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Letteratura Poeti Famosi



Rosa del deserto

E L’ANGELO ED IL DEMONE SI MORTIFICARONO
QUANDO VIDERO AVANZARE
TRA IL FUOCO ED IL DESERTO
LA MAREA DOLCE DI ACQUE NUOVE E  CRISTALLINE
E SI COMMOSSERO
ED IO MOSSI I MIEI FIANCHI 
DANZAVO E TUTTI VIDERO IL VERDE DESIDERIO
CHE CORREVA FELICEMENTE RIBELLE
CORREVA IL DESIDERIO 
SENZA LIMITI
SENZA ESSERE TOCCATO
SCORREVA E FLUIVA
SE FU BENEDIZIONE O DANNAZIONE
ALCUNI NON SEPPERO MAI
IO HO VISTO SOLO 
UNA FRECCIA PARTIRE DALLA 
RADURA 
CHIARO DI LUNA
E SABBIA DEL DESERTO  CHE BRUCIA ANCORA 
LE MIE MANI…

25.05.2010

Fulvia C. De Simone

This entry was posted on venerdì, luglio 22nd, 2011 at 06:26 and is filed under Poesie D'Autore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

3 Commenti

  1. carmelo Scrive:

    incantevole e mistica , piacevole e sublime di versi che rapiscono il mio cuore , SENZA LIMITE SENZA ESSERE TOCCATO SCORREVA E FLUIVA SE FU BENEDIZIONE O DANNAZIONE ALCUNI NON SEPPERO MAI in questi versi si racchiude l’ anima di tutta la poesia , sei stupenda e brava , mi piace il tuo modo di scrivere brava con l’ affettto di sempre carmelo

    ... on July luglio 22nd, 2011
  2. Ciro Sorrentino Scrive:

    Cara Fulvia, sei impareggiabile per tecnica e significato.
    Questa poesia documenta, sul piano artistico e gnoseologico, una impareggiabile capacità di “gestire” e “piegare” il codice linguistico per esprimere la purezza dei pensieri e la nobiltà dei sentimenti.

    Ogni tuo verso nasce dal desiderio di voler rappresentare la tensione umana e divina dell’essere, la volontà di chi ancora cerca una luce nel terribile deserto della vita.

    Inoltre, questa constatazione oggettiva del doloroso esistere è filtrata da tonalità di suoni e colori, da ritmi pacati che rivelano una raggiunta serenità psicologica e morale dell’io che scruta l’anonimo orizzonte.

    Stringendo il campo d’analisi alla struttura del testo, ho notato una perfetta costruzione in “parallelo”, distribuita in pratica tra la prima parte, che è “osservazione” e stupore del poeta e la seconda parte, che dispone ad una “verifica”, amara e cosciente, di quanto è avvenuto.

    ... on July luglio 22nd, 2011
  3. CIRO SORRENTINO Scrive:

    POST SCRIPTUM

    Credo che il vero messaggio di tutta la poesia sia da individuare nello stesso titolo, “Rosa del deserto”,
    laddove la “rosa” (da intendersi come forma portatrice di valori che trascendono l’intenzione comunicativa o l’interpretazione soggettiva di un’immagine), può essere definita “l’archetipo degli archetipi”.

    Riporto uno stralcio di Elémire Zolla (Archetipi,Venezia,1988) «come ogni ente gravita verso l’Essere che è l’Uno…, tutti gli archetipi si ravviseranno in (…) rapporto all’invisibile Unità che è il loro punto di fuga….”.

    Altre considerazioni fondamentali sono da farsi sull’affinità della rosa con la “ruota”, simbolo della ciclicità temporale della vita, nell’ordine immutabile del cosmo.

    Lasciando da parte il Cristianesimo (la Vergine come Rosa mistica, o la rosa come coppa, collegata al Santo Graal), si impongono poi dei collegamenti con l’alchimia.

    Nella tradizione alchemica il simbolo della rosa è ampiamente utilizzato, sia come uno dei nomi della pietra filosofale (forse perché la rosa a otto pelali ha il significato della rigenerazione) sia con valenze diverse a seconda del colore dei petali.

    Sei miticamente magica.

    Un abbraccio.

    CIRO SORRENTINO

    ... on July luglio 22nd, 2011

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