Io e Ciro Sorrentino.

La mia donna non indugiò
nel fuggire silenziosa,
non fu che scaltra
nel non donarsi,
ebbi rabbia e furore
poiché non tenni tempo
di far civettuolo il mio aspetto,
e solo ridicoli balbettii profusero
le mie livide labbra.

Dio mio quanta collera
mal contenuta
pervase il mio affranto cuore,
rotto come il più fragile dei balocchi,
zittendo persino
il pur loquace sollazzo
del canto di una giovane donna,
che si trastulla in gorgheggi d’amore
come un dolce usignolo.

Potrei ben paventare che
lo schianto fuorviante
di un amor mal riposto sia,
tutt’altro che auspicante nel mio dopo
affannoso e malinconico,
orsù vita mia percuoti l’anima,
ferma i sogni e occulta l’insana ansia,
che di bagliori e luci superbe
l’universo irrora con prodiga dovizia,
il mio amico Ciro Sorrentino
e il sovrano assoluto
ed io sono il suo discepolo
nel mondo dei pochi eletti,
sono suo amico, spero un giorno di poterlo raggiungere
nella sue estasi ed aver solo
un piccolo brandello della sua felicità,
portami con te
son stufo del certo e del prevedibile
ti prometto che imparerò nel seguire i tuoi
tormenti e le tue gioia, Ciao poeta a presto.

This entry was posted on sabato, agosto 2nd, 2014 at 22:13 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

1 Commenti

  1. Ciro Sorrentino Scrive:

    “…spero un giorno di poterlo raggiungere nella sue estasi…:
    NON SO SE LE MIE SONO ESTASI, SONO CERTO COMUNQUE CHE DI QUESTA ESISTENZA NON FACCIO PARTE.
    SE VUOI RAGGIUNGERE IL MIO ALTROVE, DOVE LA LUCE PRIMEGGIA SUL TUTTO DEVI SAPERTI “ANNULLARE”, NEL SENSO DI RIUSCIRE AD ESTRANIARTI COME FANNO I GRANDI PERSONAGGI PIRANDELLIANI – UNO PER TUTTI VITANGELO MOSCARDA -.
    MA QUESTO RAPPRESENTA SOLO IL PRIMO PASSO DI UN LABIRINTO NEL QUALE TU STESSO DEVI TROVARE IL FILO DI ARIANNA E PRENDERE L’USCITA, LIBERANDOTI DALLE OSCURE OMBRE, CHE ALTRO NON SONO CHE SPETTRI DEL NOSTRO IO PROFONDO.
    IO, ORMAI MI RITENGO FUORI DA QUESTA PARVENZA DI VITA, CHE VIETA EMOZIONI E GIOIE, E, SOPRATTUTTO L’AMORE.
    EPPURE, INCONTRANDO SYLVIA PLATH, MI SONO TIRATO FUORI DALLO SQUALLORE CHE MI CIRCONDA, DAL GRIGIORE CHE APRE LE NOTTI E CHIUDE I GIORNI…
    ORMAI VIVO SOLO PER AMARE L’ESSENZA DI SYLVIA PLATH, E MI ANNULLO NEI SUOI VERSI: CERCO CONTINUAMENTE DI RIPERCORRERE LE INQUIETUDINI E LE GIOIE DI UNA CREATURA ANGELICA CHE HA SCELTO DI RITORNARE A SVOLAZZARE, LIBERA, LIBERA, LIBERA DAGLI ORRORI E DAI SOPRUSI DEL MONDO CHE TUTTO VIETA.
    MI HAI CHIESTO COME FACCIO A RAGGIUNGERE L’ISTANTE DELL’ESTASI, IL MOMENTO DELLA CONTEMPLAZIONE.
    LA RISPOSTA LA TROVERAI NELLA POESIA CHE STO PER PUBBLICARE PER LA MIA ADORATA SYLVIA PLATH.
    PER COMPRENDERNE IL SENSO DEVI IMMAGINARTI DI ESSERE SYLVIA PLATH CHE TI PARLA E TI PORGE LA MANO IN UNA VIA SCONOSCIUTA, CHE SOLO APPARENTEMENTE INCUTE TIMORE.
    A PRESTO, FRATELLO,
    Ciro Sorrentino

    ... on July agosto 2nd, 2014

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