IL TUO VISO DI LUNA
Non negarmi mai
la tua allegria,
la voce di luna
che rimbalza
sui fulvi boccioli.
Donami il sorriso
dei tuoi occhi
che sono
lo specchio
del nostro amore.
Per i meli in fiore
stringo
le livide mani
sul costato
e sogno il tuo viso.
…Così alla finestra
ti protendi
per baciare
i miei fiori aperti
che chiedono udienza.
Nel tuo argento
mi tuffo
prima di cercare
riposo nel sonno
che mi darà il tuo sogno.
Sempre nelle notti
cerco riparo
tra frugali veli
e anelo il tuo bacio
… fiammante petalo di rosa.
12.09.2013 Ciro Sorrentino
ROSSO RUBINO
Ah, amore mio,
mi manca
il respiro della tua anima
ed ogni attimo di assenza
mi sembra eterno.
Forse adesso
stai riposando
all’ombra del tuo albero
che scuote le foglie
per custodire il tuo sonno.
Tu, regina delle verdi cime,
fa che i campi
brillino illuminati
dal tuo rosso rubino
imperlato di rugiada.
Non so se avrò mai accesso
al tuo paradiso
dove la vita si svolge
nei colori mai stesi
da pennello d’autore.
Per adesso vivo
nella mia nuvola di moscerini
che chiudono l’orizzonte
dove il mio essere giace
come sprofondato lontano.
12.09.2013 Ciro Sorrentino
Mamma
Cauto è silenzioso mi giunse il dramma,
il mio seppur cupo presentimento non
presagiva quell’evento,
un biglietto scritto con poche
laconiche parole, ed il suo sottile filo
nero che lo cerchiava
lo rendeva più struggente.
Sparse di nubi e saette
il mio azzurro cielo,
si adombrò di luci nere,
proiettando strane immagini
nelle mie lucide pupille.
Lettere scritte col fuoco,
ferite profonde e laceranti
cosparsero il mio cuore,
calai il capo e accartocciando
il triste foglio nel pugno
dissi: Non puoi andar via…no
Tutto fu inutile, rimasi solo
e il dolore lancinante mi permise
di pronunciare solo cinque
meravigliose lettere
“ MAMMA “
La taverna
Osservo con mesto silenzio gli
strani movimenti di uomini neri e
senza volto che imperversano
sul percorso della malinconica
esistenza di anime tristi e senza pace.
Nelle loro mani, grosse ceste colme di
asprezze e sterili ossessioni, vagano
nella nera foresta senza luce e senza canti
alla ricerca dei frutti dell’Eden,
persi nell’oblio del tempo cercano se stessi
e custodiscono cattiveria ed egoismo con
la grande speranza di tornare a sperare.
Nulla si perdona, nulla frena la bieca caparbia
dell’ipocrisia, il vero dono del Signore non è
l’intelligenza ma il sorriso, nulla è più convincente
e ricco di un abbraccio nel nero momento.
Intanto passeggio pensieroso e triste,
e senza volerlo sono giunto
in un luogo d’allegria, una taverna.
Da essa provengono urla gioiose simili
a scoppi di petardi, il nero nettare delle
vendemmie offusca la mente e fa cadere
i veli della compostezza, rintocchi di bicchieri
fra un brindisi e l’altro fa intonare agli avventori
strane e confuse melodie.
Intanto l’alba si avvicina portando con sé luce e gocce
di rugiada, la mia bocca fumante del fresco
riverbero mattutino sorride al pensiero di una notte
trascorsa insonne, ma proficua, finalmente
ho compreso che il miracolo della vita è la vita.
TU LUNA
Tu Luna,
nuda e bianca nel mare,
nero di stelle.
Io mare,
inquieto e irretito dal vento.
Salgo verso di te ogni notte,
montando implacabile la tua marea.
Sempre più su,
fino al culmine della burrasca,
che abbatte ogni mio impeto e mi placa,
nel lento respiro del sonno.
Donna, la natura tutta e’ dentro te.
Nel tuo viso e’ la luna,
che brilla nello sciame di stelle dei tuoi capelli.
Nel tuo seno e’ la terra,
che palpita di vita nel tuo fertile ventre.
Nelle tue gambe e’ il mare,
con gli abissi profondi di bellezza e mistero.
A me non resta che il fuoco
in cui mi disintegro,
atomo per atomo,
nella passione.