se tutti sapessero rappresentarsi
SEMPLICI ALI SCHIUDENDO
Oltre le nuvole
sale la mente
e scruta il mondo
che al noioso giorno
nuovamente si risveglia.
Come audace il falco
si leva nella chiarità
così nel cielo
folle mi sollevo
semplici ali schiudendo.
Presto sulle sponde
dell’oscuro tempo
sorgerà il sole
che di rosso vivo
riempirà la fosca terra.
Arroventata la nebbia
svanirà nel sole
che di luci tingerà
le cattedrali rigate
dove fu salvato l’amore.
31.10.2013 Ciro Sorrentino
E TU UOMO …..
Sai , su foglie di rovi
ti ho sognato mille volte
e mille volte ho maledetto te ,
tu uomo mi guardavi
ma nei tuoi sguardi lascivi
non c’ era amore .
Sai , ogni lacrima versata
era una speranza distrutta
e tu uomo mi possedevi
senza un gesto d’ amore ,
non una parola d’ affetto .
Solo per il tuo insulso desiderio
io ero per te solo un oggetto
da usare al tuo piacimento
e io muta , assorta nel mio dolore
ti fissavo con i miei perchè
senza risposte alle tue violenze .
Sai , nel silenzio della tua violenza
i miei sogni svanivano dal mio cuore
e tu uomo vigliaccamente
non avevi pietà della mia carne,
mentre i tuoi freddi occhi
bruciavano il mio corpo io
restavo ad aspettare la violenza
delle tue mani prive d’ amore ,
sai uomo, in me non c’ era paura
ma solo tanto odio mischiato a tristezza .
Sai , uomo , stanotte ho sognato
mille corpi di donne senza volti ,
senza sorrisi nude nel loro dolore ,
mille donne stuprate , uccise ,
ed io ero una di loro ,
un corpo da violentare,
un oggetto senza valore
ma con un anima di donna
che tu uomo non hai …….
carmelo ferrè …….19/10/2013
L’ ORA DELLE STREGHE.
Mezzanotte è l’ ora delle streghe
e il buio oscura l’ anima addormentata
rendendola schiava delle tenebre ,
qualcuno non ci crede e
chi ci crede di solito non lo ammette ,
la mezzanotte è l’ ora in cui
si apre una porta invisibile
da questo e l’ altro mondo
dove vivono strane presenze
di ombre mischiati a fumo nero
sono gli spiriti delle nostre colpe
che nel sonno ci fanno visite ,
sono spiriti tenebrosi che
della terra delle ombre
si materializzano nei nostri sogni .
Gli incubi , le succube ,le paure ,
sono i demoni notturni della nostra coscienza ,
i visitatori hanno molti nomi
ma la storia è sempre la stessa ,
la paura , l’ ansia e gli incubi
sono i nostri demoni che arrivano
dopo la mezzanotte nelle prime tre ore
del nuovo nascente giorno ,
arrivano quando siamo soli e vulnerabili
profondamente addormentati e indifesi ,
quando non ci possiamo muovere
si servono del nostro corpo ,
ci opprimono , ci soffocano ,
si prendono ciò che abbiamo di più prezioso ,
la nostra vita , il nostro amore ,
la nostra ragione , il nostro sogno
lasciando un vuoto gelido nella coscienza .
Un demone , meta femmina e meta uomo
siede sul petto di un uomo ,
è forte , è bella e vuole rubargli il sogno ,
lui è paralizzato da quella raccapricciante visione ,
il terrore gli farà scoppiare il cuore
se non riuscirà a controllare le sue paure ,
sa che lei o lui è un spirito oscuro ,
sa che la storia più antica e immortale
è stata raccontata dall’ uomo
ancora prima di nascere ,
l’ ora delle streghe è controllata
dalle streghe che nascondono i sogni ,
lei è solo una strega , un incubo
che alle prime bagliori dell’ aurora
scompare senza lasciare traccia …..
i sogni di un’ ognuno di noi restano
sospesi sulle lunghe ali nere
di uno spirito chiamata strega ,
carmelo ferrè…18/04/2010
DESTINO.
