TRENO.
MA PERC HE’ MI AFFASCINI COSI’ TANTO.
E’ RIDICOLO
SEI SOLO UN ENORME
MUCCHIO DI FERRO,
MANOVRATO DAGLI UOMINI.
EPPURE MI TRASMETTI
UNA MIRIADE DI EMOZIONI.
FORSE SONO PAZZA,
O UN’ INGUARIBILE SOGNATRICE.
RIESCI A FARCI IRRITARE
CON I TUOI RITARDI,
PER IL TROPPO CALDO,
IL TROPPO FREDDO,
PER LA POLVERE,
I CATTIVI ODORI,
E MENTRE BRONTOLIAMO
CONTONUIAMO A PRENOTARTI
RIESCI A FARCI SOSPIRARE
QUANDO FINALMENTE ARRIVI,
RUMOROSO,, SORNIONE, DISPETTOSO.
TU CONOSCI TUTTO IL MONDO,
E TUTTI CONOSCONO TE
E’ UN INCANTO VEDERTI
SFRECCIARE TRA PAESAGGI DIVERSI,
COSE, PERSONE.
SFIORI MA NON TOCCHI!!!!!
MASSIMA FASNTASIA
E IO VIAGGIO CON TE.
TRASPORTI STORIE,, AMORI,
DA UN POSTO ALL’ ALTRO,
INCONTRI ASPETTATI, DOLORI ACCERTATI.
L’ ENTUSIASMO DI UN VIAGGIO,
IL CALVARIO DI UN PENDOLARE.
TU MI PIACI,
GUARDO L’ OROLOGIO E PENSO:
DEVO SBRIGARMI,
TRA DIECI MINUTI PARTE
E LUI NON ASPETTA.
Salvatore Nadia.
.
NUOVI ORIZZONTI
Ancora esploro
l’universale nulla
e perdo il senso
nella sfuocata luce
dove scaturisce il pianto.
Avanzo sconcertato
quando tempestose forme
sconvolgono la mente
che smaniosa diverge
all’ineffabile affanno.
Scruto la vaga nebulosa
gelido alveo
d’impalpabili nuclei
inarcando forte
l’estremo grido del cuore.
Le infide tenebre
vessano e annientano
fantasie e illusioni
e nell’enigmatico cielo
s’eclissa ogni presente.
Ma ad un tratto
un bagliore differisce
alle pallide stelle
che lontane tremolano
con attenuati flussi.
Inconsapevolmente
resto estasiato
dall’ignoto spazio
oltre le posposte tenebre
dell’inasprita esistenza…
09.05.2011 CIRO SORRENTINO
LA VALIGIA.
LA MIA VITA
E’ APPOGGIATA IN TERRA,
DENTRO UNA VALIGIA.
L’ APRO PER L’ ENNESIMA VOLTA,
GUARDO ATTENTA SE
VI HO MESSO TUTTO.
PAURA DI DIMENTICARE
QUALCOSA D’ INDISPENSABILE.
E MI CONVINCO
CHE C’E’ TUTTO.
CHIUDO E SUBITO IL DUBBIO
HO DIMENTICATO QUALCOSA, ANSIA.
FACCIO MENTALMENTE IL RIEPILOGO
DELLE COSE.
LAVORO…… C’E’
LA CASA……..C’E’
LA SALUTE…….ANCHE
L’ ALLEGRIA ……C’E’
CARA MIA VALIGIA
SEI DIVENTATA TROPPO PICCOLA
PER CONTENERE TUTTI
I MIEI SOGNI, PROGETTI !!!!!!
CERCO DI CHIUDERLA CON FORZA…… NIENTE
MI CI SIEDO SOPRA,
MA UN LEMBO DI TRISTEZZA E’ FUORI,
UN ALTRO PICCOLO LEMBO LA RASSEGNAZIONE.
CALMA. PENSO LA CAMBIO.
LA FORMA, LA GRANDEZZA,
POCO CONTA, LE COSE RESTANO LE STESSE.
TANTO LA SPERANZA
CE L’HO IN TASCA.
Salvatore Nadia
LUCI ED OMBRE
Cammino senza meta
mentre una piena di immagini
travolge il pensiero
che ancora cerca una ragione
al suo infinito e indicibile dolore.
Senza comprendere
mi ritrovo presto sorpreso
sul giardino pensile
tra le sospese ombre
del nostro inaridito tempo …
Ombre ambigue
del chiaro di luna
che si prolungano
fino a svaporare
in onde senza contorni.
Guardo lo sfocato cielo
indifferente volta
d’eterei punti
e stringo tra le mani
l’ultima poesia d’amore.
L’accartoccio lanciandola in alto
contro il silenzioso buio
e continuo a roteare
l’amico e fidato archetto
in mulinelli d’aria rarefatta.
