Perdona
Risa di bambini
Cantai l’amore
e la donna
che ne è l’essenza.
Ne descrissi l’anima
e le bellezze
senza poterla toccare.
L’amai, ancora l’amo,
sempre amerò
la sua nivea purezza.
Quando alla sua luce
levai lo sguardo
vidi l’infinito e l’amore.
Ma la distanza
che opprime
vietò ogni carezza.
Così il giorno e la notte
si rincorsero,
ma invano cercandosi.
Allora pregai Venere,
perché ci desse
un attimo di quiete.
Per la benigna dea
vidi volare
una bianca colomba.
Due rosse piume
furono prese
dall’armonioso vento.
Le guardai a lungo,
e, finché potei,
sostenni lo sguardo.
Lassù una vermiglia luce
le accolse in sé,
nell’eternità del tempo.
21.09.2013 Ciro Sorrentino
nello sconosciuto cosmo
hai celato.
Umiltà ostenti a chi
ad ogni alba nel viaggio incontri.
All’etere affidi
il galleggiante animo
fra le stelle oscure che ausilio cercan
per regalar luce
a chi il legger trascura
e posar l’orma sulla dolce terra
orba di quiete ormai!
Vita tu passeggi su tracce di antiche ombre,
il sole sorge e tramonta e i campi prima verdi
poi gialli e poi ancora bianchi di soffice neve
raccontano di deliranti storie e malinconiche
avventure in un mondo rancido e inospitale.
Sento il trascorrere del tempo ma non mi accorgo
degli attimi fuggenti, densi di ipocriti ed insulsi
barlumi di gioia e scomposti aneliti di speranze.
Un sentore di future e oscure sensazioni
angustiano il mio corpo, ma l’anima seppur
scomparsa continua a vivere e morire come la
speranza di colui che crede la vita dopo la morte.
Ora rincorro piccole speranze dopo un grande
abbandono, ma volendo, come posso vivere se non
di angustianti ricordi, e vivo il futuro come tetro
epilogo di un immenso e lancinante dolore.
Condivido col nulla la mia esistenza e colei che tanto
piacque, ora strugge e mortifica colui che osò battere
solo per lei, il mio cuore, ma come esimersi dal buio e
desolante compito di assolvere all’insano dovere
di vivere e amare un ricordo, ora sono solo, vivo
con imperizia e scontrosa prepotenza la desolante
avventura della mia vita e nessuno oserà violarne la
seducente e mesta solitudine.