PERDERSI.

OGGI  NON  HO  VOGLIA   NEANCHE  DI  PENSARE,

MA  LA  MENTE  LO  FA PER  ME.

CERCO  DI  RICORDARE 

IN  QUANTI  OCCHI

HO  CERCATO  DI PERDERCI  I  MIEI,

QUANTE  MANI 

HO  CERCATO  DI  AFFERRARE,

QUANTE  BOCCHE  HO  BACIATO,

SAPORE  AMARO,

QUANTE  BRACCIA  FORTI,

MI  SONO  PERSA  IN  FALSI  ABBRACCI.

IN  QUANTE  BUGIE  HO  CREDUTO,

AI  CONSIGLI  MAI  ASCOLTATI,

AI  SEGRETI  CHE  NON

HO  SAPUTO  CUSTODIRE,

ALLE  ILLUSIONI  PADRONE  DI  ME,

A  TUTTI  I  MIEI

SOGNI  IPOTIZZATI,  MAI  REALIZZATI,

SOGNI  INIZIATI,  INTERROTTI,

FINITI  IN  INCUBI,

SOGNI  FERITI,  UCCISI  E  IO  CON  LORO

LA  DELUSIONE  SCIPPAVA  LE ILLUSIONI,

LASCIANDO  TROPPI  SPAZI  BIANCHI.

CREDEVO  NELL’  AMORE,  COMBATTEVO  PER  LUI,

MA  PERDEVO  OGNI  VOLTA.

ENTUSIASMO  ALLA  PARTENZA,

SOFFERENZA  NEL  PERCORSO,

VEDEVO  IL  TRAGUARDO

PENSAVO  CE  L’  HO FATTA!!!!!

ED  INVECE  SCIVOLAVO

VERSO  LA  PARTENZA,

TUTTO  RICOMINCIAVA,

STESSE  TAPPE,  STESSI  ERRORI,

MA  CI CREDO  ANCORA,

NONOSTANTE  TUTTO,

LA  MIA  ANIMA  E’  ANCORA

SPAVENTOSAMENTE   PULITA,

SPERANZOSA,  VULNERABILE.

Nadia Salvatore

This entry was posted on sabato, maggio 7th, 2011 at 22:17 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

1 Commenti

  1. CIRO SORRENTINO Scrive:

    “OGGI NON HO VOGLIA NEANCHE DI PENSARE,

    MA LA MENTE LO FA PER ME”,

    un’apertura stupenda che evidenzia e circoscrive i termini della sofferenza: da una parte, il presente senza entusiasmo, che assolutizza atmosfere indolenti ed oppressive; dall’altra, l’essere che sente tutto il peso dell’affano, l’ansietà dell’esistere che schianta al suolo la ragione e le sue certezze.

    In apparenza, potrebbe sembrare questo l’epilogo di una condizione esistenziale pregressa, mentre è piuttosto l’inizio di un nuovo e piu’ indifferibile dramma, quello della coscienza a tanta irrisolta pena.

    E’ un dramma che si dilata a dismisura creando uno sbalzo estraniante, perchè l’ io si ritrova nello specchio che tutto scopre, immobile staticamente isterilito e spento, finanche il piu’ riposto sussulto.

    E proprio questo intimo fremito viene poi costretto e scaraventato in una dimensione sospesa e quasi bloccata, nel limbo di una sofferenza alienante che, come una impietosa e gelida morsa, sferza da ogni lato.

    Ma il dramma assume poi i tratti di una tragica liricità, quando l’essere si ritrova a confronto con gli altri, le presunte e pretenziose deità dell’amore che, invece, si scoprono ingannevoli miraggi d’irrisolta e misera passione.

    Il verso di chiusura,

    “LA MIA ANIMA E’ ANCORA SPAVENTOSAMENTE PULITA, SPERANZOSA, VULNERABILE”,

    evidenzia , infine, la terza via, la soluzione finale, la catarsi dell’essere che cerca e scopre uno spazio alchemico ed archetipico, una zona franca, espressiva di una condizione di candore e di purezza assoluta.

    Un affettuoso bacio, ad una donna che lascia sentirsi nei versi, trasfondendo emozioni e pensieri d’amore, un amore cristallino, che s’inarca verso orizzonti d’argentina e casta bellezza.

    Cara Nadia, chiudo riprendendo un tuo inciso,

    “…AI CONSIGLI MAI ASCOLTATI…”.

    Traspare subito l’ingenuità del tuo cuore e la dolcezza di un animo gentile che troppe volte è stato tradito, invano sperando in un riscontro che gli altri non sanno donare.

    P.S.: Anche a livello di scambio comunicativo (che a quanto vedo è unilaterale) fai tesoro di un suggerimento che trapela in una risposta che ti ho inviato in altra occasione.

    Con affetto,

    CIRO SORRENTINO

    ... on July maggio 8th, 2011

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