Santa Maria Faustina Kowalska. 04 gennaio 2006

“Mal discerno tra freddo e calore

senza più riprender la canzone
per l’alternarsi di luce e terrore.
Ciò che leggi é d’altra dimensione
mi penserai confuso o intestardito
ma non c’é male e neppure illusione;
tutto ciò che mi leggi va seguito
assorto, assorbi bene il documento
anche pensando che son rimbambito”.
Veloce mi muovo come il vento
quando a lavorar volo pregando
null’altro dal momento più m’invento
ora che col pregar mi sto sposando
il santo rosario é il preferito
da che bene mi fa star viaggiando.
Dalle insane lotte son ferito
così sol mi dedico a pregare
a Lanusei perciò oggi son partito
pensando ben d’andare a lavorare
e pur se avvolto da buia cortina
riprendo la preghiera a recitare.
Mentre corpo e cuore a quel s’inchina
pervadere mi sento dall’amore;
verso di me la strada s’incammina
per manifesta influenza sul mio cuore
se anche mi penserai fuori di mente
t’aggiungo che non sento manco l’ore.
All’implorar Faustina, stranamente
il cuore nel petto ha sussultato
confuso ritrovandomi e piangente
dall’improvviso strano nuovo stato
pur associato a brivido imperioso
che in me non s’era mai manifestato.
Un lacrimar continuo ed impetuoso
scendono mentre a pregar procedo
ma nel momento strano e misterioso
sento una voce e nulla intorno vedo
“Signor Santo mi stanno donando”;
non lo rimando e non mi si concedo.

Buio e paura mi stanno assediando
e all’aumentare del tremore e pianto
mal persisto soffrendo e pregando.
Così al secondo invito ascolto affranto
la misteriosa voce della corte
é, vi dico, situazion da schianto.
“Solo da Cristo avrai tu buona sorte”;
tremore e pianto vanno persistendo
e ancor pregando recito più forte
ma terzo invito sento ripetendo
“d’Immergermi in Cristo mi ha insistito”;
mi staranno elevando o distruggendo?
Sempre col pregar ben assortito
perché null’altro mi sento di fare
ma d’incanto il brivido é finito
il pianto ha continuato ad allagare
sono però sfinito per lo strano
senza aver più forza per pensare.
L’acqua intanto cerco con la mano
con il pianto che mi dà scompiglio
sentendomi più piccolo di un nano
per non capire l’amore o l’artiglio;
un quarto d’ora vivendo l’assolo
lacrime s’allungano di un miglio.
Così mi perdo nel buio del volo
tra l’ente benefico e il bestiale
ma se vorrò liberarmi dal molo
più non mi dovrà imbrigliare il male
e concentrarmi solo sul mio cuore
per non dare più ascolto all’animale.

Spero che mi ascolti ora il Signore
e mi vada il percorso illuminando
l’alternarsi del male e dell’amore
mi stanno in altra dimension portando
e ancor più trasformato dal pregare
con gli idoli che si vanno sfumando.
Mi sembra il momento per lottare
ed affrontarlo con grande fermezza
e anche se mi stordisce quest’andare
rinvigorir dovrò la debolezza;
senza prove ogni pensare é vano
e così cercherò di far chiarezza.
Se vorrò liberarmi dall’insano
tranquillo mi disponga sul domani
ritrovandomi un cuore in ogni mano
e il battito contandone le mani
se risultasse questo invito vero
si entrerà certo in ambiti più strani.
Son di fronte a spirituale impero
prima non presagivo l’altro mondo
ed or che mi confondon mi dispero;
ma se non vorrò viver l’affondo
con maggior vigore andrò nuotando
per non farmi ripiombar nel fondo.

– È un percorso che inizia dal testo – Di ciò forse poco capirai -, e così a seguire… .



NUMERI.

10 ……… BASTA  UN   NUMERO

PER  TRASFORMARLO  IN  UNA  DATA,

TORNARE  INDIETRO 

E  COLLEGARLO  AD  UN

GIORNO,  UN  EVENTO   X  TE   IMPORTANTE

E  SCATENARE  SUBITO

EMOZIONI  TRISTI

E  QUANDO  SEI  FORTUNATO

PIACEVOLI.

E’  NORMALE  RICONOSCERE

CHE  TI PENSO  MENO,

MA  AUMENTA

IL  TUO  SPAZIO 

NEL  MIO  CUORE.

13……. ANCORA  UN  NUMERO

CHE  INEVITABIILMENTE

IL  TEMPO  CHE  PASSA  CAMBIERA’,

TANTI  I  MESI  CHE  NON  TI  VEDO,

1……. LA  DATA  CHE  NESSUNO

POTRA’  CAMBIARE,

DIMENTICARE, 

1…….10……13…..

E  IL  4 ?

CHE  EBETE  CHE  SONO!!!!!!!!!

