Il sogno

 

 

Che sera, che luce questo buio,

strani e concitati movimenti

attraversano il mio corpo

per l’ansioso arrivo

della imminente notte ,

prosperosa e complice

di avvenimenti suggestivi e densi

di vibranti suoni e allegoriche figure.

 

Io stendo il mio corpo pronto a ricevere

l’agognato sogno,

una musica silenziosa e triste

vibra le corde di un invisibile violino,

la sua melodia rende tenera

e delirante la carezza di una mano

attaccata ad un corpo esile e sinuoso,

Dio quanto ti amo.

 

Le burrasche, le piogge ,

che imperversano nel mio cuore

svaniscono, e  mi pervade un’ ebbrezza

sconosciuta ed inquietante,

ti coinvolgo,

 insieme riproponiamo la bellezza del creato

mai e poi mai avrei creduto

di fluttuare in un universo cosi grande e

bello, cosparso

di infinite gemme e luci raggianti come

mille arcobaleni.

 

Fiori strani  dagli infiniti colori

sfiorano i nostri corpi, e la loro essenza

rimane come a suggellare l’unione di

due corpi e due anime,

Dio quanto ti amo amore mio.

 

Che sogno, che magnifica notte,

che inebrianti sensazioni, il vorticoso

susseguirsi di scambi di sguardi

con colei che ora mi appartiene,

rende vano il tentativo del  risveglio,

di una realtà non voluta,

Dio fa che il mio sogno duri in eterno.

This entry was posted on venerdì, settembre 20th, 2013 at 21:08 and is filed under poesie personali. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

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