marzo 7, 2011 - Inserito Da Antonio Balia - 0 Commenti
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Dal 14 novembre 2000-sogno, all’agosto 2005-Medjugorje.
Sono nato il 18 ottobre 1951 ed alla data del sogno fatto la notte del 14 novembre 2000 avevo 49 anni; sogni ne ho fatto a migliaia, stando almeno a quelli che ho avuto modo di ricordarmi; perché pare che la maggior parte restino immersi nel buio della stessa notte. Non avevo mai avuto modo di percepire trasformazioni a causa di un sogno e soprattutto, devo dire che non credevo in simili derivazioni.Non ho mai sentito testimonianze dirette in merito a queste problematiche e se mi fosse capitato avrei sicuramente contrastato tali argomentazioni, proprio perché non credevo in simili ambiti. All’età di quarantanove anni credo la stragrande maggioranza degli esseri umani abbia già avuto modo di capire profondamente la vita o perlomeno esserne in grado di discernere il normale dall’anomalo. Sono quindi confuso e incredulo e mi domando: come può un sogno cambiare radicalmente la vita di una persona? Cosa si nasconde all’interno della manifestazione sognante di tanto importante per imporsi in modo così perentorio e diretto sull’individuo che lo effettua? La nuova condizione mi impone perciò di dover comunicare all’esterno la particolare manifestazione e lo devo raccontare in considerazione dello “sconvolgente?!” imporsi derivato appunto dal sogno. Il fatto che l’argomento del sogno fosse direttamente collegato con lo spazio, la luce e la mia persona, anche gli argomenti sui quali si concentrarono le attenzioni nella ricerca per la comprensione dello stesso hanno quindi inizialmente interessato la scienza in generale tipo: astronomia, fisica, chimica, meteorologia e scienze della terra. Dall’indomani ho infatti cominciato a leggere scorrevolmente una infinità di dati contenuti nei dodici, quindici testi mensili, rispetto ai soli tre o quattro annuali letti precedentemente, e non a tema scientifico. La condizione era agevolata dal tipo di impiego che occupo dall’inizio dell’anno duemila il quale mi permetteva, e permette, di poter restare da solo anche otto ore di seguito; successiva ad un periodo di circa due anni trascorsi convalescente. La proiezione verso la ricerca insieme ad una sete straordinaria di conoscenza devo dire che é stata la prima conseguente manifestazione spontanea del sogno, alla quale ha fatto seguito uno strano ed infinito desiderio di scrutare, contemplando, ogni componente della natura del cielo e della terra; per inchinarmi estasiato di fronte all’universale bellezza del creato che con esemplare naturalezza mi aveva riportato alla sua corte. Delle nubi osservavo la loro diversa altitudine seguendone i percorsi, forme, colori, precipitazioni e fenomeni; rivolto naturalmente anche all’infinito e vuoto blu, con i suoi pianeti e stelle; restando particolarmente concentrato sull’osservazione del sole ad occhio nudo e quindi senza filtri protettivi, senza mai subire danni; per scoprirne addirittura elementi mai prima rilevati. Non tralasciando neppure l’osservazione della stessa fauna volante che nell’azzurro cielo liberamente si muove; per registrarne le rilevazioni e confrontarle con quanto riportato nei testi. Ciò che mi ha permesso di procedere nella nuova via é stata la sensazione meravigliosa di serenità e pace che mi sta accompagnando dal sogno in poi; come un bambino. Ed a questo proposito vi assicuro che ieri, oggi e quando domani mi capiterà di parlarne, sarà con la massima tranquillità e sicurezza che ancora collegherò quell’esperienza con la mia nuova e vera data di nascita; Confermando come da descrizione delle sensazioni del momento stesso del sogno:
“Mi sembrava d’esser nato dal sogno e che in me si stesse rimodellando o addirittura instaurando una nuova dimensione fisica e mentale, ed il tutto così, in pochi e fatidici momenti. Stavo diventando un altro. Nel vecchio corpo non ci stavo più. L’uomo vecchio si stava infatti dissolvendo. Quel fibrillare era la conseguenza della nuova dimensione o forse sarebbe davvero più opportuno definirla: fase d’instaurazione”.
