Cuore ingannevole

Cuore ingannevole

 

Vagar di mente e fuggir

con essa nella valle delle ombre,

dissipar pensieri voraci

e strette soffocanti,

qual lusinga prese mai

l’animo mio, se amor mai conobbe,

egli mi giunse con avida ingordigia

e gli attimi divennero fugaci

e il respir forte e lezioso,

quasi a temer addii o silenzi ossessivi.

 

Dove sei cuor falso e spergiuro,

tu mi ingannasti ed io non ebbi a capir,

or sono come la tremula fiammella

che cerca il proprio caldano,

maledetto che tu abbia a penar parte

di quel che mi angustia,

che rende tal fiori avvezzi al nero,

  tal sentimento profanato da mille e mille perché

in un abisso di collerica ira,

e a nulla vale il districarmi fra le tortuose

e scoscese strade di tal insensata

e irriverente esistenza.

 

Abbi fede cuor mio,

se io  ebbi a penar per amor,

tu mai godrai di quel che mi propinasti,

gli insulsi inganni di ebbrezze sconosciute,

e i falsi fervori di così impassibili estasi

e i tuoi futili esaltanti tremori,

altri non sono che fuochi

dal freddo calore e dalle fiamme evanescenti,

cosi come tu ingrato

mi proponesti tal crudele illusione,

io non ebbi che ha goder nel saperti sofferente,

la tua grottesca e complice colpa

nel ferir a morte il mio angosciato amor

trascinò anche te nel mondo nefasto

dell’eterno silenzio,

perché tu ed io siamo unica cosa.

 

  Raffaele Feola

 

 



Andrò via

Ti amo,

il fuoco

arde l’anima,

che freddo,

mani di gelo

la morte non

avrà che solo

piccoli resti.

 

Sai amore

sono confuso,

va bene vado

non indugio,

magari non

verrò più.

 

Non capisco,

ma conservo

il bramare,

la dea

del sapere,

lei mi esporrà,

ma forse

ella non sa

le dirò tutto,

capirà,vedrai.

 

Quanti fiori,

son belli,

ponili in un

vaso d’oro

loro non

morranno,

a presto

amore mio

forse…



Promessa

 

Guardami e non scordare,

ciò che fu promesso

venne meno,

ho riempito d’aria

il cuore

hai tormentato e oltraggiato,

come l’onda approdasti è

come l’uragano disperdesti.

 

Non dimenticare che

le promesse d’amore,

non sono eterne,

ma il dolore

squarcia l’ anima e graffia.

 

Smorza il tuo sorriso

voluttuoso,

sii prudente con il cuor non si trastulla,

quando sanguina diventa porpora

con la foga della passione,

ma poi muore.

 

Ho fermato la primavera

ma ho freddo,

che importa se i fiori appassiscono,

gli orsi ozieranno di più,

le formiche hanno ancora cibo,

il camino avrà ciocchi ancora accesi,

è lui la fiaccola dei ricordi.

 

Non toccarmi il petto, non puoi sentire

il mio cuore ora è silenzioso,

 

disse qualcuno

non aver timore, di troppo amore

non si muore,

ma dimmi perché sono in alto ,

vedo il mio corpo immobile,

 

ero agnostico ora ho capito,

tornerà la primavera

il camino non ha più ceppi,

ora non ho più freddo,

ecco finalmente

è giunto il tepore.

 



Il mare di Siponto

Il mare di Siponto

 

Che bello il mio andirivieni

sulla amena spiaggia

della mia terra,

il deflusso dell’acqua

del possente mare,

si infrange dolcemente sui

granelli di sabbia ammassati su

una riva piatta e accogliente.

 

Il suo trasporto è pieno

di variopinte cose e piccoli esseri

che velocemente

rifuggono verso il mare,

intimoriti dalla mia presenza,

sorrido a fior di labbra consapevole

della loro ansiosa paura.

 

Poi conchiglie vuote e dalle

forme più bizzarre,

pezzi di reti con grossi

sugheri colorati e resti di masserizie

dono degli ingrati umani.

 

I grossi e audaci gabbiani con

sortite eleganti e placide portano

via quel che occorre loro dal

recesso del mare,

e il loro stridio lo ringrazia

del generoso bottino.

 

Ma quel che mi attira

è una bottiglia,

celeste dal bianco contenuto,

son umidi fogli ingialliti,

vi è dello scritto,

con gran ansia ne leggo

il contenuto che così recita:

 

Sono un uomo fortunato,

finalmente ad un passo

dalla fine della mia vita

ho svelato uno dei  segreti

dell’esistenza e dei suoi risvolti,

ebbene la silenziosità è il suo dono,

egli ti conforta,

non inganna, e quando parli

non interrompe mai, resta taciturno

e non si inquieta

quando parli di te dei tuoi mali,

non racconta di se per

alleviare i tuoi dolori e le tue ansie,

silenzioso e accondiscende

ode e acconsente,

e il suo muto fragore ti esorta

e incoraggia,

imperterrito non dice,

ascolta solo, il taciturno silenzio “.

 

( scritto trovato in una bottiglia a Siponto nel 2001 )

 



ILLUMINA IL MIO CIELO – dalla raccolta “AMORE ALLO SPECCHIO”

Oh, mio unico amore,

ti cerco e t’invoco

da questo antro

dove tutto invano gira.

 

Spoglio e afoso mondo

dove triste la notte

impera sul giorno

perso nell’erba sfatta.

 

Oh, mio unico amore,

guarda lo spettro

che folle s’aggira

cercando il tuo cuore.

 

Splende metallico il sole

ma non esalta la terra

né ruscelli né boschi

per gli uccelli addolorati.

 

Oh, mio unico amore,

illumina questo cielo

e concedimi la luce

in questo groviglio di rami.

 

02.12.2013 Ciro Sorrentino



Gesù

Conservami pura nel sentimento

profonda nel pentimento

umile nell’io.

Rendimi disponibile

al fratello che rattristato

muore isolato.

Erigi nel mio cuore

un macigno d’amore

affinché possa donarlo

a coloro che annegano nel  buio.

Donami forza

per spalancare gli occhi

e vedere il marciume

che ricopre il mio Spirito.

Tu puoi, Gesù