Lo sguardo incantato
Chi sei?
Chi sei, tu, o sogno misterioso
che mi hai proiettato in altra vita:
e non son più ciò che prima non ero?
Lo sguardo incantato ora tende la mano
alla vita gioiosa e festante del cielo
tinto d’immenso profondo e di blu.
Volo così più in alto e lontano
al sole lo sguardo rivolgo sereno
che ingraziante mi tende la mano
così da capir che lo devo osservare.
Gli occhi dal pianto ora sono frementi
sfidando bagliori infuocati e lesivi;
e come d’incanto s’imbocca la via
fermo restando a scrutare per ore
anche se il dì sta lì
in mezzeria.
Giungo lontano fino alle macchie
e addirittura alla granulazione;
l’osservo così per giorni e per anni
conforme ai colori elargiti all’immenso
con gli occhi che mai subiscono danni.
– E’ un percorso
POESIA … REALTÀ SENZA PESO
La poesia non è trofeo
o salita sul podio
della vanagloria.
La poesia non è misurazione
di versi stupendi o migliori
per sentirsi qualcuno.
La poesia è sfogo dell’animo
e bisogno del cuore
profonda emozione.
E le emozioni
non hanno peso
sono umano calore.
La poesia è canto dell’animo
urgenza del cuore
grande magia.
E questo incanto
è nei versi di ogni poeta
per caso diversamente espresso.
Sta a chi legge immedesimarsi
e afferrare l’istante vero
da cui germogliò l’idea.
La poesia è candido amore
che cerca la sua immagine
e non importa la forma.
Variano versi e ritmi
anche il tema può mutare
ma non lo slancio del cuore.
La poesia è spingersi
oltre le assonanze
e capire il senso.
Il mio è solo un invito
a cogliere l’amore o il dolore
che marca il foglio bianco della storia.
E la storia è tale
perché altri cuori vivono
e ci sentono altrettanto vivi.
Senza gli altri
saremmo soltanto
null’altro che niente.
16.03.2011 CIRO SORRENTINO
Basta poco…
Basta poco, un volto un nome
e riaffiorano nella mia mente
dolci e amari ricordi
dimenticati per sempre
ma il passato rivive ancora
LA STAZIONE DELLA VITA
Infuria il tempo
e come turbine
accelera
le lancette
schizzandole
verso l’istante
che dilaterà
le distanze
tra noi.
Presto saremo
al bivio
dove il destino
solo per scherno
concede
l’ultimo pianto
nel freddo
che avvilisce
il cuore.
Indugiamo confusi
sulla grigia corsia
ma il treno
è arrivato
e cerco ancora
il dolce viso
per fissare
nell’ultima immagine
il tuo volto di fata.
Ora un fischio
scuote il silenzio
e ti avvii
mentre un fiume
di lacrime
ghiaccia
parole di saluto
che già sanno
d’addio.
Sfioro appena
le tue mani
ma le porte
si chiudono
è la fine
l’ultimo sguardo
e la luce
scompare
nel tunnel.
Sopraggiunge
il mio treno
sulle fredde rotaie
che si diramano
come l’ampio delta
d’un fiume
che scioglie
la sua acqua
nell’immenso oceano.
Ormai viaggiatore
senza meta
mi ritrovo
nel buio vagone
e inizio a scrivere
per vivere
nei versi
che parleranno
di noi.
12.03.2011 CIRO SORRENTINO
MIA CARA NAPOLI .
Il buio della notte che attraverso
con passi lenti mi riportano a te ,
mia cara NAPOLI ,
i sorrisi degli scugnizzi
non trovano compagnia
nei miei pensieri e
con il cuore a pezzi
ti vedo abbandonata
da chi non sa ascoltare
il tuo grido piena di rabbia .
Cammino solo tra i tuoi stretti vicoli,
sono solo fino a quando il dolce vento di mare
mi sfiora in fronte con la sua carezza ,
mi riconosce , brontola contento nel rivedermi
e tira oltre le calme acque del suo mare ,
spezza con forza i miei ricordi di bambino
per altri ricordi dolci e amari .
Nel buio della notte
tutto s’ e’ perso mentre ritorno indietro
nel tempo della mia giovinezza ,
questo posto si colora con altri tempi
quando tu mia cara NAPOLI
tra sospiri e baci cantavi le melodie
che ti hanno fatto conoscere nel mondo .
Mia cara NAPOLI , ora il coraggio e la paura
di me bambino affiora , troppo solo
tra i tuoi vicoli mi sento sperduto ,
non riconosco piu’ la realta’ del tuo cuore ,
vedo solo mura ornate da ombre
mentre le note di una canzone
dentro le mie orecchie tornano a suonare …
(TORNA, TORNA , CA STA CASA ASPETTTA A TE )…
Vorrei fuggire , ma all’ improvviso
la vecchia chiesa mi appare
con il cancello corroso dalla ruggine e
penso al presente , guardo in alto e vedo la luna
mentre vive l’ ultimo suo quarto ,
trovo un gradino per sostare un attimo ,
mi siedo pensando che tra pochi giorni
riparto per NOVARA ,
mia cara NAPOLI ,torno a Novara ,
le macchine , le luci della citta’ deserta ,
la sera lì chi lavora porta stanchezza ,
mentre tu ora ricuci con il tuo ricordo
questi miei pensieri
ad altri giorni passati insieme , ora ,
potresti anche confessarlo che non
mi hai dimenticato ,
ora che siamo nel buio della notte da soli ,
mia cara NAPOLI , fiore dei miei anni migliori ,
in fondo lo so che non mi hai mai dimenticato
ma questa triste sera non mi consoli……..
carmelo ferre’…….16/07/2002