IO E TE OLTRE IL DESTINO

Un giorno scrissi:

“Sei la più affascinante e graziosa fata,

principessa di una meravigliosa fiaba,

unica sirena della fantasia”

e ai miei complimenti

rispondesti:

“Anche tu sei carino”.

 

Quelle tue parole

ancora vivono in me

e mi strugge l’anima

non poterti abbracciare

in una stretta infinita

come vorrei

 come dovrebbe essere.

 

Ma la vita è infame

prima dona e poi toglie

 mi ha regalato attimi unici

che sanno d’amore

di magico e d’immenso.

 

 Ma ora sta per togliermi te

 graziosa e dolce presenza

e più cattivo è il tempo

perché lascia che io conti gli attimi

quelli che ci allontaneranno per sempre.

 

Quanti sorrisi tra noi

e il nostro amore

cresceva nell’istante

che mi rendeva vivo e pronto a tutto.

 

 Ho amato il tuo viso

 le tue mani

i tuoi capelli

i tuoi passi

 e mi sono perso nei tuoi occhi.

 

Ho annullato

ogni altro pensiero

 per cercarti

sempre e comunque.

 

Ancora oggi mi sveglio per te

in ogni attimo sei la mia costante

e quando giunge la sera

ancora il tuo viso

mi accompagna nel sonno.

 

E nel sogno volo a te

fantastico un tempo tutto nostro

un luogo vero

dove poterti amare.

 

Di una cosa sono certo

in un’altra vita noi due siamo stati già innamorati 

abbiamo vissuto d’amore

e poi un’oscura magia ci ha fatto rinascere

con uno scarto di tempo 

ma con la stessa passione.

 

Tu non sei solo la fata dei miei sogni

sei la scoperta memoria

d’un tempo lontano

che si è svelato e si è riconosciuto.

 

Ma forse non doveva essere così

saremmo dovuti andare verso il nostro domani

 senza sapere e senza capire.

 

Il destino s’è sbagliato

perché l’amore ha deviato ciò che era scritto

ha vinto l’avversa sorte

o chi per essa ha scritto il futuro.

 

Ma dimmi caro il mio sciocco e crudele destino:

“ora che ho svelato l’arcano mistero

che farai tu misero che tanto t’affanni”?

…“Tu che giochi a fare Dio

come porrai rimedio”?

 

Hai perso la tua scommessa!

 

Volevi giocare con l’amore

hai bleffato ma hai perso

io e lei abbiamo vinto

ti abbiamo dato scatto matto.

 sei un misero perdente!

 

Tu destino

che cerchi conferme a te stesso

che hai bisogno degli altri

dell’amore che non hai

ti sei moltiplicato

hai creato fate e poeti

lasciando che si amassero.

 

E siccome solo loro ti divertono

ed inutile sarebbe moltiplicarli

giochi sempre con gli stessi

e lasci che come l’araba fenice

rinascano con altri corpi

in altro tempo 

ma immemori del loro passato

 e gli dai l’oblio.

 

 Credevi ancora di ripeterti

 ma con noi due

 hai fallito!

 

Da te stesso ideato

l’amore non può morire

 e anche se lo modelli in forme diverse

esso risorge e quando si riconosce

ti ridicolizza.

 

Pensavi che le fate e i poeti

rimanessero i tuoi pupi

i fantocci che ti facessero sempre divertire

a guardarli affannarsi

tra gioie e dolori.

 

Caro destino i tuoi fili si sono spezzati

e misero non puoi che scoprirti

allo specchio del tuo inferno

nella solitudine

del tuo tragico nulla.

 

Noi altri

quelli che erano i tuoi burattini

rimarremo sempre vivi 

e di noi l’amore

perché l’emozione quando nasce

è una fiamma che nessuno può spegnere

è eterna.

 

Prova pure a farci rinascere

di questo sei padrone

ma a che ti serve ora…

 

Guardati sei stato sconfitto!

 

Arrenditi perché in ogni forma che ci darai

risorgeremo sempre

 e sempre di più vivremo dell’amore vero

quello che tu non avrai mai.

 

E allora passasse l’eternità

quando tutti avranno capito

e si riconosceranno nel loro amore

 tu scoppierai

e finirai in quel nulla

da cui solo per caso riuscisti ad uscire.

 

Già quel nulla era il tuo specchio

 quel buio la tua immagine

e quel silenzio la tua dimora. 

 

Vai dunque, affrettati…!

 

Gioca finchè puoi!

 

La tua fine è già segnata!

 

Io il poeta e lei la mia fata

saremo sempre luce

liberi d’amarci senza paure.

 

Perché a noi due basta anche solo un sorriso

uno sguardo e una carezza

una poesia.

 

Tu misero sciocco destino

 contro la poesia

che è voce del cuore

nulla puoi.

 

La poesia è la tua condanna

che ti inchioda

alla croce del tuo tormento.

 

E ricordati che le lacrime del cuore

 sono la fonte eterna

da cui sempre si alimenterà nuova vita:

l’amore.

 

27.03.2011 CIRO SORRENTINO



IRRIDENTE LUNA

 È notte quando l’impietosa Luna

irrompe divertendosi…

con attonito silenzio.

 

Sorride nella sua densa pienezza

e non concede sollievo

al disperato che ama…

 

Accende indiscreta i ricordi…

e si nasconde presto

tra velanti nubi.

