L’imbroglio.
L’imbroglio.
Egotismo e amore
che turpe binomio,
si a volte è tale,
accarezza e lusinga,
amo il tuo volto,
ma è di pietra come
l’ammasso di roccia
scolpita da esperte mani,
e da essa traggono
il corpo, non l’anima.
Il sapere disarma la fedeltà,
vorrei conoscerti, ma ho
timore di volteggiare
impunemente nel tuo
presunto candore.
Smanetto e celo la brama,
non è ancor giunta l’ora del
rimpianto, devo ritrarre
il percorso del desiderio,
ma tu chi sei amore,
qual strana prostrante
magagna della natura ti ha
condotta a me che son fragile,
e cosparso di unguenti tristi.
Ho un cielo che è sempre
costellato di nubi e mi
dona acqua e brividi
ho freddo, il mio sole
incanta e arde ma gela.
Le mie mani son poco
virtuose, son veloci e incerte,
non accarezzano mai,
il mo corpo si
smarrisce spesso egli
non conosce
l’ amorevolezza,
ma dimmi tu chi sei,
vuoi esser mia
o vuoi solo oltraggiare,
dai ti sei smarrita
io non posseggo…cerco,
ritrova il giudizio e
con esso avrai ciò
che io non posso
porgerti ho solo me
null’altro… che me.
Raffaele Feola.
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