17 MARZO 2011: “BUON COMPLEANNO ITALIA”!

 I tuoi anni sembrano tanti,

mia cara patria,

 ma, come dolce madre,

 sei sempre giovane e piena d’amore.

 

E sia sempre così,

affinché non si perda mai il ricordo

di tanti italiani che hanno dato la vita

 per renderti libera e bella.

 

Sei tu la “Madrepatria”,

la terra che ha ascoltato il mio primo pianto,

le mie prime grida di gioia,

che ha accarezzato i miei passi,

 che mi ha sorriso nelle mie prime cadute.

 

Madrepatria… la culla dei miei primi giorni di vita,

il letto dei miei sogni e delle mie speranze,

 il tappeto del mio cammino,

la strada della mia vita,

la luce che mi accompagnerà fino all’ultimo giorno.

 

Madrepatria… la fiamma verso la quale

si slancerà sempre il mio cuore,

 perché in te, per te e solamente da te

 nasce la ragione e il vero motivo,

lo scopo e il fine stesso per cui vale la pena vivere.

 

Sono queste emozioni e questi sentimenti

che ci fanno davvero italiani,

 uomini e donne che ogni giorno

lavorano per una grande famiglia:

 

 “La nostra società”.

 

Ed è per questa Italia che molti, troppi uomini sono morti.

 

E quegli uomini, padri dei nostri padri,

sono eroi che non dovremo mai dimenticare,

perché è solo grazie a loro

che possiamo camminare nel mondo

a testa alta e con il sano orgoglio di dire:

 

“Siamo italiani”!

 

E quell’unità, costruita giorno per giorno,

sia la nostra fede,

il nostro sogno,

la nostra più grande aspirazione.

 

Siamo italiani,

con la stessa lingua e con le stesse idee,

con lo stesso pensiero che ci ha reso una sola anima,

figli della nostra patria.

 

E se ancora esistono differenze, poco importa,

perché l’unico più grande valore

da cercare, da scoprire e da vivere

è quello di saper ascoltare,

gridando una sola parola:

 

Fratellanza!

 

17.03.2011 CIRO SORRENTINO



Lo sguardo incantato

Chi sei?

Chi sei, tu, o sogno misterioso
che mi hai proiettato in altra vita:
e non son più ciò che prima non ero?

Lo sguardo incantato ora tende la mano
alla vita gioiosa e festante del cielo
tinto d’immenso profondo e di blu. 

Volo così più in alto e lontano
al sole lo sguardo rivolgo sereno
che ingraziante mi tende la mano
così da capir che lo devo osservare.

Gli occhi dal pianto ora sono frementi
sfidando bagliori infuocati e lesivi;
e come d’incanto s’imbocca la via
fermo restando a scrutare per ore
anche se il dì sta lì
in mezzeria.

Giungo lontano fino alle macchie
e addirittura alla granulazione;
l’osservo così per giorni e per anni
conforme ai colori elargiti all’immenso
con gli occhi che mai subiscono danni.

– E’ un percorso



POESIA … REALTÀ SENZA PESO

 La poesia non è trofeo

o salita sul podio

della vanagloria.

 

La poesia non è misurazione

di versi stupendi o migliori

per sentirsi qualcuno.

 

La poesia è sfogo dell’animo

e bisogno del cuore

profonda emozione.

 

E le emozioni

non hanno peso

sono umano calore.

 

La poesia è canto dell’animo

urgenza del cuore

grande magia.

 

E questo incanto

è nei versi di ogni poeta

per caso diversamente espresso.

 

Sta a chi legge immedesimarsi

e afferrare l’istante vero

da cui germogliò l’idea.

 

La poesia è candido amore

che cerca la sua immagine

e non importa la forma.

 

Variano versi e ritmi

anche il tema può mutare

ma non lo slancio del cuore.

 

La poesia è spingersi

oltre le assonanze

e capire il senso.

 

Il mio è solo un invito

a cogliere l’amore o il dolore

che marca il foglio bianco della storia.

