Il vecchio treno

Il vecchio treno

 

Un aureo dono smarrito e cercato,

come l’avido cerca il giallo metallo,

e il contadino dalla terra

l’ingente raccolto,

io cercai colei che volle…

volle tanto ed io fui poco.

 

Eclatante lo splendore

e l’estasi di un amore vissuto

in un morboso silenzio,

ma grande fu il compenso,

smodate allegrie fra mille

e tante promesse,

accoccolati fra umide erbe

e svolazzi e svolazzi

di allodole intimorite.

 

Quante lacrime nascoste,

di gioia e abbracci,

tenui e poi veritieri e poi …

ansiosi respiri,

e poi…poi..quanti veli di nebbia

hanno respinto i nostri affannosi respiri,

e le mani impavide e oltraggiose

sfioravano con passione

i nostri volti quasi..quasi

a modellarne la forma,

e la felicità parea irrefrenabile.

 

Tracce e deturpazioni indelebili

sul mio cuore,

io giunsi ferito

da quel lontano fronte

ove si esaltava il bene o il male,

l’amore o l’indifferenza,

ma il fazioso e lercio inganno

scorre veloce e sinuoso

nei nostri sentimenti,

e come l’orda di un lontano barbaro,

dove egli passò non nacque più erba,

ma solo fiori neri e addii… e addii

ed a nulla son valsi i miei rimpianti.

 

Quanti infiniti tormenti ebbi

a soffrire del suo abbandono,

il cigolio del vecchio treno mi sfiora,

scivolando sui lucidi binari

e imperterrito scuote la mia anima,

inala fumo nero e desolanti stridii

e non prende passeggeri a bordo,

egli è stato l’effimero

traghettatore dei nostri sogni,

l’ espediente per giungere inutilmente

nella terra del sublime essere.

 

This entry was posted on giovedì, marzo 27th, 2014 at 20:01 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

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