NELL’AFOSO INVERNO dalla raccolta “La costellazione di Cariano”

Vado in giro cercando,

inseguo nei bricioli

un lieve respiro,

gli occhi del tuo cielo

che vedono la mia anima.

 

I miei passi d’inverno

mi piegano nei boschi,

e come il giorno

muoio sui persi declivi,

tra nastri di cupo corvino.

 

Da lontano giungono

profondi i lamenti,

nelle onde che suonano

come morsa del vento,

quando strappa ogni foglia.

 

Non voglio più incrociare

questo viso di luna,

l’ancora di sogno

che affonda e mi frena

tra densi aloni d’angoscia.

 

Indugerò cercandoti,

nell’afoso inverno,

nelle sale senza luce,

aspetterò che la vita

s’alleggerisca del mio corpo.

 

05.06.2014 Ciro Sorrentino



Io e il mio cuore, nemico e codardo.

Io e il mio cuore, nemico e codardo.

Sconcerti e feroci visioni
vaganti e beffardi di colui
che semina discordie,
il suo respiro annerisce
e macchia e offende,
essere querulo, irritante,
parte di uno stuolo di nulla.

Io, tu, noi sterili e brumosi
vagabondi di un mondo alla deriva,
quanti pensieri sommersi
in un banale piatto di “ cozze “
nere tutt’altro che invitanti,
accidiose e viscide
come lo fu, per brevi attimi
il mio irriverente cuore .

Ora ancora ho compreso,
di nulla e più ebbi a lusingarmi,
ma non amo più nessuno,
il despota provoca e intorpidisce,
e tu mio odioso cuore
non proferire e non urlare,
rallenta i tuoi odiosi battiti,
il mondo della lealtà e dell’affetto
e comprensione di pochi eletti,
e gli esseri impuri,
come io sono, mai avranno pace.



Dedicato a coloro che ebbero il nome di Ebrei.

Dedicato a coloro che ebbero il nome di Ebrei.

Crepitio di un silenzioso buio
inerme e fragile,
mille frastuoni e caldi vapori
di cuori sommersi
in malinconiche nenie
volteggiano in luoghi avversi,
e da rumori metallici
che lentamente spingono
sogni e vita
in tenebrosi ma reali dolori.

Laceranti addii e lacrime odiose,
imperversano su volti
tristemente rassegnati
al bieco trapasso,
e i boia, abbietti esseri che ora al cospetto
del Signore farfugliano
frasi sconnesse,
in difesa di ciò che non ebbe senso
e che portò via mamme e figli,
padri e fratelli, e vita e vita e vita.

Sii parsimonioso mio Signore nel
concedere perdono,
non si capirebbe,
ma Tu non essere più su quel legno
che molti chiamano Croce scendi
e offusca le menti torbidi di chi mai
comprese il Tuo sacrificio.
Ciao amici di Israele.



DAVANTI AD UN P.C….

E proprio vero
la vita riserva
cose inaspettate e
meravigliose ;
ti stupisce e fa in modo
che accadono cose
che arricchiscono
la tua anima .
Cosi ti ritrovi per caso
davanti a un P.C
a navigare per il web ,
perche’ vuoi sapere,
comprendere e capire
che succede nel mondo 
o rintracciare un caro amico 
lontano .
Ed in attesa di sue notizie
entri in CHAT
per curiosità e in 
trepida emozione
inizi a leggere
dei NICKNAME
e ti accorgi che dietro
a quei NICK
si nascondono
persone che conosci
e persone che non conosci .
Ti ritrovi a condividere
con loro foto e
stranezze varie
che a volte danno 
tante bellissime emozioni ,
ti accorgi di ridere
su strane notizie e figure  ,
 immagini e sogni 
su qualche foto di ragazza
che rispecchia 
la realtà attuale 
del mondo dei giovani  .
Foto e persone 
che ti entrano dentro 
e di cui non riesci 
più farne a meno e
inizi con loro
a viaggiare con la fantasia 
a bordo di una nuvola 
tutta colorata di cuori 
e frasi d’ amore .
T’ accorgi che molte
persone a te sconosciute
entreranno  nella tua vita 
e altre usciranno
dai tuoi pensieri 
dove soltanto resteranno
i veri amici 
che lasceranno nel cuore
impronte leggibili
della loro esistenza  .
A volte ti ritrovi 
con gli occhi lucidi
a guardare con rammarico 
una foto di un amico
che non c’ è più ……
a volte …. ,
ma ti rendi conto 
che la fantasia 
e la realtà si confondono
in un semplice saluto 
di un arrivederci ……

