Senza amici e senza senso.

Senza amici e senza senso.

 

Dai amici son capace,

intendo e voglio, ma non

dite che non sono,

io vivo e respiro che

dolce lo scrivere

racconto fiabe e novelle,

non ho più amici ne amiche

ma sogno tanto e che vita,

quanti prati e quanti fiori,

farfalle e avvoltoi che storia,

fa nulla, son fragile ma vivo.

 

Quanti baci persi, quante

mani strette e quanti

inganni dai son vivo e cosi sia,

che giunga il silenzio

non importa l’amore  e l’amicizia,

ho il mio posto in cielo,

e non sono che anima sola

che beato son  solo e solo che bello.

 



TRAPASSA IL VIAGGIATORE – dalla raccolta “AMORE ALLO SPECCHIO”

Come gabbiani

che scrutano il mare

così gli albatri

cercano il vento

per virare gli abissi

della vastità deserta.

 

Sventolano le vele

franando come uccelli

trafitti per svago

da chi le bianche ali

esultante colpisce

per tracotante trofeo.

 

Con grave affanno

spinge i remi

il poeta perso

nelle misere piume

che di rosso sangue

riempiono il suo naviglio.

 

Trapassano i sogni

tra gli sberleffi

irridenti del mondo

trapassa il viaggiatore

che d’auspici e segni

ha perso il suo carico alato.

 

Trapassa il ferito uccello

e raggiunge il poeta

ucciso nella tormenta

dai fumosi dardi

dell’umanità insana

che spadroneggia e resta.

 

27.02.2014 Ciro Sorrentino



LA CUSPIDE E IL PRISMA

Sempre appari nel lume

dei vuoti giorni

scalando il ripido colle

della mia terra

dove risuonano tristi

le cadenze della mia vita.

 

Tu sei l’accorta solista

che detta i tempi

e fa in me vibrare

le corde dell’amore

nell’armonia di un suono

che lietamente si espande.

 

La natura Ti cerca

e in Te si specchia

per trovare

la cuspide e il prisma

che mostrano la via

al mio cuore senza più ritmo.

 

  08.03.2014 Ciro Sorrentino



UNA LACRIMA NON FA PIÙ OMBRE, NÉ SORRISI – dalla raccolta “AMORE ALLO SPECCHIO”

Una ad una le voci

cadono del giorno,

una ad una cadono

nella solitaria quiete,

quando s’intona

il rintocco dei solerti grilli.

 

D’argentea luce

le cime si vestono

degli alberi stanchi,

che finalmente

splendono nella notte

impossibile dei miracoli.

 

In tal guanto di luna

cadono i vuoti,

e laceri i vestiti

sentono fuggire

gli esecrabili vermi

dalle gemme del melo.

 

Nel minuscolo vocio

dei soffi d’erba,

cremisi spuntano

semi d’amore,

alla ricerca sempre

del loro tronco perduto.

 

Così girano ancora

i cieli vuoti

dell’alba di cristallo,

quando velata la Luna

di una lacrima

non fa più ombre, né sorrisi.

 

25.02.2014 Ciro Sorrentino



Che ricordi

 

Che ricordi

 

Son vecchio e vecchio,

i ricordi son lontani,

eppur qualcosa

torna spesso

il prosperoso brio,

è fruivo di infinita gioventù,

avevo senno e donne per amiche,

il cielo era sempre azzurro

e a primavera riuscivo

con destrezza a contare

rondini e raggi

di un sole raggiante,

che tempi, che forza.

 

Vedo le mie mani, conto le sue dita,

quante crepe eppur qualcosa

luccica fra di esse, si un vecchio

e stanco anello, eppur tal gioiello

fu pegno d’amore di colei

che volle amarmi, ma il destino

distrasse il suo volere

ed io non ebbi che solitudine,

sempre e solo nostalgie.

 



IN UN DESERTO DI NEVE

Oh, rosa di bellezza,

sempre rinasci

nella fiamma

che di Te arde

sull’arida terra

recando arabeschi

di primaverile splendore.

 

Delle profonde zolle

Tu irrori le pareti

e nutri i rami

con il sapore

che dona la vita

ai giovani boccioli

vinti senza fiato d’amore.

 

Specchiati nella vastità

dell’eterno fluire

e al riflesso dona

la forza di tingere

i solchi dello spazio

che senza la tua vita

è solo buio e muto tempo.

 

I tuoi colori d’amore

siano implacabili

e accendano

l’orrido inverno

il sale delle foglie

frastornate e perse

in un deserto di neve.

 

  08.03.2014 Ciro Sorrentino