Il tempo degli inutili rimpianti.
Il tempo degli inutili rimpianti.
Dolce amore insolito e acuto,
giungi arcano e soave
negli angoli più reconditi del mio cuore,
ricomponendo attimi tersi
e poi smarriti nella notte dei tempi.
Fluisce dissoluta la passione,
ed io ti avvolgo con tenero affetto
fra mille carezze, pronunciando
dolci e vibranti sussurri d’amore.
Non so nulla delle verità del nuovo giorno,
ma la mia ansante voce urla sensazioni
vive e strepitanti, lungo il sentiero
di un cielo stellato ormai fuggente.
E’ stanca la brillante sera,
ed io fletto il capo nascondendo il volto
fra la fluente chioma, emanando
profondi e incessanti sospiri di inutili
richiami alla illusoria esistenza.
Quanti dubbi arruffano la mia ragione,
e vacillo dubbioso nel percorso
delle ostinate incertezze,
e l’addio alla felicità e solo
un vago rimpianto
di una stonata giovinezza,
senza veli e senza speranze.
Ora le gioie son racchiuse
in un arido percorso ove
sangue e sogni confluiscono
in un inutile involucro
di tenue materia senza entità.
Quante lacrime nel freddo cielo
di questa stanca terra densa di rancori,
e quanti progetti di vendette inebriano
amare solitudini, fra mille musiche
e infiniti torpori dell’incoerente primavera.
Mai giunsi cosi vicino alla felicità,
e quanto splendore in quei raggi d’oro
che esaltavano i tuoi occhi,
come il verde smeraldo dei mari più belli,
senza burrasche e fustigati da dolci
e sensuali venti di tramontana.
Quanta arroganza nelle mie certezze,
veleggiai fra mille lusinghe,
frivole e morbose, ingannevoli
e ignare di cosi malcelato egoismo,
adesso fuggo e fuggo ancora,
a che serve il rimpianto
se non ho più tempo ne convinzione.
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