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Letteratura Poeti Famosi



L’albatro di Vulcano

L’albatro o un di lui  marin fratello

della faunistica del pelago voliera

fermo sulla ruvida spiaggia di Vulcano

di nera sabbia lavica granosa

tra sdraio mute e ombrelloni spenti

nel far del mattino solo se ne stava,

difficile dir pensar cosa pensasse

a indovinar ci provai io per gioco. 

Ritrovar quel vicino puntato scoglio

antico amico o  un più ampio di fine

e bianca sabbia lido nuovo trovar

su  una sperduta isola lontana

sì da mutar non solo il color di sosta

luogo e se del caso pur i suoi pensieri

come pure i miei pensavo che pensante

pensoso io invece per certo conoscevo.

Non mi guardava  né io l’interrogavo

poi  l’uccello con fatica s’alzò di colpo

in volo puntando su Lipari sul mare

così portò nel vento gli ignoti suoi pensieri

 li rinfrescò forse o li mutò in altri più leggeri,

 io mi girai per contro verso del vulcano il cono

 scrollando il capo forte e  là  i miei lanciai

 di forza verso quel  sulfureo denso fumo

 per me  luogo più sicuro, erano pensieri

 tristi  di ricordi amari e  il  lì nascosto

 fuoco, prima o poi,  li avrebbe  inceneriti.

 

 

This entry was posted on domenica, luglio 8th, 2012 at 09:38 and is filed under Poesie sul Mare, Poesie sulla Vita. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

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