Devo inoltre aggiungere che non ho mai pensato di realizzare progetti che, di fatto, avrebbero potuto modificarmi il precedente sistema di vita; quindi trasformanti. Considerando perciò il precedente vissuto e particolarmente l’età, é utile rimarcare quanto la nuova situazione sia davvero interessante e presuppone l’acquisizione di ulteriori approfonditi dati per capirne le cause. Fu così che da quella data la maggior parte dei programmi cambiò direzione; saldamente stabili restavano i rapporti concentrati sulla famiglia, mentre mutarono radicalmente quelli dedicati al personale tempo libero.
“La nuova condizione impegna totalmente i miei pensieri ed i precedenti rapporti sui quali si realizzava l’esistenza e mi permettevano di stare in linea, collegato similmente al tipo di vita che altri milioni di persone normalmente vivono, non sono più presenti. I collegamenti tra l’attuale passato e presente non trovano più nessuna corrispondenza, e gli stessi rapporti che in precedenza si collegavano al mio remoto passato, sono ugualmente scomparsi; restando nell’assoluta serenità rispetto alla nuova dimensione e non rimpiangendo quindi il passato, nella nuova condizione la maggior parte del tempo é trascorso e trascorre indistinto. Dalla nuova é cambiato anche il modo di rapportarmi con chi mi sta intorno e nell’insieme: anche il precedente sistema di vita che mi imponeva di stare in rapporto diretto con il tempo, normalmente non esiste più, mi sono sganciato, così, senza forzatura fisica e mentale. Vivo una dimensione mentale senza tempo; nella mia persona il vissuto fisico é solo in funzione degli altri; e siccome il tempo libero trova naturale corrispondenza con l’attuale stato mentale rivolto al costante rapporto con i libri e la natura; appare chiaro che i contatti che posso permettermi di dedicare agli altri sono particolarmente ridotti e limitati solo ed unicamente a lavoro e famiglia. Quando mi reco al posto di lavoro ho sempre appresso due borse piene di libri verso i quali mi dedico abitualmente, anche per otto ore di seguito; ricordando quanto già scritto sopra e relativo alla nuova occupazione derivata dalla condizione invalidante creatasi nel mese di gennaio 2000 e riportata nella descrizione del sogno “qui pubblicato”. Se quando sono impegnato nella lettura mi stanco di restare seduto: col libro in mano leggo passeggiando nella stanza; e quando non condivido più l’argomento di un testo é con estrema naturalezza che riesco a concentrarmi verso un altro. Nel nuovo sistema di vita non ci sono più spazi vuoti o tempi morti. L’attribuzione d’importanza per il vissuto dedicato al movimento, perché impegnato fisicamente, é scomparsa. Dal movimento non posso certo svincolarmi totalmente e per forza di cose devo restare parzialmente collegato per due motivi: il primo é il lavoro, che mi consente di vivere dignitosamente; il secondo e più importante motivo é la famiglia e particolarmente, dell’amore che verso questa si nutre e che tanto dà. E’ con equilibrata pacatezza che mi sto rendendo conto dell’insignificanza del tempo con il quale si stanno letteralmente spezzando i contatti e particolarmente rispetto alle situazioni che stanno in rapporto diretto col moto. Rapporto che normalmente si considera spazio vitale ed al quale, in generale, l’essere umano attribuisce molta importanza; a ragione o a torto?”.
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marzo 7, 2011 - Inserito Da carmelo - 9 Commenti
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FELICE 8 MARZO
A TUTTE LE DONNE ,
A QUELLE CHE SOFFRONO
NEL SILENZIO DI UN DOLORE
E NON POSSONO REGALARE UN SORRISO ,
A QUELLE CHE NON HANNO MAI TROVATO
UNA CAREZZA D’ AMORE E
A QUELLE CHE NEL BUIO DELLA VITA
SUBISCONO VIOLENZE ,
A QUELLE CHE SI COPRONO IL VISO
E NON POSSONO SCEGLIERE CHI AMARE ,
A QUELLE CHE SI VENDONO E NON POSSONO
ESSERE LIBERATE DALA PROSTITUZIONE .
