TRENO.
MA PERC HE’ MI AFFASCINI COSI’ TANTO.
E’ RIDICOLO
SEI SOLO UN ENORME
MUCCHIO DI FERRO,
MANOVRATO DAGLI UOMINI.
EPPURE MI TRASMETTI
UNA MIRIADE DI EMOZIONI.
FORSE SONO PAZZA,
O UN’ INGUARIBILE SOGNATRICE.
RIESCI A FARCI IRRITARE
CON I TUOI RITARDI,
PER IL TROPPO CALDO,
IL TROPPO FREDDO,
PER LA POLVERE,
I CATTIVI ODORI,
E MENTRE BRONTOLIAMO
CONTONUIAMO A PRENOTARTI
RIESCI A FARCI SOSPIRARE
QUANDO FINALMENTE ARRIVI,
RUMOROSO,, SORNIONE, DISPETTOSO.
TU CONOSCI TUTTO IL MONDO,
E TUTTI CONOSCONO TE
E’ UN INCANTO VEDERTI
SFRECCIARE TRA PAESAGGI DIVERSI,
COSE, PERSONE.
SFIORI MA NON TOCCHI!!!!!
MASSIMA FASNTASIA
E IO VIAGGIO CON TE.
TRASPORTI STORIE,, AMORI,
DA UN POSTO ALL’ ALTRO,
INCONTRI ASPETTATI, DOLORI ACCERTATI.
L’ ENTUSIASMO DI UN VIAGGIO,
IL CALVARIO DI UN PENDOLARE.
TU MI PIACI,
GUARDO L’ OROLOGIO E PENSO:
DEVO SBRIGARMI,
TRA DIECI MINUTI PARTE
E LUI NON ASPETTA.
Salvatore Nadia.
.
CIRO SORRENTINO Scrive:
Tutta la poesia tende ad esaltare il “viaggio”, l’arrivo e la partenza come i due termini sui quali si gioca il destino della vita privata e sociale dell’individuo.
Una vita, quella del singolo, che ancora e sempre cerca un riscontro nel confronto con la vita degli altri, un correre insieme verso emozioni e pensieri di pura e gioiosa conoscenza (partecipazione).
Ma questa aspirazione nasconde un’ansia segreta, perchè la vita ha le sue ragioni e non aspetta: il treno parte.
…Allora bisogna affrettarsi, correre per salire ed esibire il biglietto che ci porterà lontano.
Brava Nadia.
CIRO SORRENTINO