carmelo  ferrè …..12/03/2014

 

 



Non presenti al censimento dei soli

Ineffabile quintessenza
intatta leggera e diamantina
mi giungi e rallegri il mio cuore
instancabili pensieri poi
fanno il filo e ti sorridono
e festosi intorno ti ruotano,
tra spire ti avvolgono lievi:
cinta non puoi più fuggire
e uno sguardo innamorato
tra luci di stelle e di sole
si posa e ti accarezza,
stanco di baci su te si riposa.
Allo stesso ormeggio
e a una sola corda avvinti
restiamo quando il mare
rugge e si ingrossa
o se imperversa la tormenta
e il vortice della vita
l’un dall’altro tenta
di strapparci meschino.
Vita non abbiamo
che uniti mia diletta:
non armi la sorte la sua mano
contro di noi domani
non ci ributti infiacchiti
da solitudini in prigioni
senza luce ove mai vedremmo
l’ombra di noi stessi
e una mancanza d’aria
impedirebbe anche il respiro.
Non sai già tu il dolore
che l’asfissia diffonde?
Restiamo incorniciati
nel portafotografie dell’amore
non ci ingiallisca il tempo
non spappoli la nostra essenza
o si spacchi il vetro
che dalla polvere ci protegge!
Il tutto che nel nulla svanisce
non si avverta che qui siamo
e ci risparmi per altre primavere:
la fortuna del due ci arrida
e soli il rapace vuoto non ci ritrovi.



PSICRONACA N51( IL DESTINO !!!!! )

Brividi freddi scendono
frenetici , odiosi e rabbiosi ,
colpiscono senza tregua
esamini larve di corpi ,
statue scolpite su bianche
e isolate scogliere di madreperla
si sbriciolano al suo passaggio ,
senza aliti e senza parole
si stringono nodi di spine
su capi oleosi di sudori
assaporando stile di sangue nero
il destino si deride di se stesso ,
tutto volge al limite di una lacrima ,
tra ombre e fulmini di fuoco
fugge il tempo in occhi bagnati
da rugiada di fiele velenoso ,
voli di ali spezzati spiccano
su nuvole gonfi di indifferenza ,
sfiorano pensieri e azioni
che si congelano su ricordi
di rotoli di carta schiumosa  ,
l’ inizio e la fine si ricongiungano e
si scompongono in un freddo saluto
di un destino senza futuro  ,
disteso e crudo nel suo evolvere
mutamento di giorni vuoti
il destino si rivolge sul suo ignoto ,
apre le porte del tempo infame
risucchiando con avidità
tutto il marciume della sua
infame crudeltà di un mondo
perduto tra nebbie di fumo nero …. ,
su strade polverose di sangue
si infrange l’ anima di un peccatore
cedendo all’ imbrunire della sera
timori e colpe dell’ essere astratto
da coscienza e soprusi
di uno strano destino 
disperso in labili difese ignote  … ,
pietoso e crudo l’ essenza dell’ essere
fende le pavide ombre della morte ,
sorvola impietose tempeste di sangue
cedente al lamento del suo destino ,
cade nell’ oblio del sapere perduto
tra fiumi di lacrime piovose
plana la sua anima
su rovi spinosi che trafiggono
la coscienza del destino 
di una vita senza senso  !!!!!
carmelo ferrè…18/04/2014