FELICE 8 MARZO
A TUTTE LE DONNE ,
A QUELLE CHE AMANO CON IL CUORE
DONANDO SE STESSE SENZA CHIEDERE ,
A TUTTE QUELLE CHE VIVONO
CON IL SORRISO SULLE LABBRE
REGALANDO LA GIOIA DELL’ ANIMA ,
A QUELLE CHE SOLO CON LO SGUARDO
TI PARLANO D’ IMMENSO AMORE ,
A QUELLE CHE NEL DOLORE SORRIDONO
ALLA NASCITA DI UNA NUOVA VITA
E A TUTTE QUELLE DONNE CHE
NELL’ INTIMO SUPREMO DELL’ AMORE
SI SENTONO CHIAMARE MAMMA
E A TUTTE QUELLE CHE ASPIRANO E
DESIDERANO UNO SCRIGNO PIENO DI BACI ………
CARMELO FERRE’…..07/03/2011
marzo 6, 2011 - Inserito Da Ciro Sorrentino - 0 Commenti
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Tu fata per poter esistere
avevi urgenza di un cuore
e ispirasti il mio…
Ti ho donato la bellezzza
come fa un pittore
al suo quadro.
…Ogni giorno
acquisivi splendore
diventavi sempre più bella.
Sono stato il tuo specchio
fin quando hai voluto
perché ti servivo.
Poi altri ti hanno adorata
e così hai dimenticato
d’avermi incantato.
Mi hai lasciato senza parole
ricordi il giorno passato
la tua animosità?
Hai detto di saper volare
senza più lo stupido principe
che ho creduto di essere per te.
Ora un gelido e banale saluto
l’odio sostituito all’amore
il non senso assoluto.
Vai dunque per la tua via
senza il tuo cantore
spoglia d’affetto.
Presto t’accorgerai
di essere un nulla
senza speranza.
Procedi pure senza poesia
credi unicamente in te stessa
pensa veramente di essere forte!!!
Ridi, ridi pure!!!
sei già nella mischia
come la più banale delle donne.
Cosa credevi
sul tuo piedistallo
ci saresti rimasta per sempre?
…Dettavi le tue leggi,
con voce arrogante
pensavi di essere invincibile.
Ma anche una tigre
invecchia e s’arrende
trascinandosi fino alla morte.
…Folle e presuntuosa fata
solo un cuore che ama
può darti la vita!!!
In esso esisti e spento lui
tu ripiombi in quel buio
da cui sei nata.
…Hai svelato il nostro segreto
aprendo il tuo forziere
a false ed infide dee.
Ora sei lì superba
con aria distaccata
non ti volti nemmeno.
È una gara tra noi
ad evitare lo sguardo
a raffreddare ogni sorriso.
Vai dunque, vai dove vuoi!!!
Ma credi veramente
d’essere forte?
Non indugiare ancora
difenditi con tutte le forze
perché siamo alla resa dei conti!!!
L’aria è pesante
sempre più fosca
è solo tempo di sfida.
C’è rimasto l’ultimo atto
uno scorcio di palpiti
sarà dura sottrarsi.
Cara fata, il creatore sono io
io ti ho dato la forma
ed io te la tolgo!!!
06.03.2011 CIRO SORRENTINO
marzo 5, 2011 - Inserito Da Ciro Sorrentino - 0 Commenti
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Anche tu fata
confusa al presente
hai rinnegato l’amore.
Tu, che avevi acceso
l’estro delle poesia
sei solo misero niente.
Sei l’inganno
che ha intrappolato
i sogni e ha offeso la fantasia.
Allora per sempre
rendo la penna al silenzio
ringraziando chi ha creduto nei miei versi.