RILASSO  PER  UN  ATTIMO

I  MUSCOLI  DEL  VISO,

ASSUMO  UN’ ARIA

DECISAMENTE  MIELOSA,

HO  VISTO  I  TUOI  OCCHI,

SEMPRE  COSI’  TRISTI,

HO  BACIATO  LA  TUA  BOCCA,

STRINGENDOTI  TI  HO  DETTO:

CI  VEDIAMO  DOMENICA.

SONO  SALITA  SUL  TRENO,

PENSANDO:

7 ………. FRA  SETTE  GIORNI

LO  RIVEDRO’……

MA  HO  SBAGLIATO  NUMERO.

Salvatore Nadia



IL TEMPO .


Tre anni passati insieme ,
costruirsi un’ amicizia e
dal nulla l’ amore di un anno
per scoprire che cos’ è ,
che cosa dà in cambio
per una carezza
che il tempo non cancella .
Per scoprire che si cresce
e siamo già uomini e donne ,
mentre il tempo si burla di noi ,
di noi che scherziamo insieme ,
di noi che il ritrovarsi tutti i giorni ,
ogni giorno più uniti nel nostro amore .
Il tempo che ci ruba la vita
e che non si ferma  mai,
gli abbracci , i nostri sospiri ,
le note di una melodia
così bella e questo incantevole amore
che il tempo ci porta via ,
mentre noi restiamo a guardare
senza capire se davvero tutto ciò
che proviamo e sentiamo ci
appartiene o è solo frutto dei nostri desideri .
Il tempo passa inesorabile
crudele come sempre ,
pronto a troncare la felicità
che abbiamo nei nostri cuori e
che mai si potrà dimenticare ,
come non si dimenticheranno i volti
di coloro che insieme a noi
hanno sofferto , riso e amato ,
il tempo non ha occhi ,
ma se li avesse si fermerebbe un pò
per lasciarci vivere un pò di più
del nostro amore .
  carmelo  ferrè……….23/10/1979
 



INQUIETUDINE

 Quando dissimulate scie

 marcano l’irriducibile fine

 un impeto sorge

 dalle increspate pieghe

 dell’indifferenza.

 

 Irremovibile furoreggia

 l’intimo tormento

 che rafforza e scardina

 le inflessibili recinzioni

 smentendo false tracce…

 

 Stringo le mani…

 l’angoscia è la mia realtà

 il distacco il mio riparo

 l’amarezza è la spinta

 che fa urlare e ancora sognare.

 

 La sofferenza dell’animo

 infiamma ricordi

 innalzando

 emozioni ed immagini

 ad emblema dell’amore.

 

 All’indifferibile scelta

 indugio e accorro

 desidero e cerco

 m’infiammo e fuggo

 il grigio tramonto…

 

 Stringo le mani…

 l’angoscia è la mia vita

 che schizza il nero domani

 immortalando versi

 sulle vuote pagine del tempo.

 

 19.05.2011 CIRO SORRENTINO  



VIA.

SONO   ABBASTANZA  SERENA,

POCHI  SUSSULTI,

BATTITI  DI  CUORE  RALLENTATI,

ENTUSIASMI  SMORZATI,

DESIDERI  SVANITI,

SOGNI  SPARITI,

RICORDI  VOLUTAMENTE  DIMENTICATI,

O  PARCHEGGIATI  CHISSA’  DOVE.

SPERANZE  SVANITE,  ANNULLATE,

OBIETTIVI  NASCOSTI,

MAI  RAGGIUNTI.

TUTTO  QUESTO  LO SCRIVO

A  LAVORO,  DAVANTI  AD  UNA

SEMPLICE  SCRIVANIA,

VEDO  LA  PORTA 

D’  INGRESSO  DELLA  SCUOLA,

GOCCE  DI  PIOGGIA  RIMBALZANO

E  SI  CONFONDONO  FRA  LORO.

NESSUNO  CHE  PASSA,

POCHI  RUMORI.

I  RAGAZZI  NON  CI  SONO,

TUTTO  SEMBRA  PIU’   TRISTE,

COME  UN  TEATRO  SENZA  PUBBLICO,

I  PENSIERI  SI  ACCENTUANO.

E  RESTO  IMMOBILE,

ASPETTO  DI  ANDARE  VIA

DA  LAVORO,  DALLA  VITA,

DALLA  MONOTONIA.

Salvatore  Nadia

 

 



DILAGANTE CREPUSCOLO

 Siamo polveri…

 miseri frantumi di vita:

 

 schegge sparse d’una emozione perduta

 nelle forme stinte del non essere.

 

 Siamo polveri…

 miseri frantumi di noi:

 

 l’indugio ha tradito il nostro cammino

 al presente tramonto.

 

 Polveri siamo:

 vaganti e fatalmente lontane.

 

 Tu ed io due mondi distanti

 vuoti scrigni accesi dal sole.

 

 Tra le mani due bricioli d’oro

 ultimi boccioli

 d’un albero spoglio.

 

 Ma il vento sradica tutto

 e schianta tra spini

 dove le ombre vestono immagini.

 

 17.05.2011 CIRO SORRENTINO