Letteratura Poeti Famosi



IL NON – TEMPO DELLA VITA dalla raccolta “A Sylvia Plath”

  Ad ogni crepuscolo ascolto il vento e di giorno isso le vele cercando la rotta per la tua vagheggiata isola.   Ma quanti veleni bevo: – lacrime di sirene stillate da alambicchi colmi di inganni e deliranti inquietudini -.   Immane l’angoscia, la disarmonia si riversa in questo spazio dove solo il tuo Verbo […]



SPIGHE D’AMORE

  Non indugiare ancora nell’oscura palude dei pensieri che vanno nei sentimenti oltraggiati.   Sciogliti dalle catene dei sottili ricordi che ti urtano nel fango dove aspettano viscidi i vermi.   Seguimi, giovane anima, abbandona le zavorre – fardelli di piombo – e apri le ali di vivace farfalla.   Allunga i tuoi passi, presto […]



UNA BARRICATA DI SPINE dalla raccolta “A Sylvia Plath”

   Calde le brezze di una sciolta Estate mi seguono nella strana danza sulla vastità di foglie morte.   Nell’improvviso tumulto che toglie il respiro vaga la mia anima con passo affannoso nello scompiglio dei fiori.   Ormai sfinito attendo l’inverno e il ghiaccio che sulla roccia cade come la neve sul cuore.   Niente […]



I PENSIERI DELL’ ANIMA .

Sei avvolta nel caldo tepore di un raggio di sole e ti ritrovi a pensare e a riflettere… come cambiano i tempi…, come tutto ruota veloce e non hai più tempo nemmeno per pensare per ricordare le semplice cose di una volta. Il battito di ali di farfalle che una volta ti facevano sognare ad […]



SONO SVANITI I DOGMI dalla raccolta “A Sylvia Plath”

    Sono svaniti i dogmi tra sassi vestiti di bianchi mantelli che oscurano falsa ed oscura la via.   Fuggono i ricordi in bolle di respiro che scoppiano nel lento rintocco delle campane dolenti.   I giorni e le notti hanno il colore della livida ruggine sul freddo metallo di un cavallo sfinito.   Sprofondano […]



LE ROSEE ARCATE DEI TUOI CIELI dalla raccolta “A Sylvia Plath”

 Quando partisti la stazione rimase deserta, nella vana attesa del mio treno in ritardo.   Non potesti lasciarmi il bacio, ed ora di Te mi resta solo il Verbo, che amo nella penosa Stasi.   Eppure, la tua dipartita trasformò la pietra in campi alberati, per le pie colombe che dispensano sacri gli ulivi.   […]