NELLA NOTTE DEI SOLI

Nel buio e nella luce

cerca il cuore

l’armonia del mondo,

ma nero d’idoli scopre

e falsi gli affreschi

che sanno di andanti ideali.

 

Giacciono gli spettri

sulle oscene tele,

strane increspature

di un foglio volgare

che delle rose offusca

esangue la vita e le tinte.

 

Nella notte dei soli,

rabbrividisce il fiore

sempre schernito

dalla frusta del vento

che a vane pose volge

i pilastri e le radici stanche.

 

12.11.2013 Ciro Sorrentino



Terra violata

L’ordito disegno della vita

rende vano i palpiti di una

terra arida e incolta,

l’anima ad essa sfugge

poiché è nero

il colore del tessuto

che l’uomo

ha tramato su di essa.

 

Visi pallidi e contorti

da strani furori,

recidono con le loro

macilente membra

gli ultimi fili

di un’erba verde e inutile.

 

La pioggia inonda

ma non disseta,

il sole brucia e non riscalda,

 sterpi ed erbaccia

aggrediscono

gli ultimi fili di grano,

è colui che ne è custode

è divenuto anch’esso gramigna.

  

Egli nacque con le sembianze

del Supremo  ma altri non è che

l’inarrestabile boia

di un mondo che fu costellato

di colori e amore,

ora divenuto deserto nel deserto.



PAESAGGIO STRANIERO

Mi protendo fuggendo

il dolore che insegue,

ma la felicità ravviva

un incorporeo orizzonte

d’irraggiungibile conquista.

 

Solitaria una farfalla

copre il mio volto

e vince il silenzio

 con le sue movenze

di leggeri veli fregiandosi.

 

Così la vastità percorro

tra ignoti i colori

che le ore fissano,

l’anima mia aprendo

a onde d’argenteo mare.

 

Ah, acquerellato dipinto,

per te il cuore vibra

sull’anima molle,

e trasale sulla via

di un paesaggio straniero.

 

Ana Valdeger 16.10.2013

 



NEL FRESCO DI LUNA

Ah, poter sentire la vita,

il sano impulso

delle minute cose

e il granello d’amore

che nell’anima fiorisce.

 

Crescere affrancato

dalle dense foschie

che fluttuano celando

l’oscura fiamma

e forse vermiglio il fuoco.

 

Poter scalare vagando

la natura maestosa

e ogni declivio

nelle grevi estati perso

o dalle gelide nevi coperto.

 

Dormire infine spensierato

nel fresco di Luna

che le vie percorre

di un disteso villaggio

sui fianchi della montagna.

 

12.11.2013 Ciro Sorrentino



Che confusione.

Caro amico Bukowski,

avevi ragione tu,

la vita

è un brutto affare,

amare non amare,

piove non piove,

non è grandine

è solo acqua.

 

Sento urla  fra chi

dovrebbe amarsi,

passa il tempo

è l’affetto finisce,

dai amico mio

ero io che

avevo torto.

 

Confetti e riso

buttati agli sposi

fuori dalla chiesa, 

poveri  fiori

recisi per nulla,

dai che li ricuciamo,

no non si può,

lo so, ormai

sono morti.

 

Come posso

scordarmi di lei,

a te è successo

e ci sei riuscito,

sei grande lo so,

io sono debole, 

dai che mi fai

rabbia,

tu sai sempre tutto,

e riesci in tutto…o quasi.

 

Be vado a casa,

la strada è lunga

ma pian piano arriverò,

dopo tutto non

dista molto

amico mio.

 

Ricorderò i tuoi

consigli,

la luce posso

fermarla

solo chiudendo

gli occhi,

ciao amico mio,

grazie e a presto.



UN MONDO SCHERNITO

Sempre sopraggiungi

dalle azzurre sfere

e spargi scintille

dei tuoi splendori

sul profondo abisso

che si esalta bevendo

al calice della tua grazia.

 

In te non ci sono notti

né giorni a seguire

ma vermigli riverberi

profumi di baci

che vuote le anfore

colmano quietando

l’irriducibile tormenta.

 

Così dagli astri rapito

il cuore la tua mano

ansioso aspetta

perché lo governi

e tu con amore

giovani baci dissemini

sulla spiaggia selvaggia.

 

Delle morte parvenze

il cesto fai colmo,

teneramente danzando

avvolta da nivei veli

che l’effimero scoprono

celato nella superbia

delle tracotanti dottrine.

 

Non conta che tu sia fata

o sirena degli abissi,

purché i tuoi occhi

preservino l’infinito

e meno osceno rendano

un mondo schernito

e più gradevole il tempo.

 

12.11.2013 Ciro Sorrentino