 

Chiudo gli occhi

e nell’amaro pianto

vivo soffrendo l’assenza…

 

Fuggo l’emozione…

e provo a distogliere

il disanimato pensiero su altro.

 

Ma le immagini di Lei…

come prolungate ansie

mi spingono alla deriva del tempo.

 

…Invariabili flussi

sono la coscienza

d’un impossibile amore.

 

D’un tratto un soffio

e in esso l’acre salsedine…

che ancora mortifica e gela la vita.

 

27.03.2011 CIRO SORRENTINO 



Assisi 2004

Entrato son di certo in altra era

lavoro, leggo e scruto la natura

vivo con la famiglia e ben si spera.

I dolori non mi provocano arsura

più non assilla il tempo la mia vita

più non mi riconosco in vita dura

di più qualcuno a leggere m’invita;

Giovanna mi dice che son matto

ed anche ben avviato in dipartita.

Ciò però non mi trova distratto

tranquillo mi sento e pur felice

mi muovo silenzioso come un gatto

prim’attore non sono e manco vice

neppur vedo più la mia persona

ma per nulla m’impegna ciò che dice.

 

Mi dice pure ascoltami e ragiona

che non si vive osservando e leggendo

devi ritrovar chi t’impersona;

intendo ben ciò che mi sta dicendo

distogliermi vorrebbe dalla nuova

ma nella nuova non vado piangendo.

L’anno duemilaquattro mi ritrova

con Giovanna in spirituale crisi

e in quest’agosto caldo l’uovo cova:

per ritrovarci ora insieme ad Assisi

ben ascoltando Ignacio Larranaga

e in seguito rifletterlo dai visi.

È ben che ho riportato vera paga

santo pregare infatti ho qui scoperto

ma per allontanare idolo e daga:

centrato perfetto m’han l’inferto?

 

Dal silenzio impostoci con cura

volando mi ritrovo per l’offerto.

Or di capir la Bibbia mi premura

per dedicarmi così all’orazione;

ma nulla quell’impegno mi procura,

quel libro non mi da soddisfazione,

dicevano che avrebbe respirato

essendo strutturato col polmone.

Quelli tutti quanti avrei legato

come le rane vanno gracidando

pazzi sono e niente han mai provato,

ancor non so che vanno dimostrando;

bella resta la Bibbia ed elegante

ma nulla di quel testo va mutando.

“L ‘ho considerata come amante

ma quel gracidare ho risentito

senza che si muovesse mai un istante

e senza aver mai nulla percepito

mai neppur felice mi sentivo:

dal non aver forse nulla capito.

Per poco allor di testa non uscivo,

circondato com’ero dal pensare

sempre di meno così m’accudivo

allontanandomi anche dal pregare;

dal pregar che prima non pensavo

che forse non potrò più ritrovare… .”

– E’ un percorso



CORPI IGNOTI.

Le prime luci dell’ alba
si fondono con i lampioni
della piccola strada di periferia ,
i piccoli falo’ ancora accesi
mandano nell’ aria fredda
piccole lingue di fuoco ;
la notte silenziosa e umida
lascia lentamente il suo posto
al nuovo giorno nascente………..
L’ ultimo estasi d’ amore
e’ solo un pavido ricordo
come gli altri prima di lui ,
ma resta sul corpo
violenza e abusi di strani corpi ignoti………
L’ ultimo lucicchio di sfaville
si spegne con il corpo esausto….. ,
lo sguardo e’ vuoto di sorrisi
che non hanno calore d’ amore ;
lentamente con la morte nell’ anima
lasci il marciarpiede freddo e muto ,
non ti volti indietro perche’ sai
che stasera sarai di nuovo
su’ quel marciapiede pronta
a vendere il tuo fragile corpo
per pochi soldi .!!!!!!!
   carmelo ferrè….27/11/2009



IO E TE…, E NULL’ALTRO AL MONDO

 Nel silenzio resto in ascolto

e d’improvviso percorro

la realtà d’un sogno

il mio presente.

 

 Sono il viaggiatore

di una notte lunare

e il suo limpido riflesso

 protegge il mio rapito viaggio.

 

Incredibili atmosfere 

 d’evocanti armonie

e mitici presagi

m’infiammano.

 

Nella speranza m’affretto

seguendo dorati pensieri

e ancora desidero

unicamente lei.

 

Ad un tratto ansimanti venti 

aprono il velato orizzonte

mostrando al mondo

un fulgido volto.

 

Ora sussulta il crepuscolo 

specchio dei lucenti veli

e al sospirato amore

corro veloce.

 

E come le brezze muovono

alle sciolte fronde

così la dolce fata

s’avvicina.

 

Solo un bacio

ed è già l’aurora

per noi perduti amanti

nel nostro atteso domani.

 

20.03.2011 CIRO SORRENTINO



i giorni di pietra

 

 

Una musica

viene da lontano,

cos’è Maria questo alternarsi di stagioni

questo amore chiuso nei vicoli

circondati dai muri di pietra,

come faresti a penetrare la lama della tua vendetta

sul mio corpo, come faresti a crescere i nostri figli

a farli diventare grandi

fino

a scagliarli  contro di me

come piccoli soldati delusi.