La vita e la morte.
La vita e la morte
Rubicondi e insensati codardi,
che pensieri vi trastulla?
forse è l’inedia di un
involontario e misero fare,
ma qual essere è cosi deprimente
da pensar che l’indifferente vita
non sia sovrana di chiunque
abbia da definirsi vivente.
Miseri noi la cui prepotente
esuberanza altri non è che
il volgere a un ingrato turpiloquio,
ove verità e frivolezze
si alternano consapevoli
di non essere altro che ombre nel buio,
visibili solo a color che mai vissero
e mai poterono intendere.
Lesina pure ingrata esistenza,
i giusti non temono,
anche se l’ombra fosca a volte
colpisce e oltraggia innocenti,
colpevoli solo di voler garbare
cuori affranti e disorientati.
Sii benevola e non lesinare nel conceder,
spesso la vita sopravvive alla morte
e a nulla puoi nell’opporti,
il Dio dell’ universo
e il re del dell’ombra e ci trastulla
nella consapevolezza che un giorno
la flebile fiamma delle vita si estinguerà.
Raffaele Feola.