Finalmente

Finalmente

Che irruenza tal frenetico agognare,
forse il tempo ebbe a finire, ma non capii,
stritolo e scuoto, ma che sterile l’anima
quando il suo negare è acre e ostinato,
il cuore fugge lontano e non torna più.

Che stanchezza dir… e poi dire,
penso e ripeto…che freddo fa,
piove e mi bagno, e le nubi
son sempre uguali, Dio mio che noia,
che illogico brumoso destino,
e poi si giunge tutti nel medesimo
campo denso di germogli
di una fertile cicuta.

A che serve inoltrarsi negli intrigati
sentieri di vacue esistenze,
farcite di folli sorrisi e tristi rimpatriate
con malinconiche afflizioni,
dai non essere bilioso,
rifletti a che serve inveire,
non essere bieco,
io son sempre acquiescente,
la mia vita scorre in un alveo
e giunge continuamente
nello stesso mare nero e freddo,
dai non abbrancare,
non essere iroso la vita è breve,
finalmente.

This entry was posted on sabato, maggio 3rd, 2014 at 19:39 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

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