Il fuoco
Il fuoco
Va via notte folle
che non abbia a pentirmi
di aver vissuto i tuoi
deliri appassionati
e amor d’amore.
Via scappa e non voltarti
che non si vive
di solo niente,
ma di tanto e molto,
e fuggi, fuggi via
che non abbia a pensare
che il gelido abbraccio
di un amor trovato e perso
sia in quel cumulo di
frammenti di stelle.
E il vento soffia,
spinge e allontana
e irretisce,
ma son veloce e fuggo anch’io,
ombre e spiriti svolazzano
ma che tristezza,
fiori macilenti e mantelli neri
dissipano luce e olezzo,
tacciono e adirano
quel che volli ed ebbi.
Che sogno strano,
ma mai fui cosi lusingato
di aver fuorviato ciò che volle
l’ingannevole sirena
con la sua lusinghiera avvenenza.
Il fuoco attizzato ora è incendio
e che potrei dir ora,
brucio e ardo ma son felice
poiché l’ingannevole donna
con la coda di pesce nulla può
col suo canto idilliaco,
fuggo col corpo ma
resto, col cuore e l’ anima.