Lo strano barbugliare.
Lo strano barbugliare.
Enfatizza con pomposo fare
concetti sconvenienti,
lo sciocco tralascia
garbo e provoca,
siamo agli antipodi,
due vite due pensieri due anime
che vogliono misurarsi
in un impossibile accostarsi
è l‘apologia del banale,
che potrei mai proferire a colui
che non sa dire e ascoltare,
e comprendere ciò che dice.
Sii quieto core mio
non ansimare,
leggi e leggi
e non far caso a null’altro,
perché mai nacque
con te l’idillio di una
bella comprensione,
ma io ti lusingo in ogni caso
perché il tuo battito
mi conforta e rallegra.
Certo appariamo
bizzarri e tesi,
ma che vuoi che sia,
ci siam solo persi
nella misera esistenza
di una piccola eternità,
unico appannaggio
per pochi aspri
e delusi eletti.
L’addio delle passioni
mi rattrista e null’altro,
l’insolente è astiosamente
silenzioso nel parlare,
e tu amor mio parli e non dici,
è dunque così grande
il tuo dono?
E’ superbo il tuo astruso
barbugliare,
sconnesso e delirante,
pungente e doloroso,
scrivo ma non competo,
son solo un dilettante,
come sempre,
nella mia strana vita.
Raffaele Feola.