Silenziosi sentori
Silenziosi sentori
Scrivo e non penso,
dico e non parlo,
ho chiuso vita e armonia
in un otre senza fondo,
ma non è un addio,
ciao amica sii con me,
e io sarò con te.
Quante urla si odono
e son stonate,
ma è musica,
coccole e sorrisi fughino
dubbi e lacrime,
rido e non offendo,
il mio è un gaudio sincero,
il tempo
avvolge e sfugge,
che dire mia signora,
sei me e null’altro.
E’ buio e son capace
di compiacerti
con carezze e lusinghe,
la mia mano
ciondola e scuote,
ma tu quatta quatta
fuggi via,
silenziosa e indifferente.
Io vado,
ma non mi volto,
tu non vuoi,
o non sopporti il capire
di ciò che angustia,
che gioia nel non vederti,
è difficile raccontare,
col muto silenzioso
le celate letizie.
IL NARDO DELLA LUNA – dalla raccolta “AMORE ALLO SPECCHIO”
Il freddo del mattino
apre torve le sue ali
all’acre risveglio,
e non trova il cuore
il modo d’essere usignolo.
Fugge la luce nel vento,
e non lambisce la terra
divenuta ormai
un bianco viso di cera
che flebilmente si accende.
Indecifrabile il tempo
in sé sospende
della primavera il seme,
lasciando che le lancette
girino stralunate e sconvolte.
Le ore si perdono alle ore,
come aghi d’abete
sulle rive dispersi
quando il fiume scorre
incurvato, al giogo del vento.
Attendono le torbide acque
delle paludi stagnanti,
dove mai sboccerà il fiore
sotto il nardo della Luna
che libera inclementi afrori.
14.02.2014 Ciro Sorrentino
CERCHI DI LUCE – dalla raccolta “AMORE ALLO SPECCHIO”
Nell’aria assonnata
lentamente tremola
una ventata di profumi.
Recano le vestali
aromi alla dea
e ai suoi luccicanti occhi.
Incredibili le sue iridi
schizzano luci da sogno
sull’opprimente caligine.
Sono scintillanti perle
boccioli di remota pace
suoni di lontana sorgente.
Per quei celesti occhi
la fatale sferza del vento
si dissolve tra cerchi d’amore.
10.02.2014 Ciro Sorrentino
Posso amarti anche cosi
Posso amarti anche cosi
Che notte, quante stelle furibonde,
son costellate di sogni
tempestosi e incombenti,
scappo e rincorro lontane miraggi,
ho deciso sarò infelice, mi pervade
un formicolio magnifico e sottile,
e sarò colui che vorrà mutare l’oro in ferro,
son invaghito per orgoglio,
ma sarò amante perché cosi vorrai.
Tu aspetta amore mio,
quando giungerà il mio cocchio
non fuggire nell’ascoltare
lo scalpitio dei cavalli,
vorrò da te solo l’addio, null’altro.
Rivestiti, non mi attrae il tuo corpo ignudo
amavo le tue carezze, il tuo coraggio, la tua anima,
dai spengo il sole, la luna, le stelle,
cosi non avremo più rimpianti
il viale del tramonto non sempre è triste
spesso aiuta i ricordi, quelli belli.