La tristezza

La tristezza

 

Volli capir e con goffo senno,
perché la tristezza è nostra
perseverante compagna,

ma ne ebbi solo avvilenti silenzi,
è poco loquace, ella è
un’amica taciturna e bizzarra.

Macché dire se ella,
galante e spontanea,
si accordasse ad una complice
e misteriosa notte per
rimembrare gli infelici
percorsi della sua non
certa pretta esistenza.

 

Cosparsi di illusori tragitti
la vita invoglia a preghiere
per esorcizzare avversità
e nere profezie, ma la
tristezza è un entità costante,
ed è la più schernevole.

Raffaele Feola

 

 



SENZA RIMPIANTI – dalla raccolta “AMORE ALLO SPECCHIO”

Ah, amore mio,

nei tuoi occhi

ho vinto le brume

riflesse nella luce

di un sogno crudele.

 

In te ho ripreso

il mio cuore

distratto dalla vita

che beffa e irride

lo spirito fiducioso.

 

Tu sei specchio

del mio tempo

la primavera

che appassiona

con veli di rugiada.

 

Ah, amore mio,

guidami nel buio

e indicami la via

per aprire un varco

nelle lastre di ghiaccio.

 

08.01.2014 Ciro Sorrentino



Il non essere

Il non essere

 

 

Folle il desiderio

di vivere costipato

e arrotolato in un

bianco camice,

con le braccia avvolte

e costretto

a tutto o nulla.

 

Non cercatemi,

voglio restar solo,

disse il bianco viso

inumato nella sua

stessa ombra,

posto in un

baratro fitto di

fiori ammuffiti

e scevro di

liberi pensieri.

 

Poi ciondolando

ciondolando,

imprigionò i piccoli

raggi di sole

giunti attraverso

una fredda grata,

e li ripose in quegli

occhi bui e profondi,

egli era felice

di vivere…

nel non vivere.

 

 

 

 



L’infinto dei mondi.

Il cielo dipinge sul mio animo

una immensa distesa di alberi,

che fosse sempre uguale

vivere da queste parti soli e senza motivi.

 

L’ angelo è vicino 

immagina e racconta

mentre nel prato dell’esistenza

brilla la croce dorata.

 

la vita raccoglie nel suo spirito milioni di anime

vince la sfida diabolica e incerta

e conduce nella via del perdono gli innocenti,

immortali attimi di eternità che  naufragano

nell’infinito dei mondi.



Presunzione.

Presunzione.

 

Pensa amor mio,

alle ore trascorse

ad osservare il mare,

i suoi fruscii,

il suo oscillare,

e l’ancorarsi al cielo

negli orizzonti brulicanti

di seducenti

riflessi di fuoco.

 

Quanto fantasticare,

mentre rubavamo

le scintillanti stelle

su quegli scogli freddi,

muti testimoni di

armoniosi lamenti

e di teneri ansimi.

 

Spesso i nostri sguardi

silenziosi e assorti,

osservavano incantati

il mare crespo e volubile,

evocavamo con voluta

delizia quello che

ci parve dovuto dal fato.

 

I nostri sguardi

divenuti

sarcastici e saccenti

irritavano

il blu del mare

e l’azzurro del cielo,

ed essi divenivano

vacui invisibili colori

sgraziati e distaccati.

 

Ma il possente amore

denso e tenace svanì

col debuttante giorno,

agli empi non fu più

concesso di essere

i compiacenti del sublime,

tal alterigia fu negata

con folle volere,

e le illusorie certezze,

divennero solo

ricordi occultati ,

da sbiadite

e fosche tenebre.

Raffaele Feola  

 



La fede.

La pioggia bagna le strade

dentro le case gli uomini riposati,

accese la candela e si addormentò,

silenzio nella stanza.

 

Che giornata gloriosa la fede

di casa in casa guarisce i mali della vita.

Come è semplice soffrire

come sono preziose le vecchie preghiere.

 

Sembra che il tempo sia trascorso

attorno rumore la mia dimora

è colma di solitudine,

le vie del paese sono piene di gente

sarà un giorno riflessivo.