Mio Dio
Mio Dio
Che non sia eterno tal fiore
eppur sorride e non dispera,
perché tal gioia appare funesta
se della morte siam parte,
e non si comprende il voler
esser eterni se stanco e il nostro
esistere, dai gioiamo nel non dover
esser perenni perché tanti e tanti
pensieri non fanno che render rara
virtù e felicità, mio Dio fa che di
voler non abbia a soffrir e che di
gioia senta goduria in tal mondo
sempre scuro e senza anima.
Dio, io non son pronto ma col
capo chino debbo e voglio
esser tuo figlio, prodigo e non
quanto Ti amai, ma quanto ti amo,
e quanto ti amerò mio Signore
altro non sono che labile
evanescenza, e Tu e Tu sempre
possa dire che io altro non posso
che amarti mio Signore e grazie,
grazie di non esser artefice
di una devozione dissennata
e cosparsa di tanti perché
e di tanti ma…
Tu e sempre Te io amai
e senza se o perché
son desto e comprendo,
Dio quanto ti amo.