PERDERSI.
OGGI NON HO VOGLIA NEANCHE DI PENSARE,
MA LA MENTE LO FA PER ME.
CERCO DI RICORDARE
IN QUANTI OCCHI
HO CERCATO DI PERDERCI I MIEI,
QUANTE MANI
HO CERCATO DI AFFERRARE,
QUANTE BOCCHE HO BACIATO,
SAPORE AMARO,
QUANTE BRACCIA FORTI,
MI SONO PERSA IN FALSI ABBRACCI.
IN QUANTE BUGIE HO CREDUTO,
AI CONSIGLI MAI ASCOLTATI,
AI SEGRETI CHE NON
HO SAPUTO CUSTODIRE,
ALLE ILLUSIONI PADRONE DI ME,
A TUTTI I MIEI
SOGNI IPOTIZZATI, MAI REALIZZATI,
SOGNI INIZIATI, INTERROTTI,
FINITI IN INCUBI,
SOGNI FERITI, UCCISI E IO CON LORO
LA DELUSIONE SCIPPAVA LE ILLUSIONI,
LASCIANDO TROPPI SPAZI BIANCHI.
CREDEVO NELL’ AMORE, COMBATTEVO PER LUI,
MA PERDEVO OGNI VOLTA.
ENTUSIASMO ALLA PARTENZA,
SOFFERENZA NEL PERCORSO,
VEDEVO IL TRAGUARDO
PENSAVO CE L’ HO FATTA!!!!!
ED INVECE SCIVOLAVO
VERSO LA PARTENZA,
TUTTO RICOMINCIAVA,
STESSE TAPPE, STESSI ERRORI,
MA CI CREDO ANCORA,
NONOSTANTE TUTTO,
LA MIA ANIMA E’ ANCORA
SPAVENTOSAMENTE PULITA,
SPERANZOSA, VULNERABILE.
Nadia Salvatore
CIRO SORRENTINO Scrive:
“OGGI NON HO VOGLIA NEANCHE DI PENSARE,
MA LA MENTE LO FA PER ME”,
un’apertura stupenda che evidenzia e circoscrive i termini della sofferenza: da una parte, il presente senza entusiasmo, che assolutizza atmosfere indolenti ed oppressive; dall’altra, l’essere che sente tutto il peso dell’affano, l’ansietà dell’esistere che schianta al suolo la ragione e le sue certezze.
In apparenza, potrebbe sembrare questo l’epilogo di una condizione esistenziale pregressa, mentre è piuttosto l’inizio di un nuovo e piu’ indifferibile dramma, quello della coscienza a tanta irrisolta pena.
E’ un dramma che si dilata a dismisura creando uno sbalzo estraniante, perchè l’ io si ritrova nello specchio che tutto scopre, immobile staticamente isterilito e spento, finanche il piu’ riposto sussulto.
E proprio questo intimo fremito viene poi costretto e scaraventato in una dimensione sospesa e quasi bloccata, nel limbo di una sofferenza alienante che, come una impietosa e gelida morsa, sferza da ogni lato.
Ma il dramma assume poi i tratti di una tragica liricità, quando l’essere si ritrova a confronto con gli altri, le presunte e pretenziose deità dell’amore che, invece, si scoprono ingannevoli miraggi d’irrisolta e misera passione.
Il verso di chiusura,
“LA MIA ANIMA E’ ANCORA SPAVENTOSAMENTE PULITA, SPERANZOSA, VULNERABILE”,
evidenzia , infine, la terza via, la soluzione finale, la catarsi dell’essere che cerca e scopre uno spazio alchemico ed archetipico, una zona franca, espressiva di una condizione di candore e di purezza assoluta.
Un affettuoso bacio, ad una donna che lascia sentirsi nei versi, trasfondendo emozioni e pensieri d’amore, un amore cristallino, che s’inarca verso orizzonti d’argentina e casta bellezza.
Cara Nadia, chiudo riprendendo un tuo inciso,
“…AI CONSIGLI MAI ASCOLTATI…”.
Traspare subito l’ingenuità del tuo cuore e la dolcezza di un animo gentile che troppe volte è stato tradito, invano sperando in un riscontro che gli altri non sanno donare.
P.S.: Anche a livello di scambio comunicativo (che a quanto vedo è unilaterale) fai tesoro di un suggerimento che trapela in una risposta che ti ho inviato in altra occasione.
Con affetto,
CIRO SORRENTINO