Sogno del 14 novembre 2000
“Col vissuto sereno sulle spalle, tranquillo procedeva nella via”.
Dedicavo parte del tempo libero allo sport “caccia e pesca subacquea”; La prima nelle campagne della Barbagia, l’altra nei litorali della costa nord orientale della Sardegna “Orosei – Budoni”.
La seconda domenica di gennaio dell’anno duemila ero impegnato in una battuta di caccia grossa ed a causa di una lunga e faticosa corsa mi son ritrovato con la cartilagine delle ginocchia in frantumi. Quindi dolori, riposo e conseguenti interventi chirurgici “maggio-luglio 2000”. Dopo due mesi di fisioterapia ed un altro di riposo, a fine settembre ripresi a lavorare; ma col sopraggiungere di nuovi forti dolori, estesi ora anche alla zona dorso-lombare della colonna, mi furono prescritti nuovi controlli specialistici dai quali risultarono seri traumi nella parte lombo-sacrale; con due ernie discali ben formate ed un’altra in fase iniziale. Nella stessa zona lombare diagnosticarono anche uno scivolamento vertebrale denominato “Spondilolistesi”, causa principale dei permanenti e forti dolori. Costretto così in casa per mesi, mi abituai facilmente alla nuova condizione invalidante e con i dolori combattevo duramente, sopportandoli senza prendere antidolorifici. Stranamente, la nuova situazione non mi preoccupava più di tanto. I dolori diventarono i nuovi compagni di viaggio e non pensavo al domani che comunque sapevo travagliato sia per me che per chi mi stava vicino, per le eventuali conseguenze della famigerata Spondilolistesi. Anche se a rilento le giornate filavano via serene; ma la notte del quattordici novembre duemila feci uno strano ed inusuale sogno.
Descrizione del sogno.
Mi trovo da solo nel buio dello sconfinato universo, per compagne solo le fioche luci delle lontanissime stelle. Mi domando perché son qui e cosa mai posso farci nel particolare ambiente, e mi giro e mi rigiro, senza nulla concludere. Improvviso e come dal nulla qualcuno o qualcosa mi si sta affiancando silenziosamente dalla parte destra. Osservando attentamente mi accorgo che nella mia stessa direzione visiva la debole ma ferma luce delle stelle comincia a tremolare. Ho la sensazione che qualche elemento semi trasparente stia passandomi a breve distanza. Il tremolio o brillio stellare, è infatti limitato ad un piccolo spazio che va allontanandosi verso sinistra passandomi quindi lentamente davanti per fermarsi a circa centocinquanta metri. Ed ancora mi chiedo perché son qui, in questo strano luogo, e continuo a guardarmi intorno, e con sempre più insistenza mi concentro sull’elemento fermo nello stesso punto e sempre ben rivelato dal persistere del brillio stellare. All’improvviso vedo comparire anche una tenue, rossa fiammella, come di un piccolo cero, che nel volgere di pochi “secondi? Minuti? Non quantificabile in quanto sogno” diventa bianca per il graduale intensificarsi della luminosità.
L’imprevisto e strano sviluppo mi permette di capire che quella stessa luce si trova all’interno dell’elemento fermatosi precedentemente e che consiste di una struttura trasparente, tonda e diametralmente lunga qualche metro. In poco tempo quell’iniziale fiammella diventa una luce bianchissima, illuminando così anche la zona circostante. Nonostante si trovi a non più di centocinquanta metri e stia diventando anche un piccola luminosissima stella, intorno a me persiste ancora il buio fitto. Non riesco a distogliere lo sguardo dall’osservazione del fenomeno che vien da chiedermi come mai possa essersi verificato un siffatto processo in quel momento, in mia presenza e nel vuoto universale. Ed è ancora dall’osservazione attenta dell’intorno che rilevo una sottile e tenue linea luminosa che dall’infinito spazio-tempo si collega al fenomeno descritto, “alimentandolo?!”.
Vivo momenti di infinita curiosità e stupore chiedendomi perché sono spettatore dell’inusuale situazione e cosa possa voler significare. Mi risponde solo la luminosità della piccola stella, che va intensificandosi. Per il resto, anche io come l’intorno mi trovo totalmente al buio. Ma d’improvviso ed ancora come d’incanto ecco che avviene l’imprevedibile; lo strano elemento si vivifica improvvisamente ed in maniera insperata, sembra stia esplodendo, la sua luminosità diventa infinita e la sua bianchissima luce si avventa con altrettanta infinita velocità verso di me, come un leone ruggente. Mi sento perduto. L’improvvisa vampata di luce o fuoco o chissà cos’altro trattasi, mi travolge impetuosamente per infilarsi al centro della mia fronte ed alla stessa perfetta distanza tra un occhio e l’altro. La straordinaria situazione mette crudelmente a nudo la fragilità umana, perché in quell’attimo sto anche volando nel letto per ritrovarmi seduto sul cuscino poggiatesta; ed il tutto naturalmente accompagnato da un forte urlo.
Momenti immediatamente successivi.
Ciò che ho vissuto in quei brevi, interminabili momenti nei quali fui investito dalla strana luce, non potrò mai ben descriverlo e soprattutto, non sono in grado di stabilirne causa e provenienza esatti. Era un’entità sconosciuta, straordinaria, e che non potrò mai perfettamente capire, proprio perché non riesco ad associare l’esperienza con qualche comune, familiare fenomeno. Le conseguenze si rivelarono subito devastanti. Ero in fibrillazione. Mente, corpo e cuore subirono effetti veramente trasformanti. La mia persona fisica e mentale aveva ingranato una marcia infinite volte superiore alla precedente. Sentivo che il lavorio della mente era diventato impetuoso. Mi sembrava d’esser nato dal sogno e che in me si stesse rimodellando o addirittura instaurando una nuova dimensione fisica e mentale, ed il tutto così, in pochi e fatidici momenti. Stavo diventando un altro. Nel vecchio corpo non ci stavo più. L’uomo vecchio si stava infatti dissolvendo. Quel fibrillare era la conseguenza della nuova dimensione o forse sarebbe davvero più opportuno definirla: fase d’instaurazione. Solo in seguito calcolai d’essermi ritrovato sveglio e seduto sul cuscino, verso l’una di notte, ma di riprendere a dormire non se ne parlava proprio anche perché non riuscivo manco più a sedermi. La particolare situazione mi impose di registrare in un quaderno quel particolare sogno; e lo feci stando in piedi. “Presagivo che qualcuno o qualcosa di molto importante stava prepotentemente insinuandosi nella mia vita, infatti… .”