SOLENNE EPILOGO
Uno ad uno appassiscono
i germogli della speranza
deposta vita
di un amore non vissuto.
Prova il sole a donare più luce
ma il ramo
è ormai spezzato
e non disseta nessuna gemma.
Si perde all’orizzonte
il sordo lamento
del solitario e deserto cuore
inorridito albero vivente.
Spettrali ombre
si allungano sul prato
dove un cavallo
rimane sfinito e stanco.
Altri galoppano
verso freschi orizzonti
ma lui sfiancato
attende l’oblio.
Prova a rialzarsi
si scuote dolente
ma il peso degli anni
lo schiaccia sul campo.
S’arrende il possente animale
maestoso destriero
pronto alla corsa
sempre e comunque.
Ora attende in silenzio
nel freddo che avanza
gelando il suo sangue
d’orrido nero.
E lui che dell’amore
era vissuto
cede alla vita
chinando il nobile crine.
21.04.2011 CIRO SORRENTINO
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