NEGLI UNIVERSI IMMENSI dalla raccolta “A Sylvia Plath”

Rimani in posa,

amore mio,

sorridimi,

fammi dono

della tua bellezza.

 

Ah, non resisto,

devo fissare

 l’istante

in cui il sole

fuggirà il tuo viso.

 

Di quei bagliori

solo il tuo

sarà bianco,

come una perla

tra ciottoli e sabbia.

 

La tua immagine

si fisserà

sui cristalli,

riempiendoli

d’incredibile amore.

 

Sei tu la Divinità

degli oceani,

vastità di sale

per la tua pelle

che dei cieli è seta.

 

Le tue estati

fonderanno

gli autunni,

e ogni primavera

che seguirà l’inverno.

 

Sorridimi, Sylvia,

sorridimi ora,

custodiscimi

come un tulipano

negli Universi immensi.

 

05.08.2014 Ciro Sorrentino 





L’inerme scudiero.

Quanti calpestii
su questa misera anima,
superbie e silenzi arroganti
mi giunsero dai trastulli
di ingenue presenze irritanti,
ed i loro scalpiccii soffusi
si confondevano
con i battiti di un cuore ferito
ed alla deriva,
ma pur sempre palpitante.

Quanto inerme furore
in una inutile difesa ad oltranza,
dai mio padrone colpisci,
il tuo scudiero
lui non ti ha servito bene
poiché non vuol giungere
nel regno dell’ indulgenza,
fa presto non resta
che una lacrima,
ed ella è la mia.

Nell’alzare il capo al cielo
ella scorre silenziosa,
ed esita su una gelida guancia
e poi giace cristallizzata,
come perenne traccia
di lontane sofferenze,
e di nuove speranze,
prima di giungere
nel nuovo mondo senza
cavalieri e senza tempo.



E RESTI A GUARDARE ….

E resti a guardare senza un perche’ ,
muti sono i gesti delle labbra e
affannosi sono i respiri d’ aria fredda
mentre il cuore si spezza in mille gocce
di fresca rugiada mattutina ….
E resti a guardare senza capire ,
leggere e impalpabili due lacrime
di rimmel rigano il viso blu
mentre un vento crudele
giocando con le nuvole nel cielo
disegna una immagine sfumata
che è solo aria che tu respiri .
E resti a guardare senza sorrisi ,
silenziosi sono i singhiozzi
che battono con rabbia nel petto
mentre con le braccia incrociate
racchiudi con disperata forza
l’ ultimo suo respiro d’ amore ….

carmelo ferrè …..04/08/2014



FIOTTI SULLA LAGUNA dalla raccolta “A Sylvia Plath”

 

Sono affondati

 i verdi nastri

 sotto il nubifragio,

 bagliori corvini

 schizzano crudeli  

 il volto umido

 dell’anima annoiata.

 

 Dovrei volare,

 non posso

 nei fumi d’inferno,  

 metallico il vapore

 colpisce tutto

 incenerendo i fili

 del limpido quarzo.

 

 Una bolla d’aria,

 l’amnio sangue

 si è sciolto,

  i fiotti sulla laguna

 dischiudono

 un morente brillio

 di frammenti rosa.

  

04.08.2014 Ciro Sorrentino



Quello che penso, provo, credo, spero.

Quello che penso, provo, credo, spero.

E’ dunque giunto l’emaciato sogno,
nessun murmure odioso
e avvilente parossistico sentore,
e come l’onirico desiderio
ne contemplo il sapere,
e generoso egli cosparge il mio cuore
di voglie pazze e di grandi affetti.

Folle è l’avversa vita
ricca di piccinerie,
mi alletta con chincaglie inutili
ostentandole con forbiti
e succinti abiti.

Ma lei è una sirena
silenziosa e trasparente,
oramai il mio cuore è stanco
del futile e ingrato soffrire,
è tenero ma forte,
accondiscende ma sicuro,
anche se il suo battito è sempre
più lento e insicuro
son certo che tornerò,
come l’autunno
e poi la primavera e poi l’estate,
e il freddo inverno,
ed innanzi ad un caldo camino
brinderò col calice della speranza
di vivere in un mondo
cosparso di felicità.