Il sogno
Che sera, che luce questo buio,
strani e concitati movimenti
attraversano il mio corpo
per l’ansioso arrivo
della imminente notte ,
prosperosa e complice
di avvenimenti suggestivi e densi
di vibranti suoni e allegoriche figure.
Io stendo il mio corpo pronto a ricevere
l’agognato sogno,
una musica silenziosa e triste
vibra le corde di un invisibile violino,
la sua melodia rende tenera
e delirante la carezza di una mano
attaccata ad un corpo esile e sinuoso,
Dio quanto ti amo.
Le burrasche, le piogge ,
che imperversano nel mio cuore
svaniscono, e mi pervade un’ ebbrezza
sconosciuta ed inquietante,
ti coinvolgo,
insieme riproponiamo la bellezza del creato
mai e poi mai avrei creduto
di fluttuare in un universo cosi grande e
bello, cosparso
di infinite gemme e luci raggianti come
mille arcobaleni.
Fiori strani dagli infiniti colori
sfiorano i nostri corpi, e la loro essenza
rimane come a suggellare l’unione di
due corpi e due anime,
Dio quanto ti amo amore mio.
Che sogno, che magnifica notte,
che inebrianti sensazioni, il vorticoso
susseguirsi di scambi di sguardi
con colei che ora mi appartiene,
rende vano il tentativo del risveglio,
di una realtà non voluta,
Dio fa che il mio sogno duri in eterno.