Falsi presagi
Falsi presagi
Un feroce giorno, senza ragione,
soffi gelidi e vorticosi irrompono,
ma non posso non ghermire la vita
e trascinarla su un baratro senza
fondo
e imporgli paura e poi insulse
lusinghe,
ma a nulla serve son stanco.
Comporre e scomporre immaginari
fasci di fiori di campo,
ma non è ancora giunta primavera,
ma tu amore mio,
strappa il passato, godi del presente,
e allontana l’ingannevole futuro.
Ho letto le carte della maga,
che derisorio inganno,
loro son finzioni e nulla sanno,
dai non lasciarmi,
loro sono così dicono sempre di no,
e poi si, e poi non posso, e poi posso,
amami e basta che vuoi che sia una
profezia,
il mio cuore è come il
ticchettio di un orologio,
scandisce tempo e sentori,
mescola le tue carte, ma osserva
le tue mani son ansiose…
non vogliono sapere,
solo stringere le
mie e accarezzarmi.
Cinzia de Rosis Scrive:
“osserva le tue mani son ansiose… non vogliono sapere, solo stringere le mie e accarezzarmi”:
bellissima l’immagine delle mani che si cercano inquiete, mosse né dalla ragione, né dalle profezie, ma da un desiderio profondo che nasce dal di dentro, da un impulso d’amore che si riconosce e che non ha bisogno di una sfera di cristallo per sapere a chi completamente donarsi.
La saluto,
Cinzia de Rosis
Feola Raffaele Scrive:
Che bella sorpresa signora, è tanto che volevo salutarla. Grazie per la sua recensione, ne sono onorato. Buon inizio settimana e mi auguro che lei torni presto. Si ha bisogno…della persone amiche nei momenti di difficoltà, Un grande saluto e le rinnovo la mia stima. Lele Feola