Il giorno del non sapere.
Il giorno del non sapere.
Quanto amore, tanti addii e tanti ritorni,
che vita … la vita, dai bevo un goccio
e poi racconto come arsi nell’inferno del
” si lo voglio “ io risi, ma non ero commosso
quel giorno innanzi ad un altare che
allora mi parve grande, ma tanto grande.
Percorsi terra e mari per giungere
dal mio amore, avevo indosso già da subito
l‘abito importante, l‘occhiello della giacca
infilzato da un grosso fiore bianco,
i polsini di una camicia bianco sporco
arricchiti di preziosi rubini falsi
che di gran lunga dicevan le mie,
non certo nobili origini, che battimano
in quella chiesa, ah che vita la vita.
Riso e fiori, l’auto lunga e nera
con tanti fiocchi dai tenui merletti bianchi
infiocchettatati, e batti batti le mani
che gioia che felicità, penso e ripenso
ma come feci ad essere cosi stolto.
Raffaele Feola.