novembre 13, 2013 - Inserito Da Feola Raffaele - 0 Commenti
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Il seme dell’amore
spesso si nasconde,
egli ha paura di smarrirsi,
quando germoglia
nei cuori puri
è un tripudio
di candidi aneliti
di vita e gioia.
Il seme dell’amore
è eterno
sopravvive
ad ogni intemperie,
non teme, non geme,
è paziente,
il suo castello
è il regno della comprensione,
e quando il tuo capo
si reclina,
germoglia il suo frutto,
ti sorregge,
diviene tuo complice,
e rende innocui
gli insani profumi dei
neri fiori dell’invidia
e dell’arroganza.
novembre 13, 2013 - Inserito Da Ciro Sorrentino - 0 Commenti
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Nacque Naiàde
per desiderio di Dio
che il poeta vide
nel noioso mondo
riparo di vipere
che si aggirano orribili
nelle notti maledette.
Il suo fatato corpo
aleggiò prescelto
come specchio d’amore
e diede nobiltà
ai piaceri effimeri
che sempre negano
all’albero la linfa
perché sboccino gemme.
Creatura eterna
da un angelo custodita
di sole inebriò
il poeta ripudiato
che di nuovo sentì
delicata l’ambrosia
e vermiglio il nettare.
Allora quieto
tra le fronde
l’uccello gioioso cantò
al vento invisibile
che di nuvole rosa
rivestì l’azzurro cielo
ormai ubriaco
del prediletto volto.
Così d’ardore tremante
sussultò il poeta
per quella pura luce
che del sacro fuoco
raffigurò la forma
e i primordiali raggi
da troppo tempo oscurati.
13.11.2013 Ciro Sorrentino
novembre 13, 2013 - Inserito Da Ciro Sorrentino - 0 Commenti
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A volte cade il cuore
nei templi della mente
dove tra frantumi
d’impolverati pilastri
scopre il suono vivo
di parole scompaginate
da gineprai di simboli.
Come segrete vastità
dolenti si aprono
le foreste dimenticate
nei velati echi
dei giorni e delle notti,
luminescenze perdute
di lontane danze.
Scoperte le tenui scie
fanno da specchio
ai modulati soli
di una perduta isola
che inciso ha il tempo
con i manifesti segni
del deprimente affanno.
Così nello scompiglio
lo spazio e le cose
si coprono presto
di misteriosi muschi
che freschi trionfano
sulla natura inerte
della marcescente luce.
13.11.2013 Ciro Sorrentino
novembre 12, 2013 - Inserito Da Ciro Sorrentino - 0 Commenti
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È flebile la tua vita,
lacrima di rugiada
persa nelle segrete
delle cattedrali
e al sole infinito
che salva l’anima
e la caduta dei sensi.
Di visioni una marea
ti pressa lasciando
che lucida follia
e sguardi d’orrore
indugino a lungo
nelle sinuose anse
della muta solitudine.
Forse fresca l’essenza
dell’infanzia felice
ha riempito il vuoto
o forse l’incubo
ha riversato il nero
sulle indifese sponde
della vergine isola.
Verdastro della notte
si è scosso il demone
e con brama altera
prigioniero stringe
il sogno del folletto rosa
nella paurosa dimora
degli indolenti pensieri.
12.11.2013 Ciro Sorrentino
novembre 12, 2013 - Inserito Da Ciro Sorrentino - 0 Commenti
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A lungo ho percorso
le spiagge dell’isola
che nelle cartine
è ignota ai reticoli
delle umane fedi
duramente schizzate
con il nero inchiostro
della pretenziosa ragione.
Al riparo tra dimore
di granitica roccia
nella frenetica attesa
della notte dei sogni
ho cercato il calore
dei marini tramonti
sciolti nella maestosità
degli inesplorati confini.
Nella vastità bruciata
dove del tempo
si perdono i pilastri
versavano sulle onde
mille fuochi di luci
e bruciavano subito
come schizzi cremisi
di ritmica pioggia amara.
La solennità dell’alba
si è riversata intensa
sui portici del sogno
e agli spettri ha donato
mistica immagine
e l’eterea essenza
dell’armonioso canto
in un lento motivo gitano.
Ma sotto quei porticati
accesi di sole marino
tra balze sabbiose
e interminabili dune
cresceranno mai i semi
che dell’amore sono
bruciante distanza
e d’azzurre onde la quiete?
12.11.2013 Ciro Sorrentino
novembre 12, 2013 - Inserito Da Ciro Sorrentino - 0 Commenti
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Come diamantina visione
nasce la tua bellezza
che del poeta ispira
e nelle anse accoglie
il favoloso amore immortale.
Tu, Sfinge della vastità,
sei l’armonia azzurra
che in cuore di cigno
suona mai riflettendo
pianto né risa allo specchio.
La sacralità in te sbocciata
cresce nella fierezza
delle lodate statue
che il poeta rapiscono
nel fascino dei loro segreti.
Così esplode il muto incanto
nell’orizzonte di stelle
e nuova quiete sorge
che all’animo destina
infinito il candore e l’amore.
12.11.2013 Ciro Sorrentino