05.03.2011 CIRO SORRENTINO
marzo 3, 2011 - Inserito Da Ciro Sorrentino - 0 Commenti
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Spero ritrovarti
stringere la tua mano
su una strada alberata
mentre soli ci avviciniamo
al nostro scintillante castello.
Lastre e cristalli argentati
come specchi fidati
fissano silenziosi
carezze e sfiori
l’amore.
Voliamo oltre le stelle
fino ad avvolgerci
in una spirale
che si libra
leggera.
Sovrastiamo nuvole argentate
persi nel canto evocante
di meravigliose sirene
avvolti da un cielo
rosa scarlatto.
Ormai come una sola anima
vibriamo d’un solo sospiro
dolce e taciuto ti amo
perduti nella presa
fuoco d’amore.
Ma giunge una farfalla
si posa sui tuoi capelli
e muove le ali
ora per dirti
che è tardi.
La mia fata
vive distante
altri l’attendono
ed io ancora e sempre
rimango finito e stremato.
Invoco sorte e fortuna
vorrei fuggire con lei
in un mondo fatato
tra spazi infiniti
colmi d’amore.
E tu vile e beffardo destino
che infiammi cupido
e ne lavori i dardi
lascia almeno
che la baci…
03.03.2011 CIRO SORRENTINO
marzo 3, 2011 - Inserito Da Antonio Balia - 0 Commenti
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“Col vissuto sereno sulle spalle, tranquillo procedeva nella via”.
Dedicavo parte del tempo libero allo sport “caccia e pesca subacquea”; La prima nelle campagne della Barbagia, l’altra nei litorali della costa nord orientale della Sardegna “Orosei – Budoni”.
La seconda domenica di gennaio dell’anno duemila ero impegnato in una battuta di caccia grossa ed a causa di una lunga e faticosa corsa mi son ritrovato con la cartilagine delle ginocchia in frantumi. Quindi dolori, riposo e conseguenti interventi chirurgici “maggio-luglio 2000”. Dopo due mesi di fisioterapia ed un altro di riposo, a fine settembre ripresi a lavorare; ma col sopraggiungere di nuovi forti dolori, estesi ora anche alla zona dorso-lombare della colonna, mi furono prescritti nuovi controlli specialistici dai quali risultarono seri traumi nella parte lombo-sacrale; con due ernie discali ben formate ed un’altra in fase iniziale. Nella stessa zona lombare diagnosticarono anche uno scivolamento vertebrale denominato “Spondilolistesi”, causa principale dei permanenti e forti dolori. Costretto così in casa per mesi, mi abituai facilmente alla nuova condizione invalidante e con i dolori combattevo duramente, sopportandoli senza prendere antidolorifici. Stranamente, la nuova situazione non mi preoccupava più di tanto. I dolori diventarono i nuovi compagni di viaggio e non pensavo al domani che comunque sapevo travagliato sia per me che per chi mi stava vicino, per le eventuali conseguenze della famigerata Spondilolistesi. Anche se a rilento le giornate filavano via serene; ma la notte del quattordici novembre duemila feci uno strano ed inusuale sogno.
Descrizione del sogno.
Mi trovo da solo nel buio dello sconfinato universo, per compagne solo le fioche luci delle lontanissime stelle. Mi domando perché son qui e cosa mai posso farci nel particolare ambiente, e mi giro e mi rigiro, senza nulla concludere. Improvviso e come dal nulla qualcuno o qualcosa mi si sta affiancando silenziosamente dalla parte destra. Osservando attentamente mi accorgo che nella mia stessa direzione visiva la debole ma ferma luce delle stelle comincia a tremolare. Ho la sensazione che qualche elemento semi trasparente stia passandomi a breve distanza. Il tremolio o brillio stellare, è infatti limitato ad un piccolo spazio che va allontanandosi verso sinistra passandomi quindi lentamente davanti per fermarsi a circa centocinquanta metri. Ed ancora mi chiedo perché son qui, in questo strano luogo, e continuo a guardarmi intorno, e con sempre più insistenza mi concentro sull’elemento fermo nello stesso punto e sempre ben rivelato dal persistere del brillio stellare. All’improvviso vedo comparire anche una tenue, rossa fiammella, come di un piccolo cero, che nel volgere di pochi “secondi? Minuti? Non quantificabile in quanto sogno” diventa bianca per il graduale intensificarsi della luminosità.