Tramonto rosso fuoco ,
là oltre le montagne
il sole irradia i suoi
ultimi bagliori di luce,
le tremule luci dei lampioni
scacciano le prime ombre
della sera nascente .
Là sulla strada deserta
sfreccia una macchina
il rombo ruggente del motore
spacca a meta il silenzio
della campagna addormentata .
Là al volante nero corvino
una ragazza dai capelli biondi grano
ingrana con nervosismo le marce ,
l’ autoradio a pieno volume
risuona incessantemente nel
piccolo e fumoso abitacolo ,
curve su curve la macchina
sale veloce sulla strada di montagna .
Fari accessi fendono il buio
illuminando le parete della montagna ,
ruggisce il motore tra l’ eco
della vallata sottostante ,
le ombre si confondono
con la luce dei fari
che rimbalzando sulle pareti
della montagna formano
immagini strane e surreali .
Tutto è irreale su per la montagna
e anche la ragazza è irreale ,
alla guida del suo bolide d’ acciaio
fra rabbia e risate isteriche
maledice il suo destino ,
quel destino che gli ha fatto innamorare
di un uomo molto più grande di lei ,
un uomo sposato e con ben cinque figli .
Vola la macchina nell’ oscurità
della nera notte della montagna ,
è bello guidare quel potente bolide
ed e bello scaricare tutta la rabbia
sul volante tempestandolo di pugni ,
curva stretta , curva sdrucciolevole ,
striduli di freni , rumore di lamiere .
Una strana esclamazione ,
occhi pieni di terrore ,
una frenetica frenata e il bolide
rimbalzando paurosamente su se stesso
si ferma come per un incanto
sul ciglio del precipizio .
Rigoli di sangue bagnano
la fronte della ragazza ,
stordita e spaventata esce dalla macchina
e alzando lo sguardo al cielo
ringrazia DIO di non essere morta .,
strana notte e strano è il destino
di chi maledice il suo …….
carmelo ferrè …..11/10/2013
Quello che fu amore.
Quello che fu amore
Che possa tal destino divenir generoso
con colei che ebbe l’ardir e l’audacia
di essere ciò che non dovea,
comprensiva e paziente verso
un ingrato uomo e un incerto futuro.
L’ amor per il cruento suo sposo
si adombrò quando costui
in nome di un insano affetto,
l’abbandonò ad una
misera e angosciante solitudine,
avendo egli,
imboccato nuove strade,
di incerta felicità col
mistificante amor di un’ altra donna,
vile e decisa, come può esserlo solo
una vorace predatrice di felicità altrui.
Mesi e stagioni trascorsero e
il malcapitato cuor della dolce donna
era ormai rassegnato
al più triste dei dolori,
quello dell’ infausta solitudine.
IL lancinante è doloroso silenzio,
complice involontario di
momenti felici
che tal donna ebbe a vivere,
par quasi or
divenir ossequioso
innanzi a
tale composta e
rassegnata malinconia.
Giorni e giorni tutti uguali,
e le serate di quel freddo inverno
parean essere eterne,
ma che fare, come vivere,
” non posso, non devo “
si ripeteva continuamente e
strani sussulti scuotevan il suo corpo,
da tempo trascurato e
poco avvezzo a
mostrarsi esuberante e fascinoso
come era solito fare quando il suo
perfido amante la circuiva con
ingannevoli abbracci.
Giunse il giorno del commiato,
una splendida sera,
con un cielo tempestato
di gemme preziose e di inebrianti luci,
la triste donna
nel cercare di afferrare
la seppur lontana luna,
precipitò nel vuoto.
Ella voleva donarla a colui che amava,
ma il suo sogno ebbe fine.
Per molte notti le stelle smisero
misteriosamente di rifulgere e
mai si seppe il perchè.
Raffaele Feola Balsamo.