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Letteratura Poeti Famosi



Voci e voci, tempestose e tristi.

Voci e voci, tempestose e tristi.

 

 

Che allegoria di voci urlanti,
io non capisco le gioie altrui,
vedo solo dolori e capelli
estirpati e tinti di bianco.

 

 

Che cielo strano per metà
azzurro e per l’altra blu,
dai mia cara, tu sei la mia
metà, fai parte del mio
cuore, son certo che
costui non ricopre il suo
ruolo, ma è pur sempre un
donatore di battiti e vita.

 

 

Che folle il mio erudito, inutile e
incomprensibile, non mi leggete
e non commentate, siate superiori
e poco incessanti nel dire di me, sono 
solo io il carnefice di me stesso.

 

 

Non sono avvilito, ora ho
compreso, per essere scrittori
di magnificenze non occorre
la penna e l’anima, solo strani
inganni e voglia di colpire
a casaccio….e poi le grandi
opere nascono e sono nei
ricordi di chicchessia, purché
conoscono il dolore e il pianto.

 

 

Che incanto quello di odiarti,
sono attimi d’oro che mi donano
una triste gioia, il passato
dona malinconia, il presente devo
crearlo, che ansia, sarò capace?

 

 

Dimmi tutto mia anima gemella,
la mia dottrina del sapere
ti aggrada o vuoi che fugga in
silenzio e col diniego del non
credere, io non posso amarti
perché non sono un poeta ne
uno scribacchino, son solo una
tormenta senza fine e senza
speranza, il cielo ora è oscuro ed
è nero, nero, nero, ma… chissà.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 

This entry was posted on domenica, luglio 26th, 2020 at 10:47 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

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