Che strano sogno.
Che strano sogno.
Non so dove ebbe inizio
l’impalpabile sogno,
ma racconto svanito e confuso
ciò che mi parve un addio,
ma tale certo non fu.
Una grande luce tonda,
e di più piccole
le giravano intorno,
e strani esseri dal volto celato
e ricoperti di lunghe vesti,
di un verde simile
ai più bei prati di una radiosa
e florida primavera,
le loro mani mi accarezzavano
febbrili e ansiose
come a voler cercare la mia,
non certo morigerata anima.
Poi tutto ebbe fine
col brusco e doloroso risveglio,
il sogno svanì e con esso
la speranza di esser
giunto nella nuova terra,
tempo al tempo mi dissi,
coglierò l’attimo fuggente
e potrò finalmente vivere.
Raffaele Feola Balsamo.
This entry was posted on venerdì, aprile 1st, 2022 at 17:42 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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