Corro, rincorro, volo, e cerco.
Corro e rincorro, volo e cerco.
Voglio, devo, nella evanescenza
di un vivere esecrabile
espugnare il tuo cuore,
riapro le mie intorpidite ali
per giungere nell’impossibile
mondo degli altezzosi,
e cancellare i baldi colori
di arcobaleni sempre più grigi
giunti dopo piogge di afflizioni .
Dai amore
che vuoi che sia soffrire,
altri pensieri
dopo pensieri più tristi,
e l’abbraccio del commiato,
burbero e malinconico e felice,
è solo un conflitto
di anime abiette decomposte,
nella fugace primavera,
ricca di abbondanti livori
su volti slavati e astiosi
ricoperti di inutili sorrisi,
consapevoli e inconsapevoli
conficcati nelle trame della
eterna tela di Penelope.
This entry was posted on sabato, giugno 28th, 2014 at 15:30 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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