PERDUTA NAVE – dalla raccolta “AMORE ALLO SPECCHIO”

Ah, angoscia senza fine,

angoscia che ti eclissi

  nelle correnti carsiche

e riappari fulminea e cieca.

 

Tu, smaniosa ansia,

sempre spingi la vita

nel dolore che strappa

la quiete e le vesti ai giorni.

 

Sei tu l’ansante respiro

che si apre a ventaglio

per condurre le ore

sul pazzo cerchio del tempo.

 

Ah, inquieta bizzarria,

tu veleggi invano

in cerca delle alte torri

che siano via alla perduta nave.

 

19.02.2014 Ciro Sorrentino



Silenziosi sentori

  Silenziosi sentori

 

Scrivo e non penso,

dico e non parlo,

ho chiuso vita e armonia

in un otre senza fondo,

ma non è un addio,

ciao amica sii con me,

e io sarò con te.

 

Quante urla si odono

e son stonate,

ma è musica,

coccole e sorrisi fughino

dubbi e lacrime,

rido e non offendo,

il mio è un gaudio sincero,

il tempo

avvolge e sfugge,

che dire mia signora,

sei me e null’altro.

 

E’ buio e son capace

di compiacerti

con carezze e lusinghe,

la mia mano

ciondola e scuote,

ma tu quatta quatta

fuggi via,

silenziosa e indifferente.

Io vado,

 ma non mi volto,

tu non vuoi,

o non sopporti il capire

di ciò che angustia,

che gioia nel non vederti,

è difficile raccontare,

col muto silenzioso

le celate letizie.

 



IL NARDO DELLA LUNA – dalla raccolta “AMORE ALLO SPECCHIO”

Il freddo del mattino

apre torve le sue ali

all’acre risveglio,

e non trova il cuore

il modo d’essere usignolo.

 

Fugge la luce nel vento,

e non lambisce la terra

divenuta ormai

 un bianco viso di cera

che flebilmente si accende.

 

Indecifrabile il tempo

in sé sospende

della primavera il seme,

lasciando che le lancette

girino stralunate e sconvolte.

 

Le ore si perdono alle ore,

come aghi d’abete

sulle rive dispersi

quando il fiume scorre

incurvato, al giogo del vento.

 

Attendono le torbide acque

delle paludi stagnanti,

dove mai sboccerà il fiore

sotto il nardo della Luna

che libera inclementi afrori.

 

14.02.2014 Ciro Sorrentino



CERCHI DI LUCE – dalla raccolta “AMORE ALLO SPECCHIO”

Nell’aria assonnata

lentamente tremola

una ventata di profumi.

 

Recano le vestali

aromi alla dea

e ai suoi luccicanti occhi.

 

Incredibili le sue iridi

schizzano luci da sogno

sull’opprimente caligine.

 

Sono scintillanti perle

boccioli di remota pace

suoni di lontana sorgente.

 

Per quei celesti occhi

 la fatale sferza del vento

si dissolve tra cerchi d’amore.

 

10.02.2014 Ciro Sorrentino



Posso amarti anche cosi

 

                           Posso amarti anche cosi

 

Che notte, quante stelle furibonde,

son costellate di sogni

tempestosi e incombenti,

scappo e rincorro lontane miraggi,

ho deciso sarò infelice, mi pervade

un formicolio magnifico e sottile,

e sarò colui che vorrà mutare l’oro in ferro,

son invaghito per orgoglio,

ma sarò amante perché cosi vorrai.

 

Tu aspetta amore mio,

quando giungerà il mio cocchio

non fuggire nell’ascoltare

lo scalpitio dei cavalli,

vorrò da te solo l’addio, null’altro.

 

Rivestiti, non mi attrae il tuo corpo ignudo

amavo le tue carezze, il tuo coraggio, la tua anima,

dai spengo il sole, la luna, le stelle,

cosi non avremo più rimpianti

il viale del tramonto non sempre è triste

spesso aiuta i ricordi, quelli belli.

 

 



UN ICASTICO CANTO – dalla raccolta “AMORE ALLO SPECCHIO”

Tremano le giovani foglie

quando scricchiolano

 i rami secchi della quercia

sulla lama delle lingue di fuoco.

 

Sospirano gemendo gli uccelli

che lontani dal nido

sorvolano perduti il mare

nell’estremo esangue tramonto.

 

Eppure passeranno gli anni

e cresceranno gli ulivi

sulle fenditure lasciate

dalla sinistra falce della morte.

 

Allora sul deserto mondo

risuoneranno a lungo

le note di un icastico canto

come sorprendente scienza di Dio.

 

04.02.2014 Ciro Sorrentino