LA STAZIONE DELLA VITA

Infuria il tempo

e come turbine

 accelera

le lancette

schizzandole

verso l’istante

che dilaterà

le distanze

tra noi.

 

Presto saremo

al bivio

 dove il destino

solo per scherno

concede

l’ultimo pianto

nel freddo

che avvilisce

il cuore.

 

Indugiamo confusi

sulla grigia corsia

ma il treno

è arrivato

e cerco ancora

il dolce viso

per fissare

nell’ultima immagine

il tuo volto di fata.

 

Ora un fischio

scuote il silenzio

e ti avvii

mentre un fiume

di lacrime

ghiaccia 

parole di saluto

che già sanno

d’addio.

 

Sfioro appena

le tue mani

ma le porte

 si chiudono

è la fine

l’ultimo sguardo

 e la luce

 scompare

 nel tunnel.

 

Sopraggiunge

il mio treno

sulle fredde rotaie

che si diramano

come l’ampio delta

d’un fiume

che scioglie 

la sua acqua

nell’immenso oceano.

 

Ormai viaggiatore

senza meta

mi ritrovo

 nel buio vagone

e inizio a scrivere

per vivere

nei versi

che parleranno

di noi.

 

12.03.2011 CIRO SORRENTINO  

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