 

E la storia è tale

perché altri cuori vivono

e ci sentono altrettanto vivi.

 

Senza gli altri

saremmo soltanto

null’altro che niente.

 

16.03.2011 CIRO SORRENTINO



Basta poco…

Basta poco, un volto un nome

e riaffiorano nella mia mente

dolci e amari ricordi

dimenticati per sempre

ma il passato rivive ancora

in una realtà triste.



LA STAZIONE DELLA VITA

Infuria il tempo

e come turbine

 accelera

le lancette

schizzandole

verso l’istante

che dilaterà

le distanze

tra noi.

 

Presto saremo

al bivio

 dove il destino

solo per scherno

concede

l’ultimo pianto

nel freddo

che avvilisce

il cuore.

 

Indugiamo confusi

sulla grigia corsia

ma il treno

è arrivato

e cerco ancora

il dolce viso

per fissare

nell’ultima immagine

il tuo volto di fata.

 

Ora un fischio

scuote il silenzio

e ti avvii

mentre un fiume

di lacrime

ghiaccia 

parole di saluto

che già sanno

d’addio.

 

Sfioro appena

le tue mani

ma le porte

 si chiudono

è la fine

l’ultimo sguardo

 e la luce

 scompare

 nel tunnel.

 

Sopraggiunge

il mio treno

sulle fredde rotaie

che si diramano

come l’ampio delta

d’un fiume

che scioglie 

la sua acqua

nell’immenso oceano.

 

Ormai viaggiatore

senza meta

mi ritrovo

 nel buio vagone

e inizio a scrivere

per vivere

nei versi

che parleranno

di noi.

 

12.03.2011 CIRO SORRENTINO  



MIA CARA NAPOLI .


Il buio della notte che attraverso
con passi lenti mi riportano a te ,
mia cara NAPOLI ,
i sorrisi degli scugnizzi
non trovano compagnia
nei miei pensieri e
con il cuore a pezzi
ti vedo abbandonata
da chi non sa ascoltare
il tuo grido piena di rabbia .
Cammino solo tra i tuoi stretti vicoli,
sono solo fino a quando il dolce vento di mare
mi sfiora in fronte con la sua carezza ,
mi riconosce , brontola contento nel rivedermi
e tira oltre le calme acque del suo mare ,
spezza con forza i miei ricordi di bambino
per altri ricordi dolci e amari .
Nel buio della notte
tutto s’ e’  perso mentre ritorno indietro
nel tempo della mia giovinezza  ,
questo posto si colora con altri tempi
quando tu mia cara NAPOLI
tra sospiri e baci  cantavi le melodie
che ti hanno fatto conoscere nel mondo .
Mia cara NAPOLI , ora il coraggio e la paura
di me bambino affiora , troppo solo
tra i tuoi vicoli mi sento sperduto ,
non riconosco piu’ la realta’ del tuo cuore ,
vedo solo mura ornate da ombre
mentre le note di una canzone
dentro le mie orecchie tornano a suonare …
(TORNA, TORNA , CA STA CASA ASPETTTA  A TE )…
Vorrei fuggire , ma all’ improvviso
la vecchia chiesa mi appare
con il cancello corroso dalla ruggine e
penso al presente , guardo in alto e vedo la luna
mentre vive l’ ultimo suo quarto ,
trovo un gradino per sostare un attimo ,
mi siedo pensando che tra pochi giorni
riparto per NOVARA ,
mia cara NAPOLI ,torno a Novara ,
le macchine , le luci della citta’ deserta ,
la sera lì chi lavora porta stanchezza ,
mentre tu ora ricuci con il tuo ricordo
questi miei pensieri
ad altri giorni passati insieme , ora ,
potresti anche confessarlo che non
mi hai dimenticato ,
ora che siamo nel buio della notte da soli ,
mia cara NAPOLI , fiore dei miei anni migliori ,
in fondo lo so che non mi hai mai dimenticato
ma questa triste sera non mi consoli……..
     carmelo  ferre’…….16/07/2002