L’ALTRA METÀ DEL CIELO
Stanco il buio
perse il suo spazio
e bruciando
diventò polvere.
Si diradarono
le coltri di nero
e sorrisero
i soli e i pianeti.
Così la mia terra
ospitò la vita
e vide la faccia
di un infinito amore.
Miliardi di stelle
danzarono
e aprirono la notte
raffigurando una fata…
Così sorgesti
tra raggi di luce
e giungesti
nella mia isola.
In te veleggiai
senza peso
come piuma
dei tuoi fianchi.
E nelle tue ali
sentii il soffio
che mi sospinse
come un aquilone.
Nel tuo arcobaleno
bolle colorate
s’infiammarono
rivelando un prodigio…
E ti vidi nuda
in dolce abbandono
sulle rocce velate
come sirena del mare.
Lievemente ti sfiorai
pensando
che il tuo corpo
potesse liquefarsi.
Apristi gli occhi
e in essi vidi
l’ardore di un donna
dimenticata…
Toccasti la mano
che ti destò dal buio
e fusi alla tua
la mia metà del cielo.
14.04.2013 Ciro Sorrentino
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