Futili attese.
Futili attese.
Malagevole mostrare un palpito,
ascoltalo e odi quanti fruscii
e quanti consci e amabili sentori
in una sera di giocosi slanci
di vecchie comete
che si accasciano al suolo felici.
Tu amor mio sospira e sii audace
e non temere l’invidia,
ella è solenne quando a perpetrarla
son le antiche donne
dai neri veli e dalle fredde ossa,
che tra le mani fan scorrere
una stanca coroncina di uno scolorito rosario.
Il tuo abito laconico e ciò che più aggrazia
il tuo corpo, prominenti forme,
e soffi di dolci note, accompagnano
la tua smania di palesare ciò che la tua
sorte volle donarti,
una così leggiadra avvenenza.
Non un addio,
solo un gelido inverno,
una generosa primavera,
una calda estate,
un rosso autunno,
e tanti innocue e futili attese.
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