MI RIGIRO E BRUCIO dalla raccolta “A Sylvia Plath”

 

Sei l’estranea cometa

che si riaffaccia

più vaporosa,

anonima al corpo

e alla vista degli uomini.

 

In tale trasparenza

d’oscuro giro,

apri il velo di carta

che unisce e mostra

la sua inconsistente volta.

 

Tremolano gli arazzi

sul vuoto Mondo,

cristallo di polvere

da sepolcri affollato

per l’affezione dei vivi.

 

Placidamente vai

senza il greve corpo

e salti rapida

in un’altra tua vita,

come il gatto sulla preda.

 

Salti e pulisci la cassa

dalle tele di ragno,

dove giacciono

le spoglie trapassate

dalle tenaglie del tempo.

 

Irriverente lo sciame

si avvicina empio

– qualcuno piange -,

finzione sulle ceneri

di povere ossa raccolte.

 

Guardi e sorridi

di tanti prigionieri

in vana folla,

appiccicoso verme

senz’anima e profumi.

 

Vivere e morire,

rinascere nella linfa

spinta alle foglie

dai canali fissati

sulle radici che nutrono.

 

Dal seme al grano

ti ritrovi di nuovo

 sulla livida terra,

nel gioco ambiguo

che moltiplica le cicatrici.

 

Allora ti rigiri e bruci,

rompi i cristalli

che si sciolgono

svanendo nel soffio

del tuo fiorente respiro.

 

02.09.2014 Ciro Sorrentino



CAREZZE D’ AMORE SESSUALI .

 

Rilassati e respira questa aria
che riempie la tua bocca
di ebrezza passionale ,
vivi le tue emozioni e tienile
strette negli abbracci sfuggevoli
di labili carezze sessuali ,
ascolta le vibrazione del tuo corpo
e spandile con carezze che sanno
ricamare piacere e lussuria
tra morbide lenzuola profumate.
Socchiudi gli occhi e assapori
con avidità tutte le sensazioni
che tue labbra morbide di desiderio reclamano ,
bruciante nelle sensazioni delle mani
che frenetiche e amorose scivolano
nell’irrequietà sulla mia pelle ,
lungo il mio corpo
da questa marea infuocata
del tuo flessibile corpo felino
mentre il gioco continua tra
sospiri , gemiti e sussurri che
aleggiano nell’ aria e i pensieri si infiammano
sulla tua bocca ubriaca di passione che ti avvolge
mentre ti lasci andare nella tua più
completa essenza di donna ….
carmelo ferrè….02/09/2014



UNA NOTTE D’ AMORE .

loversgocce Isa

profumi d’ ‘orienti si mischiano
con solvenza di movimenti
sul suo felino corpo di donna ,
veli trasparenti e profumati
di miele selvaggio accarezzano
voluttuosamente le sembianze
dei suoi sessuali movimenti .

L’ odore acre di incenso
illuminano i suoi verdi occhi
che nell’ oscurità delle bianche dune
riflettono il piacere della carne ,
il dolce vento del deserto
disegna con amore sulla sua pelle
carezze e languidi baci di sogni
che si riempiono di gemiti e sospiri .

La notte silenziosa accoglie
tra la sua oscurità due corpi nudi
uniti e distesi su tenere frasche di palme ,
labbra rosse di passione ricamano con sazietà
di baci ogni angolo del suo nudo corpo
mentre l’ alba del dormiente deserto
si sveglia dal sogno di una notte d’ amore ….
carmelo ferrè….31/08/2014



Che peccato, la vita.

Che peccato, la vita.

Il filo di Arianna, ho seguito tal percorso
ma che strano amico mio, ho fugato anche
l’anima, ma che faccio ripercorro o fermo
tempo e morte, che folli pensieri.

Quanta eroicità se fuggo, ma non voglio
forse son pavido, ma che arguzia,
ho spinto il cuore a destra e lo spirito in là,
ma non ho passione solo rabbia e pallore.

Siamo soli e nulla più, che ridere non è vero,
ho l’immagine sacra di un uomo con una grande
luce tonda sul capo, certo la foto è sbiadita
e pur funziona, bagliore tanto, già son più brioso.

Dai vita spingi e godi, non rubare tempo al tempo
sai ciò è peccato ma tu non reclamare equità,
è tutto un inganno, siamo frivoli e viviamo
quanto basta nulla di più, però che gran dolenza.

.



DOVE SONO LE NEVI ?

