settembre 10, 2014 - Inserito Da Feola Raffaele - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Il tempo degli inutili rimpianti.
Dolce amore insolito e acuto,
giungi arcano e soave
negli angoli più reconditi del mio cuore,
ricomponendo attimi tersi
e poi smarriti nella notte dei tempi.
Fluisce dissoluta la passione,
ed io ti avvolgo con tenero affetto
fra mille carezze, pronunciando
dolci e vibranti sussurri d’amore.
Non so nulla delle verità del nuovo giorno,
ma la mia ansante voce urla sensazioni
vive e strepitanti, lungo il sentiero
di un cielo stellato ormai fuggente.
E’ stanca la brillante sera,
ed io fletto il capo nascondendo il volto
fra la fluente chioma, emanando
profondi e incessanti sospiri di inutili
richiami alla illusoria esistenza.
Quanti dubbi arruffano la mia ragione,
e vacillo dubbioso nel percorso
delle ostinate incertezze,
e l’addio alla felicità e solo
un vago rimpianto
di una stonata giovinezza,
senza veli e senza speranze.
Ora le gioie son racchiuse
in un arido percorso ove
sangue e sogni confluiscono
in un inutile involucro
di tenue materia senza entità.
Quante lacrime nel freddo cielo
di questa stanca terra densa di rancori,
e quanti progetti di vendette inebriano
amare solitudini, fra mille musiche
e infiniti torpori dell’incoerente primavera.
Mai giunsi cosi vicino alla felicità,
e quanto splendore in quei raggi d’oro
che esaltavano i tuoi occhi,
come il verde smeraldo dei mari più belli,
senza burrasche e fustigati da dolci
e sensuali venti di tramontana.
Quanta arroganza nelle mie certezze,
veleggiai fra mille lusinghe,
frivole e morbose, ingannevoli
e ignare di cosi malcelato egoismo,
adesso fuggo e fuggo ancora,
a che serve il rimpianto
se non ho più tempo ne convinzione.
.
settembre 8, 2014 - Inserito Da Feola Raffaele - 2 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Non temere.
No fermati, non impedire all’anima di fuggire,
non posso non voler che lei fugga, sii paziente.
Ho scoperto il nuovo mondo, quanti giganti,
però sai, hanno tutti i piedi d’argilla,
non hanno cuore e son caparbi
e non sciolgono i dubbi della vita,
la nostra esistenza
è una commedia in tre atti
e gli attori son già morti,
basta chiudi il sipario e scappa,
voi non applaudite siate seri,
il concertino mai ha suonato
musica cosi malinconica.
Son stanco ma tanto frivolo,
nessuno ascolta ma non abbiate timore,
il Signore è saggio, la sofferenza
non è contagiosa, mette solo tristezza
a chi la possiede,
non siate sfuggenti il dolore spetta solo
a chi lo merita, siate sereni e non temete,
la vita premia e angustia,
ma è pur sempre esistenza.
( Per coloro che son tristi, per chi non vuole ascoltare
e alleviare le difficoltà di chi soffre, perdonate le mie
parole, son giunte cosi.)
.
settembre 7, 2014 - Inserito Da carmelo - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore • Poesie sui Sogni
Occhi che si offuscano
nelle sue forme formose
che si riflettono al calare
di un sole straniero ,
il tramonto si dipinge nel disincanto
dei suoi occhi azzurri
che emano strani desideri
di carezze vellutate da mani
colme d’ amore e tenerezza . .
Nell’attesa di un sogno ,
avvolgi il tuo corpo
tra lenzuola di seta,
abbandoni i sensi
al tuoi pensieri e
senti pulsare nelle vene
il sangue che ribolle
come uno strano ritmo tribale ,
nell’intreccio di labbra e lingue
che percorrono lombi di geometrie
di fiori tatuati sul petto nudo .
Danzano sulle bianche pareti
due ombre sinuose e silenziose ,
forme astratte che una fioccala luce
di una consumata candela riflette
come unica testimonia di un sogno
di due amanti che si ritrovano
in un sogno d’ amore di mezza estate ….
carmelo ferrè….03/09/2014
settembre 7, 2014 - Inserito Da Feola Raffaele - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Dimmi mio Signore.
Potrò mai credere
che il pigiare dolori a dolori
possa essere cosa giusta,
e dimmi mio Signore,
quale fu il Tuo disegno
nel modellare il mio cuore
e la mia anima al tormento,
quale fu il Tuo severo ispiratore
che plasmò così sofferente e cupo
il mio trasandato volto,
egli parve tanto sicuro
che d’illusioni io debba perseverare,
in codesto mondo oppresso
da esili prodigi e cinto da fallaci vezzi,
sempre uguali e scabri.
Vita empia ed a tratti grigia,
dove fuggo, se non so dove, ne come.
Odo giungere strani passi e viscide lagne,
son certo i Tuoi orribili carnefici,
ma che castighi hanno inflitto
al Tuo corpo mio Signore,
parea piccola la Tua croce,
ma quanto grande fu il dolore
che ella Ti addusse, che stolti esseri
i Tuoi figli mio Signore, perdonaci.
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settembre 6, 2014 - Inserito Da Feola Raffaele - 1 Commento
Post Categoria: Poesie D'Amore
T’amo vita.
Quanta piacevolezza dispersa in quel nero sogno,
dimmi cara che vale esistere e poi morire d’amore,
se tal fatalità arruffata altri non è che il rincorrere
di un destino ineluttabilmente e fatalmente pregno
di fiori senza aroma e di un gemere senza inquietare.
T’amo tanto, e quanto t’amo vita, se la vita è esistere
la dolenza del non dire e mutar volto senza ritegno,
da suoni e profumi e speranze, nel non ricomparire
e giacere nei silenziosi meandri del cupo incrudelire.
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settembre 5, 2014 - Inserito Da Feola Raffaele - 2 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Rimembranze di antiche sensazioni.
Fruscia nel silenzio
l’anima nella bruma,
dal sapore antico fra mille
e tanti ricordi.
Scivola scandito e ritmico
il rullare del vecchio bus,
e percorre lento
il mirabile passato,
che si dirada
fra vie e tramonti
ormai a me sconosciuti.
Il mio cuore ansima ancora
fra quei sentieri
e viuzze sempre uguali,
le luci intermittenti di vecchi
e beceri lampioni sfumano ancora
le distratte e fugaci ombre,
nere e senza volto che sfilano,
e svaniscono nel nulla
come vecchi fantasmi senza rocche.
Poi una melodica musica
s’ode e si erge penetrando
nel cuore come una fitta
dolce e dolente,
la vecchia pianola dell’uomo di fede,
accompagna ancora come
ai tempi della mia infanzia
il prodigio della Santa Messa.
Ora la foschia è meno fitta
e i rimpianti son più dolci,
oggi per un breve attimo
l’antico e sereno passato
ha ritemprato l’arido presente
vuoto e scarno di fede e sogni.
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