Lo scaglio con rabbia
verso le mute stelle
e lo vedo ricadere
presso il fatiscente muro
d’un casolare diroccato.
Lì un rivolo di polveri si leva
al repentino sibilo del vento
che s’abbatte furioso
nella ridondanza d’un grido
svanito nell’attimo.
Guardo di nuovo
nel vuoto buio
perdo i miei pensieri
nel lontano orizzonte
dove s’addensano nubi di lacrime.
Mi proietto al di là
oltre le prolungate ombre
e mi scuoto
fuggo i vincoli dell’inconsistenza
la disarmante alienazione e il non senso.
Al precipizio del nulla
urlo la mia pena
ma come un boomerang sordo e spietato
l’eco precipita e involve
nell’afono e amorfo effetto.
Ombre fluttuanti
travolgono e sferzano
desideri e speranze
quando il sibillino cielo
nasconde la rotta al solitario veliero.
In tale vertigine
d’orrida e indistinta quiete
gelano le ultime lacrime
che s’infrangono
sull’umida e sterile terra.
Oscuri e velati presagi
segnano la caduta irreversibile
lo slancio che s’affievolisce e muore
tra le corrugate crespe
d’una bassa marea.
Ormai forte impera
la cupa angoscia
che si rigenera e s’erge
sulle ferree barriere
sconvolgendo e irridendo la realtà.
Serro i pugni…
l’angoscia è la mia vita
la solitudine la mia salvezza
il tormento è la molla
che fa gridare e sempre desiderare.
La pena del cuore
accende memorie
inalberando torsioni emotive
pensieri e parole
sul vessillo dell’amore.
Come l’erma bifronte
piango e rido
ancora sogno e cerco
m’agito e smaniando sento
volo oltre l’oscuro crepuscolo.
Il tormento è la mia volontà
che figge scacco matto
all’oscuro futuro
scrivendo versi
sui fogli bianchi della storia.
Cerco m’agito e smaniando vivo
racconto le perdute speranze
che sopravanzano fedeli
sovvertendo l’ordine
del crudele burattinaio.
Vivo e scrivo
e il mio cuore s’illumina
perso nella realtà della fantasia
che tutto libera
germogliando vita.
Fremiti d’infinito si sganciano
e dal fondo dell’anima
sovrastano ogni barriera
finalmente fuori
dalla vita e dalla morte.
Cerco m’agito e smaniando sono
combatto l’enigmatica sfinge
che tutto assorbe
e poi dissolve
nel suo oscuro e sibillino antro.
S’illumina lo sconfinato buio
mentre si rincorrono
fiumi di tempestosi versi
i fotogrammi danzanti d’una storia infinita
misterioso e ciclico tempo dell’amore.
Provo cerco e annaspo
mi schianto e resto atterrito
al lento rabbuiarsi
dell’assurdo e irriverente cielo
franato sull’ultimo desiderio.
08.05.2011 CIRO SORRENTINO
PERDERSI.
OGGI NON HO VOGLIA NEANCHE DI PENSARE,
MA LA MENTE LO FA PER ME.
CERCO DI RICORDARE
IN QUANTI OCCHI
HO CERCATO DI PERDERCI I MIEI,
QUANTE MANI
HO CERCATO DI AFFERRARE,
QUANTE BOCCHE HO BACIATO,
SAPORE AMARO,
QUANTE BRACCIA FORTI,
MI SONO PERSA IN FALSI ABBRACCI.
IN QUANTE BUGIE HO CREDUTO,
AI CONSIGLI MAI ASCOLTATI,
AI SEGRETI CHE NON
HO SAPUTO CUSTODIRE,
ALLE ILLUSIONI PADRONE DI ME,
A TUTTI I MIEI
SOGNI IPOTIZZATI, MAI REALIZZATI,
SOGNI INIZIATI, INTERROTTI,
FINITI IN INCUBI,
SOGNI FERITI, UCCISI E IO CON LORO
LA DELUSIONE SCIPPAVA LE ILLUSIONI,
LASCIANDO TROPPI SPAZI BIANCHI.
CREDEVO NELL’ AMORE, COMBATTEVO PER LUI,
MA PERDEVO OGNI VOLTA.
ENTUSIASMO ALLA PARTENZA,
SOFFERENZA NEL PERCORSO,
VEDEVO IL TRAGUARDO
PENSAVO CE L’ HO FATTA!!!!!
ED INVECE SCIVOLAVO
VERSO LA PARTENZA,
TUTTO RICOMINCIAVA,
STESSE TAPPE, STESSI ERRORI,
MA CI CREDO ANCORA,
NONOSTANTE TUTTO,
LA MIA ANIMA E’ ANCORA
SPAVENTOSAMENTE PULITA,
SPERANZOSA, VULNERABILE.
Nadia Salvatore