La Portiera

 

Ti osservo, cara la mia becera portiera,

quando sete e sudore

si avvicendano sul tuo corpo,

ormai inerme e aggrinzito.

Rivoli di liquidi salati scivolano silenziosi

in ogni dove, percorrendo itinerari

inenarrabili e il tuo smanioso grattare,

non irrita più di tanto la tua pelle

che parea cotenna.

 

E la tua bocca addenta per il collo,

una enorme bottiglia che pare non

debba mai staccarsi dalle tue labbra,

disdicevoli e gonfie come comodi

cuscini da salotto a forma di caramella,

ma dai la sete è sete, tranquilla nessuno

ti osserva, a parte e me e il vicinato.

 

Il tuo è un lavoro di concetto mia cara,

sei splendidamente puntuale nell’imbucare

la posta ad ogni povero tuo suddito,

che partecipa al tuo non miserevole stipendio,

si è un compito arduo è difficile assegnare

ai legittimi proprietari,

la propria corrispondenza,

tu riesci dove molti falliscono,

mai hai consegnato

quella giusta alla persona giusta.

 

La mattina ho timore a recarmi al lavoro,

ti vedo spesso di spalle, Dio mio,

quello che i miei occhi vedono è orribile,

tu sei curva in avanti a grattare

con una dura spugna le indifese scale,

ed il tuo posteriore non sono ancora

riuscito a quantificarlo,

spero di riuscirci prima che arrivi la mia

gratificante pensione, vero che ci vorranno

anni ma …speriamo

 

Ebbene devo lasciare l’arduo compito

descrittivo di una verace donna,

dalle indubbie qualità e mai smetterò

di essergli grato, poiché

vedendola da giovinetta spense ogni

mia velleitaria voglia di cercarmi

una degna compagna che mi stesse al  fianco

nell’arduo e difficile cammino della vita,

come si suol dire…meglio soli che

mal accompagnati.

 

This entry was posted on lunedì, ottobre 14th, 2013 at 19:25 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

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