Il sogno

 

 

Che sera, che luce questo buio,

strani e concitati movimenti

attraversano il mio corpo

per l’ansioso arrivo

della imminente notte ,

prosperosa e complice

di avvenimenti suggestivi e densi

di vibranti suoni e allegoriche figure.

 

Io stendo il mio corpo pronto a ricevere

l’agognato sogno,

una musica silenziosa e triste

vibra le corde di un invisibile violino,

la sua melodia rende tenera

e delirante la carezza di una mano

attaccata ad un corpo esile e sinuoso,

Dio quanto ti amo.

 

Le burrasche, le piogge ,

che imperversano nel mio cuore

svaniscono, e  mi pervade un’ ebbrezza

sconosciuta ed inquietante,

ti coinvolgo,

 insieme riproponiamo la bellezza del creato

mai e poi mai avrei creduto

di fluttuare in un universo cosi grande e

bello, cosparso

di infinite gemme e luci raggianti come

mille arcobaleni.

 

Fiori strani  dagli infiniti colori

sfiorano i nostri corpi, e la loro essenza

rimane come a suggellare l’unione di

due corpi e due anime,

Dio quanto ti amo amore mio.

 

Che sogno, che magnifica notte,

che inebrianti sensazioni, il vorticoso

susseguirsi di scambi di sguardi

con colei che ora mi appartiene,

rende vano il tentativo del  risveglio,

di una realtà non voluta,

Dio fa che il mio sogno duri in eterno.



Il Tormento e l’amore

 

Che Dio ti benedica mia piccola donna,

ho finalmente sorriso alla vita

e la mia affannosa ricerca è terminata,

la meta è raggiunta

ed i tuoi occhi profondi e verdi

sono la fine di una eclissi

che malcelata e prepotente

oscurava la mia esistenza.

 

Il mio claudicante cuore

attraversava ansie e pensieri incoscienti,

è la valle delle ombre

con i suoi orridi presagi

opprimeva gli sprazzi

di luce che pur mi pareva di aver meritato.

 

 Dir basta è cosa facile, 

le lacrime che il cielo premuroso

è imparziale mi  invia ,

sotto forma di una tenue pioggia è una

promessa di serenità, 

nella mia infinita gioia

mai potrei perdere l’occasione

di una cosi  insperata felicità.

 

Donne strane e attente con i loro scialli

colorati e misteriosi

assecondano in silenzio

la bellezza di quegli istanti

colmi di quella ancestrale riluttanza

al fiorire di nuovi amori,

ma la loro resa incondizionata è imminente

e a nulla vale il loro sprezzante sorriso,

e seppur tendenziose e diffidenti

 hanno compreso 

che le persone spesso sono migliori della nomea

che li precede.

 Io ti amo, ti amo tanto e

mai più mi sveglierò

sulla fredda terra col cuore angosciato e

tormentato da mille infausti pensieri.

 L’eternità ci appartiene.



SFERA DI CRISTALLO

I suoi occhi liberarono
luci di ritmica danza
e mi riempirono l’animo
di una strana e antica quiete.

 

Un selvaggio silenzio
attorcigliò la mia gola
e il cuore sussultò
nel desiderio d’amore.

 

Le sue mani si mossero
stregando il mio sguardo
e mi presero la vita
in un inesauribile respiro.

 

I suoi occhi riemersero nei miei
lessero la mia mente
e mi sollevarono dal suolo
svelandomi la vastità del cielo.

 

La mia anima ondeggiò
cercando il suo profumo
tra i sinuosi sentieri
del nostro bizzarro destino.

 

In una sfera di cristallo eterno
presi un fresco respiro
e vissi il sublime miraggio
intessuto del suo e del mio spirito.

17/09/2013 ANA VALDEGER



L’ Universo

Poter dire senza pensare,

descrivere il travaglio

di un cuore

ansioso e titubante,

egli non soffre

perché non ha occhi,

ne orecchie,

ma reclama

amore e abbracci.

 

Perso nei tortuosi

enigmatici dilemmi della vita

osservo il cielo stellato

in cerca di risposte,

ma altro non vedo che

lucenti costellazioni

ed ognuna è un miracolo

di conoscenza e dubbi,

come posso comprendere da esse

l’arcano disegno del mio destino?

 

Stringo le mie labbra in una smorfia

di lacerante incertezza,

e con accattivante ossequiosa

riverenza rapisco le stelle del cielo,

racchiudendole

nel forziere del sapere,

ed ad ognuna di essa chiedo

quale ricordo dovrò celebrare

quando la mia vita altri non sarà

che un groviglio di rimembranze

e di vaghi ricordi.

 

E’ pur vero che l’immenso Universo

nel suo cabalistico scopo

rende più facondo il mio sapere

e rende più chiaro il mio futuro,

ma il mistero della vita

tale è tale resterà.



LA TUA LUNA

In questa vuota stanza

dove solo un letto

è il mio fedele amico

mi sorprende

una vermiglia luna

tutta vestita di bianco.

 

Ascolto sorpreso

nel silenzio d’ombre

un sussulto di passi

che si avvicina

come tocco di farfalla

nel suo lieve battito d’ali.

 

No, non è un sogno,

sono ben sveglio

e sento il defluire

del sangue

che libera gesti

da tempo sommersi.

 

Adesso nella mia stanza

mi fa compagnia

un’attraente luna

e di essa le labbra

fiorite di rosso

per un pegno d’amore.

 

15.09.2013 Ciro Sorrentino



PESCO FIORITO

Tra le ombre

degli scuri rami

si agitano

nastri di luce

come se qualcuno

danzasse

muovendo il corpo

sulla musica

di un canto mai sentito.

 

-Chi sei?

 

Chi come me

va da solo

 in quest’oscurità

e sorride

come se la primavera

fosse già sorta

offrendo le sue ali

ai neri uccelli

e delicati germogli?

 

Scruto attonito

la fosca via

screziata di rosso

e scorgo

la tua anima

nivea e fluida

che ondeggia

come soffice spuma

d’un fantastico mare.

 

Capisco ora chi sei

e tendo le mani

verso di te

come per sfiorare

le rosee perle

del tuo pesco fiorito,

che nell’oscurità

si protende e cerca

la rugiada del mio amore.

 

15.09.2013 Ciro Sorrentino