Mai più
Mai più
Anima mia quanti rimpianti,
non hai compreso i crudeli
e laceranti conflitti
tra bene e male, amore e odio,
io non sono immortale,
ma non morrò mai,
non avrò più tristi pensieri,
non sarò che essenza,
e non sarò più servo di tali
insane e mal ripagate effusioni
dei tuoi voraci fremiti,
simili a colombe assetate
e dilaniate da assillanti desideri.
La mia tormentata passione
mai parea aver fine, ed ella
fuggiva scontrosa e sgomitando,
raggranellando odio e rancore,
e le reminiscenze
dei brevi attimi seppur convulsi
di grande affetto,
eran lontani e incomprensibili,
affievoliti e disincantati,
come può esserlo l’amore donato
da vecchie donne del piacere,
io rimasi assente e divenni legno
come ceppi da ardere e null’altro.
Addio vecchi languori e ostentati idilli,
mai e poi mai vorrò riamare senza sapere,
l’anima mia ha compreso,
e non desidererà altro che
di ciò gli parrà degno,
e mai più le bufere della vita
distrarranno quel che il mio cuore
deciderà con sagace intendimento
e con dovizia di conoscenza.