L’imprevisto e strano sviluppo mi permette di capire che quella stessa luce si trova all’interno dell’elemento fermatosi precedentemente e che consiste di una struttura trasparente, tonda e diametralmente lunga qualche metro. In poco tempo quell’iniziale fiammella diventa una luce bianchissima, illuminando così anche la zona circostante. Nonostante si trovi a non più di centocinquanta metri e stia diventando anche un piccola luminosissima stella, intorno a me persiste ancora il buio fitto. Non riesco a distogliere lo sguardo dall’osservazione del fenomeno che vien da chiedermi come mai possa essersi verificato un siffatto processo in quel momento, in mia presenza e nel vuoto universale. Ed è ancora dall’osservazione attenta dell’intorno che rilevo una sottile e tenue linea luminosa che dall’infinito spazio-tempo si collega al fenomeno descritto, “alimentandolo?!”.
Vivo momenti di infinita curiosità e stupore chiedendomi perché sono spettatore dell’inusuale situazione e cosa possa voler significare. Mi risponde solo la luminosità della piccola stella, che va intensificandosi. Per il resto, anche io come l’intorno mi trovo totalmente al buio. Ma d’improvviso ed ancora come d’incanto ecco che avviene l’imprevedibile; lo strano elemento si vivifica improvvisamente ed in maniera insperata, sembra stia esplodendo, la sua luminosità diventa infinita e la sua bianchissima luce si avventa con altrettanta infinita velocità verso di me, come un leone ruggente. Mi sento perduto. L’improvvisa vampata di luce o fuoco o chissà cos’altro trattasi, mi travolge impetuosamente per infilarsi al centro della mia fronte ed alla stessa perfetta distanza tra un occhio e l’altro. La straordinaria situazione mette crudelmente a nudo la fragilità umana, perché in quell’attimo sto anche volando nel letto per ritrovarmi seduto sul cuscino poggiatesta; ed il tutto naturalmente accompagnato da un forte urlo.
Momenti immediatamente successivi.
Ciò che ho vissuto in quei brevi, interminabili momenti nei quali fui investito dalla strana luce, non potrò mai ben descriverlo e soprattutto, non sono in grado di stabilirne causa e provenienza esatti. Era un’entità sconosciuta, straordinaria, e che non potrò mai perfettamente capire, proprio perché non riesco ad associare l’esperienza con qualche comune, familiare fenomeno. Le conseguenze si rivelarono subito devastanti. Ero in fibrillazione. Mente, corpo e cuore subirono effetti veramente trasformanti. La mia persona fisica e mentale aveva ingranato una marcia infinite volte superiore alla precedente. Sentivo che il lavorio della mente era diventato impetuoso. Mi sembrava d’esser nato dal sogno e che in me si stesse rimodellando o addirittura instaurando una nuova dimensione fisica e mentale, ed il tutto così, in pochi e fatidici momenti. Stavo diventando un altro. Nel vecchio corpo non ci stavo più. L’uomo vecchio si stava infatti dissolvendo. Quel fibrillare era la conseguenza della nuova dimensione o forse sarebbe davvero più opportuno definirla: fase d’instaurazione. Solo in seguito calcolai d’essermi ritrovato sveglio e seduto sul cuscino, verso l’una di notte, ma di riprendere a dormire non se ne parlava proprio anche perché non riuscivo manco più a sedermi. La particolare situazione mi impose di registrare in un quaderno quel particolare sogno; e lo feci stando in piedi. “Presagivo che qualcuno o qualcosa di molto importante stava prepotentemente insinuandosi nella mia vita, infatti… .”