Che alba triste.
Che alba triste.
Mi manca, il tuo dire, il tuo profumo,
e il tuo amore non espresso tramuta il cielo
in una nera cappa, e la pioggia ostinata
rifiuta l’arcobaleno e i suoi colori, perché?
Che alba afflitta,ma il silenzio dei boschi
come tu dicesti si copre di frivoli e biechi
rifiuti, non aiutano ma rattristiscono perché
non ho con chi dividere le sue rare bellezze.
Una dopo l’altra le plumbee e voraci tenebre mi
mi incutono ansia e terrore, e come esseri abbietti
sono famelici ed estraggono dal mio cuore effluvi
desideri, e con strana magia li fanno svanire.
E l’anima? Ella è fuggita e non tornerà più
troppo stanca ed affranta, io ho tentato di
vivere e vivo,sono felice e qualche volta dono
a chi non amo le mie frenetiche impressioni.
Raffaele Feola Balsamo.