PENSIERI E RICORDI ….

Misti pensieri si incrociano
con labili ricordi di giorni indecifrabili ,
il cuore incomincia a pulsare freneticamente
sensazioni vissuti in una notte di tempesta ,
bagnato fracido mi ritrovavo solo
tra frastuoni di tuoni e lampi di fulmini ……
inzuppato di luccica pioggia
vedevo sparire le mie speranze e
nel buio dei miei occhi l’ attesa
di un suo richiamo si perse nel eco di un tuono .
Tutti i miei sogni sparivano come lampi di fulmini
che cadevano sulla campagna muta e solitaria ,
la pioggia fredda e crudele sul mio viso
si mischiava con violenza con le mie calde lacrime
donandomi vibrazioni di una emozione
che il vento lo allontanava dal mio cuore ,
tra le mani stringo con rabbia una foto ,
anche essa è inzuppata d’ acqua ,
è la sua immagine che in un giorno di primavera
fra rose e spine di un roseto rosso fuoco
io la riprese con una polaroid istantanea …..
ora i ricordi si dissolvono e i pensieri
si stendono a un sole straniero
facendosi asciugare di una vecchia tempesta …..
carmelo ferrè…..12/07/2014



Va e non tornare.


Va e non tornare.

Odo un lento brusio
nel furente silenzio,
poi urlo, urlo forte
Dio quanta voce,
e quanta ansia
nel porgere scomposto
la mia inerme anima
alla misera sconfitta.

E’ cosi laconico
il commiato alla vita
e quante inutili orazioni,
sii convinto
mio ultimo respiro
esala e non temere,
che senso avrebbe
esser vivi e non saperlo.

Empio e smodato
il mio essere egoista,
non intende se la sapienza
è nel chiedere
o nel donarsi,
Dio mio quanti dubbi
in questa breve eternità.

E tu cuor mio perché
palpiti tanto, sii calmo,
è solo un dire, una frase,
sai è dolorosa l’attesa
dei tanti nulla
e dei tanti perché,
cosi è la vita solo confusione
e odiose vane attese.



NELL’OSTIA VERMIGLIA dalla raccolta “A Sylvia Plath”

 

  Quanti peschi sono scivolati

 nei gialli letti d’autunno

 e quanti morti alberi

 sono rinati in Primavera.

 

 Ma il tuo respiro

 come un fiore sempre vivo

 si è aperto a ventaglio

 e dell’afa ne ha fatto rugiada.

 

 Nessun profeta vide la Virtù

 nei tuoi perfetti versi,

 nessun poeta fu prodigo

 nel cantare la tua magnificenza.

 

 Quanto inchiostro sprecato

 per i nobili cavalieri

 delle damigelle fuggitive,

 quanti fogli invano macchiati.

 

 Non sparirà il tuo Poema,

 ne farò sacro emblema

 del Tempio celeste,

 oltre le eclissi dei mortali astri.

 

 Ti glorificherò

 come verdi foglie d’Ulivo

 che gocciolano balsamo

 sulla Morte che rincorre la Vita.

 

 Dirò il mio Amore e il tuo Fuoco,

 ripeterò ogni promessa,

 colmandola della tua anima

 ringiovanita nell’Ostia vermiglia.

 

 Sul tuo giovane Spirito

 non peseranno i frammenti,

 nè le ceneri del Tempo

 che amori e cuori invecchiano.

 

 Vivrò nella tua Essenza,

 sarò con Te nell’Istante

 che nessun altro istante vide

 nelle fragilità dell’umano sangue.

 

 E se è vero che negli anni

 sono stato il fantoccio

 del sorriso e del pianto

 è vero che in Te rinascerò vivo.

 

 30.07.2014 Ciro Sorrentino



VERTIGINI D’ AMORE….