74072_170643889613236_165098780167747_606727_952695_n

Guardando da una parte all’altra
del mio universo calpestato
dal fuoco di mille cannoni
ho visto un vecchio cieco
raccogliere anime disperse
nel tempo della sua mente
e a ogni anima che raccoglieva
parlava del tempo della sua vista
perduta nell’odio della morte.
Ho visto più in là nella fredda notte
un bambino disteso sul selciato,
giaceva ucciso da una raffica di
piccole schegge di follia omicidi
e solo all’ora ho visto con orrore
la mia generazione caduta nel fango
di sangue versato solo per egoismo.
così per molto tempo ho cercato invano
la mia ombra sui i muri delle città
svanite in una nube di morte,
ho cercato un paese…niente
ho cercato un viandante che potesse
darmi una speranza…nulla,
in questa galassia lontana
dalla realtà più cruda e spietata
la vita si è fermata all’ultima fermata
della sua tenia esile vita,
e là sui monti io non vedo più
il bianco candore delle nevi,
e ora mi domando a me stesso
dove sono le nevi dell’umanità ?
Il ricco banchiere raccoglie
il vestito di pelle dell’uomo,
sale sulla sua perversa arma
che semina solo morte,
sputa sul bambino morto
e investe il tempo del vecchio cieco
che con le sue anime viene gettato
verso un mondo di fiamme eterne,
non sento nessuna pietà
ma desidero cercare solo di fuggire,
il vecchio cieco è scomparso…
le sue anime svanite nel nulla,
e dal nulla un’ombra si staglia
nei miei occhi stanchi di tanta crudeltà
forse sto sognando perchè più in là
velieri carichi di corpi umani privi di vita
attraversano tranquilli il mare di fiamme,
non ho parole ma solo stupore
perchè ancora una volta mi domando
dove sono le nevi dell’eterna pietà ?
I lividi dell’illusione di una vita
mi riporta alla luce che non c’è più vita,
il mio tempo ha lasciato in me tracce
di questa insulsa umanità di odio,
nelle mie occhiaie angolose
sono ferme due lacrime che non
hanno più nessuna pietà per nessuno,
mi allontano e non ho più la forza
per lottare al nuovo sole del domani
perchè domani io non ci sarò più,
ho svuotato ogni mia risorsa
per un futuro migliore
ma nei sotterranei della mia mente
sono scomparse così velocemente
che il mondo non ha più tracce,
stanco mi siedo e mi chiedo a me stesso
ancora una volta dove sono le nevi
che tanto davano senso alla vita.
Ci sono anime che mi circondano
e mi chiedono di piegare il futuro,
mi chiedono dov’è quella verità
che il mondo ha nascosto a loro,
parole di quieta falsa escono
dalle mie labbra che sanno d’amaro
ma che realmente non sanno spiegare,
lingue di fuoco lambiscono
le fondamenta di un epoca consumata
nella disperazione del corpo
l’ambito da crude falsità di libertà,
la macchina cieca della guerra
ha segnato un punto nelle file abbandonate
di corpi nascosti nelle cantine dell’anima
e scopre pugnali nelle pieghe del cervello,
vipere che fuggono perdute nel vizio
del malaffare mi dicono che tutto è perduto,
ma ora che sono alla fine dei miei giorni
cerco di credere nella mia pazzia
di questo tempo ormai scaduto
cercando di sapere per l’ultima volta
dove sono le nevi della pace eterna!.
carmelo ferrè….. 26/11/2007.



Il mondo perduto.


Il mondo perduto.

Penso che il cielo sia sempre azzurro
e che non abbia mai nuvole o foschia,
e il suo strano mutismo attanaglia
e avvilisce di strane colpe,
la mia fragile mesta esistenza.

La mia mente ed il mio corpo,
corrosi dall’usura di una città
muta e priva di stagioni,
è chiusa nella cupa remissività
di una morte lenta
e senza scampo,
ove ogni respiro è il rantolo
di un corpo che rifugge
da una vita fiduciosa,
priva di gioia e densa
di cupo sconforto.

Quel che resta del mio mondo
è solo entità fisica digradata,
da anime frettolose e ansiose
di avviarsi per il grande viaggio,
nel mondo dell’assoluto e
dell’agognata quiete.

La morte del volere e del cercare,
ella non premia e disperde le velleità,
dona solo scostanti amarezze
nel durante e dopo l’avvilente
rassegnata essenza di muti palpiti.

.