Condizioni e considerazioni…

Dal 14 novembre 2000-sogno, all’agosto 2005-Medjugorje.

Sono nato il 18 ottobre 1951 ed alla data del sogno fatto la notte del 14 novembre 2000 avevo 49 anni; sogni ne ho fatto a migliaia, stando almeno a quelli che ho avuto modo di ricordarmi; perché pare che la maggior parte restino immersi nel buio della stessa notte. Non avevo mai avuto modo di percepire trasformazioni a causa di un sogno e soprattutto, devo dire che non credevo in simili derivazioni.Non ho mai sentito testimonianze dirette in merito a queste problematiche e se mi fosse capitato avrei sicuramente contrastato tali argomentazioni, proprio perché non credevo in simili ambiti. All’età di quarantanove anni credo la stragrande maggioranza degli esseri umani abbia già avuto modo di capire profondamente la vita o perlomeno esserne in grado di discernere il normale dall’anomalo. Sono quindi confuso e incredulo e mi domando: come può un sogno cambiare radicalmente la vita di una persona? Cosa si nasconde all’interno della manifestazione sognante di tanto importante per imporsi in modo così perentorio e diretto sull’individuo che lo effettua? La nuova condizione mi impone perciò di dover comunicare all’esterno la particolare manifestazione e lo devo raccontare in considerazione dello “sconvolgente?!” imporsi derivato appunto dal sogno. Il fatto che l’argomento del sogno fosse direttamente collegato con lo spazio, la luce e la mia persona, anche gli argomenti sui quali si concentrarono le attenzioni nella ricerca per la comprensione dello stesso hanno quindi inizialmente interessato la scienza in generale tipo: astronomia, fisica, chimica, meteorologia e scienze della terra. Dall’indomani ho infatti cominciato a leggere scorrevolmente una infinità di dati contenuti nei dodici, quindici testi mensili, rispetto ai soli tre o quattro annuali letti precedentemente, e non a tema scientifico. La condizione era agevolata dal tipo di impiego che occupo dall’inizio dell’anno duemila il quale mi permetteva, e permette, di poter restare da solo anche otto ore di seguito; successiva ad un periodo di circa due anni trascorsi convalescente. La proiezione verso la ricerca insieme ad una sete straordinaria di conoscenza devo dire che é stata la prima conseguente manifestazione spontanea del sogno, alla quale ha fatto seguito uno strano ed infinito desiderio di scrutare, contemplando, ogni componente della natura del cielo e della terra; per inchinarmi estasiato di fronte all’universale bellezza del creato che con esemplare naturalezza mi aveva riportato alla sua corte. Delle nubi osservavo la loro diversa altitudine seguendone i percorsi, forme, colori, precipitazioni e fenomeni; rivolto naturalmente anche all’infinito e vuoto blu, con i suoi pianeti e stelle; restando particolarmente concentrato sull’osservazione del sole ad occhio nudo e quindi senza filtri protettivi, senza mai subire danni; per scoprirne addirittura elementi mai prima rilevati. Non tralasciando neppure l’osservazione della stessa fauna volante che nell’azzurro cielo liberamente si muove; per registrarne le rilevazioni e confrontarle con quanto riportato nei testi. Ciò che mi ha permesso di procedere nella nuova via é stata la sensazione meravigliosa di serenità e pace che mi sta accompagnando dal sogno in poi; come un bambino. Ed a questo proposito vi assicuro che ieri, oggi e quando domani mi capiterà di parlarne, sarà con la massima tranquillità e sicurezza che ancora collegherò quell’esperienza con la mia nuova e vera data di nascita; Confermando come da descrizione delle sensazioni del momento stesso del sogno:

“Mi sembrava d’esser nato dal sogno e che in me si stesse rimodellando o addirittura instaurando una nuova dimensione fisica e mentale, ed il tutto così, in pochi e fatidici momenti. Stavo diventando un altro. Nel vecchio corpo non ci stavo più. L’uomo vecchio si stava infatti dissolvendo. Quel fibrillare era la conseguenza della nuova dimensione o forse sarebbe davvero più opportuno definirla: fase d’instaurazione”.

Devo inoltre aggiungere che non ho mai pensato di realizzare progetti che, di fatto, avrebbero potuto modificarmi il precedente sistema di vita; quindi trasformanti. Considerando perciò il precedente vissuto e particolarmente l’età, é utile rimarcare quanto la nuova situazione sia davvero interessante e presuppone l’acquisizione di ulteriori approfonditi dati per capirne le cause. Fu così che da quella data la maggior parte dei programmi cambiò direzione; saldamente stabili restavano i rapporti concentrati sulla famiglia, mentre mutarono radicalmente quelli dedicati al personale tempo libero.

“La nuova condizione impegna totalmente i miei pensieri ed i precedenti rapporti sui quali si realizzava l’esistenza e mi permettevano di stare in linea, collegato similmente al tipo di vita che altri milioni di persone normalmente vivono, non sono più presenti. I collegamenti tra l’attuale passato e presente non trovano più nessuna corrispondenza, e gli stessi rapporti che in precedenza si collegavano al mio remoto passato, sono ugualmente scomparsi; restando nell’assoluta serenità rispetto alla nuova dimensione e non rimpiangendo quindi il passato, nella nuova condizione la maggior parte del tempo é trascorso e trascorre indistinto. Dalla nuova é cambiato anche il modo di rapportarmi con chi mi sta intorno e nell’insieme: anche il precedente sistema di vita che mi imponeva di stare in rapporto diretto con il tempo, normalmente non esiste più, mi sono sganciato, così, senza forzatura fisica e mentale. Vivo una dimensione mentale senza tempo; nella mia persona il vissuto fisico é solo in funzione degli altri; e siccome il tempo libero trova naturale corrispondenza con l’attuale stato mentale rivolto al costante rapporto con i libri e la natura; appare chiaro che i contatti che posso permettermi di dedicare agli altri sono particolarmente ridotti e limitati solo ed unicamente a lavoro e famiglia. Quando mi reco al posto di lavoro ho sempre appresso due borse piene di libri verso i quali mi dedico abitualmente, anche per otto ore di seguito; ricordando quanto già scritto sopra e relativo alla nuova occupazione derivata dalla condizione invalidante creatasi nel mese di gennaio 2000 e riportata nella descrizione del sogno “qui pubblicato”. Se quando sono impegnato nella lettura mi stanco di restare seduto: col libro in mano leggo passeggiando nella stanza; e quando non condivido più l’argomento di un testo é con estrema naturalezza che riesco a concentrarmi verso un altro. Nel nuovo sistema di vita non ci sono più spazi vuoti o tempi morti. L’attribuzione d’importanza per il vissuto dedicato al movimento, perché impegnato fisicamente, é scomparsa. Dal movimento non posso certo svincolarmi totalmente e per forza di cose devo restare parzialmente collegato per due motivi: il primo é il lavoro, che mi consente di vivere dignitosamente; il secondo e più importante motivo é la famiglia e particolarmente, dell’amore che verso questa si nutre e che tanto dà. E’ con equilibrata pacatezza che mi sto rendendo conto dell’insignificanza del tempo con il quale si stanno letteralmente spezzando i contatti e particolarmente rispetto alle situazioni che stanno in rapporto diretto col moto. Rapporto che normalmente si considera spazio vitale ed al quale, in generale, l’essere umano attribuisce molta importanza; a ragione o a torto?”.

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This entry was posted on lunedì, marzo 7th, 2011 at 17:28 and is filed under Articoli. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

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