Sudore di madreperla
sulla rosea pelle
i capelli biondi che si confondono
nei primi colori dell ‘ aurora
come verde edera acerba,
attorcigliata su lenzuola di lino
ti nascondi ai miei discreti sguardi .
Il sole lentamente si alza
illuminando il tuo viso d’ ambra
in un attimo d’ estasi d’amore ,
mentre le tue vermiglie labbra
accennano a un vago sorriso
di desiderio profumato
da mille baci infuocati di desideri.
del tuo amore che lentamente
risale irruente il mio petto
mentre in me freme il desiderio
dei tuoi abbracci e carezze ,
illusioni e passioni impalpabili
danzano leggere sulla tua femminilità
dandomi sensazioni mai provate prima ,
radiosi raggi del tuo ammaliante sorriso
odorosi di boccioli rosse d’ oriente
stordiscono i miei sguardi indiscreti .
Nascosti pensieri si ritrovano leggiadri
e avide sulla tua vermiglia bocca ,
come vertigini marine fremano
infuocate al contatto di passione d’ amore ,
tu ….. Aurore di mille incantati sogni …. ,
tu …. Pioggia leggera di primavera ….. ,
tu …. SEI LA MIA ANIMA……
TI AMO , AMORE MIO INFINITO……
carmelo ferrè….30/07/2014



Scroscio di memorie

Discendevamo nel torrido del giorno
estivo la mulattiera ciottolosa
che al fiume inviolato portava
intorno chiazze di granturco già alto
frusciavano a brezze lievi
tra verdi rovi brillavano drupe di more;   
abbarbicato sulla pietra
in alto, il maniero turrito
ove il padre di mia madre
nel secolo fuggito era stato custode.
Ancor, a metà sentiero
i resti di un mulino diroccato
da opunzie prosperose adornato
con allato un borro torrentizio
che musico borbottava; prima
della striscia di riva pietrosa,
snelli e flessuosi, giunchi e vimini
confusi a spunti di canne fronzute.
Oh meriggio al sole che picchiava
fresche dolci acque incontaminate
odor di ginestre a valle discesi
apparir e sparir di rospi paffuti!
Eravamo appena fanciulli allora:
cuori giovani, senza affanno,
in fioritura, con saccocce e menti vuote
e ancor senza nodi il filo della vita!
Come è strano e possibile che tanto tempo
a mia insaputa pur sia passato!
I ricordi, i ricordi in piena
che gai si srotolano controtempo
e riadducono a eventi andati
che sottovento echi soavi e dolci
riportano a un cuore che ride!
Che n’è stato dello smilzo ragazzo
sognante schivo e silenzioso
che si immergeva tra bolle e spume
svalutandone le insidie celate?
Non di quelle ma di ben altre
più mortali e inimmaginabili
fu vittima tuffandosi nel vivere.
Or congiunto a una speranza
or disciolto da terribili pensieri
con animo serrato
e una volontà d’essere che frana
attonito segue l’arco del sole
nell’ansia di un venire ignoto
che oltre imbruna e atterrisce
chi sosta sulla fossa del ricordo.



TI VIDERO GLI DÈI

 

Nei tuoi occhi di statua

vedo il cuore

che accese pensieri

agli immensi campi

dell’estate senza fine.

 

Ah, Sylvia, che della vita

sei grazia e svago,

nessun Dio

potrà mai giudicare

il tuo prodigioso gesto.

 

Con la tua innocenza

riempisti il Vuoto

e il misero Olimpo

gelato e perso

al rigoglioso Aprile.

 

I tuoi tulipani avvolsero

i tristi inverni

che mai più videro

ritornare gli autunni

delle impallidite foglie.

 

Ogni nuova stella

fiorirà nel baleno

dei tuoi respiri

e altra vita sorgerà

sugli sperduti Mondi.

 

Sempre gli Universi

hanno cercato

la Musa d’Amore

che alla vastità bruciata

recasse preziosa Armonia.

 

Ti desiderarono gli Dèi

nella fitta oscurità

del loro Silenzio,

quando commossi

udirono la tua voce e il canto.

 

28.07.2014 Ciro Sorrentino