aprile 4, 2014 - Inserito Da Feola Raffaele - 2 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Una vita stramba
Io vorrei scrivere basta
con il corvino tono sui muri
rozzi e scorticati,
ma come fare
se di pensieri e
rincrescimenti poi vivrei.
A che serve affastellare
i quieti desideri
e poi vociare aiuto aiuto,
il vento non spiffera,
chi udrà i miei
rammarichi e dolenze.
Che spasmo
l’addio alla vita,
non è gravoso,
solo un po’spiacevole,
ceste e ceste di rimpianti,
che forza, che osare,
ma son come burro
sotto una calda lama,
e tanta subdola rabbia.
Pian piano son giunto
alla fine della folle primavera,
le sue fioriture munifiche,
i fiori di vetro,
uccelli finti e statici,
piante sempre verdi
e foglie blu,
e tanti tanti sentori.
Bello l’arrivo del triste
e caldo inverno,
neve rossa
bufere di sospiri.
e nubi gialle,
che strano la mia vita
sembra ricca di fantasia
ed è fatua vuota e stramba.
aprile 3, 2014 - Inserito Da Feola Raffaele - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Che folli pensieri confusi.
Con deferenza ascolto
l’arguto presagio
di un addio ma addio non è,
son fuori
dal percorso di una
qualsiasi vita e sfoglio,
sfoglio grovigli di libri,
leggo pergamene avvolte,
e poeti tristi e felici, ma poeti.
Dio mio quanto dolore,
guardo nello specchio,
che folle idea son ignoto
a me stesso e non guardo,
mai più volli
e mai potrei più amarmi.
Quante lacrime indurite
son ferme sulle mie guancie,
hanno lacerato anima e corpo,
e più nulla,
a che serve esserci se ormai
non son che avvolgente foschia.
Come potrò
dipanare l’enigma
ancestrale della morte,
che sempre vince sulla vita,
ebbene mie ignobili virtù
siate coraggiose e mostratevi,
che io abbia rispetto,
ma solo rispetto,
come ad una serpe
che punge la propria madre.
Bui e ombre
e ancora incubi,
rumori e sibili fragili
in una mente
sballottata e oppressa,
fuggite silenzi ed ombre
che io abbia ad ascoltare
palpiti e tremori,
ormai son solo,
l’addio è allettante
invoglia e perseguita,
lenisce e alletta.
aprile 2, 2014 - Inserito Da Feola Raffaele - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Il fuoco
Va via notte folle
che non abbia a pentirmi
di aver vissuto i tuoi
deliri appassionati
e amor d’amore.
Via scappa e non voltarti
che non si vive
di solo niente,
ma di tanto e molto,
e fuggi, fuggi via
che non abbia a pensare
che il gelido abbraccio
di un amor trovato e perso
sia in quel cumulo di
frammenti di stelle.
E il vento soffia,
spinge e allontana
e irretisce,
ma son veloce e fuggo anch’io,
ombre e spiriti svolazzano
ma che tristezza,
fiori macilenti e mantelli neri
dissipano luce e olezzo,
tacciono e adirano
quel che volli ed ebbi.
Che sogno strano,
ma mai fui cosi lusingato
di aver fuorviato ciò che volle
l’ingannevole sirena
con la sua lusinghiera avvenenza.
Il fuoco attizzato ora è incendio
e che potrei dir ora,
brucio e ardo ma son felice
poiché l’ingannevole donna
con la coda di pesce nulla può
col suo canto idilliaco,
fuggo col corpo ma
resto, col cuore e l’ anima.
aprile 1, 2014 - Inserito Da Feola Raffaele - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Cenci e lustrini
Dir or ora che nulla potetti è ignobile verità,
ma che suggestione il dover ammettere
che ebbi timore di rifar percorsi silenti e bui,
corrucciato e senza inganni vissi tempo
e fioriture sempre uguali,
fra cenci e lustrini,
strappai destino e presente
e non vissi che del quando.